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In quel periodo lo avrei potuto osservare per ore senza stancarmi, mi ritrovavo sempre accanto a lui. In fondo è così quando si è innamorati, no? 

Banana Yoshimoto - Il giardino segreto - IL TERZO VOLUME DELLA QUADRILOGIA
IL REGNO


L’inverno è alle porte, Kaede e Kataoka sono ritornati in Giappone e Shizukuishi ritrova il calore del tempo trascorso insieme e si sente finalmente un po’ più a casa. A breve, tuttavia, dovrà spostarsi di nuovo: ha deciso di andare a vivere con Shin’chiro, e così si mettono alla ricerca di un posto dove abitare, tra appartamenti improbabili e agenti immobiliari dalle dubbie capacità. Le persone, però, non sempre sono ciò che sembrano, e questo vale anche per Shin’chiro¯. Basterà un viaggio nel passato per rompere tutti gli equilibri e gettare Shizukuishi nella disperazione consentendole al contempo di crescere. Un serpente di giada, una donna prorompente, un giardino fuori dal mondo: questi e altri gli ingredienti di una storia di dolore e speranza in puro stile Yoshimoto.


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L'INCIPIT
Fu triste, ma non lo potemmo evitare, e credo che tutto ebbe inizio nel momento in cui Shin’chirú si decise a cambiare le cose.
Eravamo convinti che il nostro amore poggiasse su fondamenta solide, ma sotto sotto sapevamo che si trattava di un equilibrio estremamente precario. E il nostro tentativo di rafforzarle fallì. Succede spesso.
Ciò che è destinato a finire prima o poi finirà, anche se si finge di non capire.
Io mi sentivo sola e triste, annoiata. Per questo mi ero affezionata a lui.
Lui, invece, era stanco dell’esistenza che conduceva. Gli ero apparsa davanti come una visione completamente nuova, infondendogli coraggio all’istante. Sono sicura che ci fosse qualcosa di vero in tutto ciò, ma, per quanto cercassimo di abbellirla, la realtà non sarebbe cambiata.
Ripeto, è una situazione che si verifica spesso, eppure per noi due era la prima volta.
Quando ci ripenso mi dico: “Sono felice di averlo avuto accanto in quel periodo della mia vita”.
Sono felice di aver vissuto un’esperienza come quella: somigliava a una fiera di paese, e i premi che avevo raccolto a piene mani erano i ricordi che avrei custodito dentro di me.
Mi piaceva stare con lui a guardare le stelle. La sua andatura era perfetta per me.
Mi piaceva la curva della sua schiena quando si accovacciava per prendersi cura delle piante, così come il tono pacato con cui parlava, la voce un po’ roca e persino il suo modo di guidare quando veniva a prendermi.
In quel periodo lo avrei potuto osservare per ore senza stancarmi, mi ritrovavo sempre accanto a lui. In fondo è così quando si è innamorati, no?