Democrazia Minima \ Secondo forum sul futuro della democrazia

01 Aprile 2019

Il Secondo forum sul futuro della democrazia, dopo il primo appuntamento dell’8 Marzo 2018 Democrazia minima, si occuperà di sviluppare la riflessione e svolgere un lavoro di sensibilizzazione in merito alle sfide della democrazia in tempi di crescente consenso alle opzioni “populiste”, autoritarie e di democrazia illiberale.

Sfide che originano dalle trasformazioni delle società moderne e post-moderne, dai cambiamenti del mondo del lavoro, dal progresso tecnologico, dall’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione e il protrarsi della crisi economica. Tutti fattori che si inseriscono nella frattura che separa i cittadini dalle forze politiche e dalle istituzioni, frattura che si intende problematizzare alla luce della crisi della rappresentanza politica, dei corpi intermedi, delle crescenti diseguaglianze economico-sociali, dai processi di trasformazione urbana e dalle nuove sfide della definizione della cittadinanza. Nella cornice dell’analisi sulla post-democrazia sarà approfondito il tema dello scollamento fra istituzioni e cittadinanza, grazie alle riflessioni di Colin Crouch.


Forum Democrazia minima 2018, tavoli di lavoro


Assistiamo all’emergere di tendenze (insoddisfazione diffusa, disagio, protesta, crisi di legittimità) che spingono a una profonda revisione delle stesse fondamenta costituzionali della vita democratica. Da un lato queste tensioni sembrano favorire la deriva verso modelli di democrazia ibrida permeabile a derive autoritarie o illiberali, dall’altro possono aprire lo spazio a esperienze di innovazione democratica favorendo la partecipazione dal basso. La percezione del gap che divide i cittadini dalla politica deve spingerci alla ricerca di proposte e pratiche in grado di poter dare un contributo alla necessità di ripensare le forme della nostra democrazia.

Stephanie Kelton affronterà il tema di come è possibile costruire un paradigma alternativo capace di riconquistare spazio al pensiero progressista sulla base di politiche sociali inclusive. Mentre Gloria de la Fuente offrirà la prospettiva del “Sud del mondo”, in ottica comparativa fra Europa e America Latina. Quest’ultima, infatti, è stata “laboratorio” di sperimentazione di esperienze partecipative diverse e innovative, terreno di diffusione di pratiche di gestione del potere di “carattere populista” e reazioni ad esso connesse in un contesto segnato in profondità dagli strascichi del passato autoritario che ha caratterizzato la regione.


Forum Democrazia minima 2018, vignetta di Joshua Held


Il forum sul futuro della democrazia vuole essere l’evento annuale dell’area di ricerca Innovazione politica, un momento in cui sintetizzare i temi salienti del dibattito e i casi studio più rilevanti nell’ambito della ridefinizione dei processi dal basso, delle possibili forme di equivalente funzionale di ricostituzione della rappresentanza, di studio delle forme di impatto sociale e politico di movimenti e nuovi attori. La presentazione della ricerca, almeno in una sua prima definizione, si comporrà di approcci quantitativi, qualitativi e comparativi, così da restituire un quadro teorico e di possibile applicazione concreta, quanto più innovativo possibile.

La giornata dei lavori alternerà momenti in plenaria degli speaker prima richiamati, i quali hanno confermato la loro partecipazione e sono al momento in attesa delle lettere d’incarico, con il lavoro di tavoli tematici multiattoriali derivanti dal lavoro preparatorio dei workshop organizzati dall’Osservatorio nel suo percorso di ricerca della stagione.

 


Forum Democrazia minima 2018, tavoli di lavoro


Programma


MATTINA

Sala Polifunzionale – Aperto al pubblico

 

9.00 – 9.30: Registrazione

9.30 – 9.45: Introduzione

Saluti istituzionali: Carlo Feltrinelli, Presidente della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

9.45: Moderatore: Marco Bracconi, presentazione organizzazione giornata dei lavori

10.00 – 10.30: KEYNOTE: Decostruzione della democrazia rappresentativa

Colin Crouch

Crouch pone sul tavolo della discussione gli aspetti principali che contribuiscono alla “crisi” della democrazia sui quali interverranno gli altri momenti in plenaria per sviluppare ipotesi di risposta.

10.30 – 11.00: KEYNOTE: Nuovi paradigmi per una politica inclusiva

Stephanie Kelton

Kelton risponderà sul piano delle politiche economiche e sociali possibile per affrontare il tema della disuguaglianza e dell’inclusione che impatta sulla dimensione politica. Come si combattono fenomeni come quello di Trump?

11.00-11.20: Dialogo Crouch-Kelton moderato da Bracconi

 

Sala Polifunzionale-Chiuso al pubblico

 

11:20-13.00: Primo round dei Tavoli tematici

Il lavoro dei tavoli è da subito impostato ad individuare piste di ricerca che rispondano al requisito di essere originali e non consuete come suggerimento per l’attività dell’Osservatorio nella prossima stagione

13.00 – 14.15: PAUSA PRANZO

 

POMERIGGIO

Sala lettura – Chiuso al pubblico

14.15-14.30: POLITICA OLTRE LA POLITICA

Giovanni Allegretti (CES, Universidade de Coimbra)

Una possibile risposta alla sfida posta dalla trasformazione degli attori politici guarda in particolare alle esperienze di cittadinanza attiva e innovazione democratica presenti nel Rapporto di ricerca cui sta lavorando l’Osservatorio sulla democrazia

14.30-16.15 Secondo round dei tavoli tematici

 

Sala Polifunzionale – Aperto al pubblico

 

16.30-17.00 KEYNOTE: La prospettiva del Sud del mondo tra democratizzazione e autoritarismo

Gloria de la Fuente (Fundación Chile21)

L’intervento presenta sfide alla democrazia e possibili risposte dal basso guardando alle attuali dinamiche dell’America Latina

17.00-17.30: Restituzione dei tavoli di lavoro da parte dei coordinatori (5’ cad. per 6 tavoli)

17.30-18.00: Conclusioni Nadia Urbinati

Questi momenti conclusivi del Forum affronteranno il tema delle sfide alla democrazia e possibili risposte dal basso guardando soprattutto allo scenario europeo

 


Biografie


Colin Crouch

Sociologo e politologo britannico. Professore emerito dell’Università di Warwick, membro del Max Planck Institute for the Study of Societies di Colonia, è stato vice-presidente della British Academy per le scienze sociali. È noto, fra le varie cose, per aver coniato il termine di “post-democrazia” per descrivere la degenerazione delle democrazie attuali, sempre più formali e sempre meno aperte alla possibilità di una partecipazione delle masse ai processi decisionali.

Decostruzione della democrazia rappresentativa

Nel suo intervento Crouch riprenderà i punti alti della sua analisi della Post-democrazia, rileggendola alla luce degli sviluppi maturati nel corso degli ultimi anni inquadrando gli elementi che compongono il processo disgregativo della democrazia rappresentativa, come l’abbiamo conosciuta e praticata nel Novecento. Quali nuovi assetti può darsi la democrazia? Quali soggetti e istanze potrebbero rappresentare un alternativa politica alla deriva illiberale delle nostre democrazie?


Stephanie Kelton

E’ professore di Politiche pubbliche ed economiche presso Stonybrook University (N.Y.). In qualità di esperta di finanza pubblica e internazionale ha fatto parte della commissione riunita nel 2011 dal senatore Bernie Sanders per la riforma della Federal Reserve, insieme ad altri economisti tra cui Randall Wray e il premio Nobel Joseph Stiglitz. E’ attualmente economista capo presso la minoranza Democratica della commissione bilancio del Senato USA.

Nuovi paradigmi per una politica inclusiva

Di fronte all’emergere e al successo crescente di fenomeni che spingono verso una riduzione della democrazia in senso autoritario e illiberale, nel corso del suo intervento tratterà due ordini di questioni in merito alle possibili risposte a questi elementi di sfida alla democrazia: da un lato indicando quali proposte di politiche economiche e sociali possono concorrere a dare una risposta diversa alle crescenti disuguaglianze e ai loro effetti politici per la costruzione di una società più giusta e inclusiva; dall’altro, guardando ai movimenti in corso nella società statunitense in particolare, si chiederà quali sono i soggetti che potrebbero articolare una piattaforma politica alternativa per uscire dal “trumpismo”.


 

Gloria De La Fuente

Presidentessa della Fondazione Chile21, dopo essere stata direttrice del programma “Qualità della politica”. Ha lavorato come consulente internazionale in materia di trasparenza e accesso alle informazioni per la Rete di enti pubblici sulla trasparenza e l’accesso alle informazioni in America Latina (RTA) e per Eurosocial (2014-2016), nonché direttrice del progetto “per un Cile Trasparente”. Le sue aree di lavoro sono trasparenza e accesso all’informazione pubblica, qualità della democrazia e partecipazione dei cittadini.

La prospettiva del Sud del mondo tra democratizzazione e autoritarismo

Nel suo intervento affronterà dalla prospettiva cilena e sudamericana il tema di quanto possono pesare le ipoteche di un passato autoritario sulle istituzioni e sui processi democratici, di quali sono le possibilità di costruire una democrazia più avanzata e inclusiva in quei contesti facendo leva sui movimenti sociali e sulle esperienze di cittadinanza attiva che si sono sviluppate nel subcontinente negli ultimi decenni per arrivare al nodo rappresentato oggi dal ritorno di fiamma di fenomeni autoritari e di come è possibile contrastarli efficacemente.


Giovanni Allegretti

Architetto, progettista e ricercatore senior presso il Centro di studi sociali dell’università di Coimbra, in Portogallo. Dal 1997 i suoi principali argomenti di ricerca sono stati i budget partecipativi e le tecniche per la partecipazione dei cittadini alla pianificazione urbana, argomenti sui quali ha accumulato un’esperienza internazionale e ha pubblicato diversi articoli, saggi, libri.

Politica oltre la politica

In un panel dedicato presenterà insieme ad altri esponenti del network di ricerca da definire il lavoro svolto per la realizzazione del Rapporto di Ricerca: Politica oltre la politica e i temi che affronta nel riflettere sulle trasformazioni della democrazia nel XXI secolo tenendo al centro dell’attenzione le pratiche di cittadinanza attiva e di innovazione democratica.

I tavoli del Forum

 

  1. Democrazia illiberale

Definizione delle caratteristiche e dei motivi di successo dei fenomeni di democrazia illiberale.

Quali politiche e strategie sono possibili per contrastarne l’affermazione?

  1. Comunicazione politica

Le sfide della comunicazione politica in un contesto digitale. Come sviluppare buone pratiche per le criticità poste da social media ed echo chambers?

  1. Cittadinanza attiva e movimenti

Analisi di potenzialità e limiti della cittadinanza attiva e dei movimenti dal basso nel ridefinire soggetti e forme della democrazia.

  1. Partiti piattaforma e riforma attori politici

E’ possibile l’autoriforma dei partiti? Lungo quali assi? Quali saranno gli attori politici in grado di corrispondere alle trasformazioni della nostra società per poter far fronte alle esigenze di rappresentanza e partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica?

  1. Innovazione democratica

Le pratiche di innovazione democratica tra limiti e potenzialità: efficacia, scala e dimensione locale e sfida della non-partecipazione.

  1. Giovani&Politica

Quale rapporto intessono le giovani generazioni con la politica?

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