Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato Piccolo Cesare (2002), Basso Impero (2003), Partigiani della montagna (2004), L’Italia l’è malada (2005), Napoli siamo noi (2006), Le mie montagne (2006), Il provinciale (2007), È la stampa, bellezza! (2008), Annus horribilis (2010), Fratelli coltelli (2011), Grazie no. Sette idee che non dobbiamo più accettare (2012), Storia dell’Italia partigiana (2012), Togliatti (2014), Il bandito Cavallero (2016), Storia d’Italia nella guerra fascista (2017), Miracolo all'italiana (2018). Ha raccontato la sua appassionante vicenda biografica nel film-intervista di Maria Pace Ottieri e Luca Musella La neve e il fuoco. Giorgio Bocca si racconta (2011), edito nella collana “Real Cinema/Feltrinelli”.

Giorgio Bocca
Giorgio Bocca: Tira un certo venticello

Giorgio Bocca: Tira un certo venticello

La calunnia è diventata una pratica da sbirri a prova di buon senso e di ragione: chi accusa rovesciando le parti pretende dall'accusato giustificazioni e scuse.

Giorgio Bocca: Onorevoli garçonnière

Il capo del governo italiano, fra i massimi custodi della Costituzione democratica, a prova della sua umana bontà di fondo confessa di aver avvisato il quasi comunista Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, di stare attento…

Giorgio Bocca: La mafia non è una favola

Sono stato additato come nemico della patria per aver scritto che tra Stato e criminalità organizzata si sono create zone di tolleranza se non di coesistenza. Ma ho solo cercato di capire cosa stava accadendo in Italia.

Giorgio Bocca: Fascisti e opportunisti

La destra reazionaria è piena di ex socialisti alla Bombacci, è astiosa, ha voglia di diffamazione, disprezza la ragione pacata, gli intellettuali e gli studiosi di storia. Poi ci sono quelli che dicono di voler essere neutrali…

Giorgio Bocca: Il padrone in redazione

La libertà di stampa è un bene comune necessario, uno specchio in cui vedere come realmente siamo, a quali tentazioni siamo esposti.

Giorgio Bocca: Morire a Kabul

Oggi si tace o si sorvola sull'uso dei droni, gli aerei senza pilota. I droni non colpiscono solo i terroristi, ma fanno strage di civili. Come Karzai ha spesso denunciato.

Giorgio Bocca: I costi dell'impero

L'agguato ai nostri soldati in Afghanistan ripropone il quesito: che cosa ne sappiamo realmente del terrorismo, e, nel caso, è vero o no che i soldati dell'occidente ricco e progredito sono in Afghanistan solo per difenderci dalla minaccia talebana?

Giorgio Bocca: La cattiva maestra

La televisione è una scuola così pervasiva da essere frequentata senza che nessuno ce lo ordini. E la sua capacità educativa non solo è nulla, ma è negativa.

Giorgio Bocca: Le conquiste di Silvio

"Non ho mai pagato una donna perché il bello dell'amore è la conquista" ha detto Berlusconi. Ma Tarantini preparava il terreno organizzando feste e assoldando schiere di escort…

Giorgio Bocca: Così è nato Il sultanato

Attacchi ai magistrati. Sdoganamento dei fascisti. Giustificazione degli evasori. Così Berlusconi ha stravolto la democrazia, sotto gli occhi di una sinistra che non capiva o fingeva di non capire.

Giorgio Bocca: La voglia di farla franca

L'informazione di routine consiste in una soffocante esibizione della gaglioffaggine generale, stupida e quasi sempre modesta: reati da quattro soldi, ridicole speranze di ricchezza…

Giorgio Bocca: Il paese delle fiction

Berlusconi ha trasformato tutto in favola, spettacolo, propaganda: dalla vita familiare integerrima, raccontata a ‟Chi”, all'economia, fino alla politica estera.

Giorgio Bocca: Quanti amici ha Totò Riina

I carabinieri, specie quelli che arrivano da altre provincie, sanno che in Sicilia un colpo di lupara può raggiungerli in ogni vicolo, in ogni tratturo. È naturale, allora, che si creino delle tacite regole di coesistenza

Giorgio Bocca: La grande delusione

Viene dalla fiducia non solo marxista che il dominio dell'economia avrebbe risolto tutti i nostri problemi, mentre metà della gente non ha più un soldo da spendere, da investire, o il coraggio di farlo.

Giorgio Bocca: Se lo scandalo non fa notizia

Siamo il Paese dove il partito di maggioranza si vanta di essere il partito della libertà. Che in pratica vuol dire la libertà dei ricchi e dei potenti di fare ciò che vogliono.

Giorgio Bocca: L'equilibrio del terrore

Mentre Usa e Russia decidono di ridurre le armi di distruzione totale, altri Stati medi e piccoli ce le hanno e gli abitanti le desiderano fortemente e festeggiano come una liberazione il fatto di poterne disporre

Giorgio Bocca: Quelle guerre dimenticate

Declassate a disordini spontanei, a febbri passeggere, hanno motivazioni ideologiche più che di sopravvivenza, e sono presentate come missione civilizzatrice.

Giorgio Bocca: Tutta colpa del capitalismo?

Il piacere di servire, gli applausi ai piccoli tirannelli nostri e d'importazione, la voglia irresistibile di rubare, le regole barbare delle mafie, il mignottificio trionfante, ce li ha imposti il capitale?

Giorgio Bocca: Questo lusso non fa per me

Sono stato ospite di un hotel 'cinque stelle L'. Soffi di porte dorate, ascensori bomboniere, tende bianche e morbide come un mantello regale... E a me vengono i crampi.

Giorgio Bocca: La morale corrente

Chi ha pagato le spese delle feste di Berlusconi? Quanto è costato il servizio poliziesco di protezione nei luoghi di 'Gomorra' e dei Casalesi? E i soldi per il G8 alla Maddalena sono serviti pure per la campagna elettorale?

Giorgio Bocca: Follia e ferocia del calcio

Dal ‟taca la bala” di Herrera allo ‟zero tituli” di Mourinho. Nella Milano ‟capitale” che ha sempre coltivato un debole per i giocolieri, gli artisti, gli avventurieri arrivati da fuori e rifiutati da altre città più severe.

Giorgio Bocca: Un mondo da paura

Come si fa a non avere paura con quel che accade sotto i nostri occhi? La prova di socialismo è fallita con i gulag staliniani. Ci stiamo riprovando con la tecnica ma ne vediamo la fragilità.

Giorgio Bocca: Preistoria neofascista

A questi nemici giurati e inguaribili della Repubblica democratica basta recitare il ritorno al passato, non di progettarlo. Ma attenzione: neanche la marcia su Roma e le leggi speciali erano state progettate

Giorgio Bocca: La lezione di Obama

A noi del vecchio mondo le parole del presidente Usa ai conservatori di casa sua suggeriscono una riflessione sulla necessità etica di qualsiasi forma di economia, che voglia essere civile, non furto e conquista.

Giorgio Bocca: Rapiti da un raptus

A noi umani piace filosofare su ciò che ci è ignoto come la sacralità della vita o dove stia il confine esatto tra la vita e la morte. Ma la cosa più difficile da spiegare è come mai questa temuta morte sia poi una delle nostre opere preferite…

Giorgio Bocca: Così è nata la libertà

La Costituzione non fu concessa a malincuore da un sovrano ma guadagnata con fatica e sangue da una generazione di italiani.

Giorgio Bocca: Miracolo a Milano

La neve a Milano anno 2009 è sorpresa, stupore, disordine: Telecronisti che sembra vedano la neve per la prima volta, intervistati che sembrano arrivati da Marte e non da una città padana…

Giorgio Bocca: Carlo Caracciolo. Il fascista gli sparò e lui si finse morto

Stupiva in lui la capacità di rimanere se stesso, gran signore, in mezzo alla volgarità della gente che in un mestiere come quello di editore di giornali si incontra ad ogni passo…

Giorgio Bocca: Il mestiere delle banche

Da sempre i monarchi hanno limato le monete d'oro per il bene loro e del loro casato, da sempre applauditi dai sudditi. Perché le banche non dovrebbero fare altrettanto?

Giorgio Bocca: Perchè vince la destra

Non offre soluzioni credibili alle paure e alle inquietudini umane ma la sua onda lunga si nutre di illusioni da offrire ai deboli e poveri.

Paolo Rumiz: La leggenda vera dei mercanti di capelli

Forse ce ne siamo dimenticati, ma alla fine dell’Ottocento gli emigranti eravamo noi, fratelli d’Italia, e a portare il "velo" eran le donne di casa nostra. In campagna correvano tempi talebani, i capelli di femmina erano tentazione diabolica...

Giorgio Bocca: Attenti al gran bugiardo

C'è una forma di ottimismo smentita dalla storia, quello di chi non crede alla ripetizione di dittature come quelle del Novecento. Non è così, la storia dimostra che si può vivere anche senza Stato, anche tornando alla legge della giungla.

Giorgio Bocca: Se dell'Utri sta con Obama

Il modello Berlusconi ha fatto scuola: Fini e Alemanno antifascisti, Calderoli apre all'Onda. Siamo alla politica da commesso viaggiatore, da mercante in fiera pronto a tutto pur di vendere i nostri callifughi…

Giorgio Bocca: Piccoli gerarchi crescono

Un fascismo come quello littorio è impossibile, ma l'autoritarismo, le persuasioni occulte o retoriche o consumistiche, e soprattutto il piacere di servire i più forti, sono di nuovo fra noi.

Giorgio Bocca: Una vita spesa bene

Spesso mi chiedo se ho speso bene la mia vita. La guerra partigiana, il giornalismo, i libri? Diciamo che non ci ho perso la faccia, che posso uscirne dignitosamente. Ma basta?...

Giorgio Bocca: Fare i conti con la storia

La chiusura dei giovani di An all'antifascismo democratico, più che una questione di risarcimenti di violenze subite nel passato, mi pare sia un'attuale rivincita di potere.

Giorgio Bocca: La fabbrica dei sogni

Preferiamo il potere alla libertà, il denaro all'onestà e soprattutto il vecchio nazionalismo colpevole delle ferocie senza nome lo preferiamo a ogni civile rivoluzione.

Giorgio Bocca: I pescecani e il popolo bue

Cittadini sovrani? Sovrani di che? Di sentire il capo del governo raccomandare ai sudditi spennati "ascoltatemi, è ora di comprare le azioni". Un consiglio buono per gli speculatori.

Giorgio Bocca: L'eterno fascismo italico

Le favole menzognere ma consolatrici sono meglio della verità. L'attivismo più apparente che reale aiuta a campare. Le paure irrazionali ma diffuse sono più importanti della realtà.

Giorgio Bocca: L'uovo di Silvio

Il berlusconismo ha un nome antico: populismo. Che riesce nei paesi e nei tempi in cui le promesse possono essere mantenute alle spalle degli altri, con gli imperi, le economie coloniali...

Giorgio Bocca: Un ministro di polizia

Apro la televisione e c'è il Roberto Maroni, oggi nientepopodimeno che ministro di polizia, come si diceva un tempo, ed era più giusto, perché che senso ha chiamarlo degli Interni se si occupa soltanto di immigrati…

Giorgio Bocca: Camminare l’arte antica dei santi

‟Che devo fare?”, chiedo ai medici dei miei malanni. ‟Cammini - dicono - non smetta mai di camminare”. ‟Ma è faticoso”, dico. E loro: ‟Cammini anche con fatica e dolore”. Così cammino, come dai primi anni della mia vita…

Giorgio Bocca: Come cambiano i giornali

Perché siano leggibili occorre un linguaggio corretto, scolastico, che è quasi scomparso, sommerso dai gerghi, dalle abbreviazioni, dalle allusioni, dalle mode inzeppate di parole straniere.

Vittorio Zucconi: Nasa, la leggenda contromano

Cinquant’anni di esistenza della Nasa danno la misura di quanto rapida e travolgente sia stata quella corsa al controllo scientifico, ma in realtà politico, ideologico e militare, del vuoto oltre la nostra atmosfera e del sistema solare…

Giorgio Bocca: Il piacere di servire

Una borghesia che diffida dello Stato e che alla libera concorrenza, troppo rischiosa e faticosa, preferisce l'‟amicizia” mafiosa, la pianificazione dei privilegi, dei servizi e delle obbedienze.

Giorgio Bocca: Pechino 2008. Il vecchio mix sport & politica per la gloria dei nuovi mandarini

L’uso dello sport a fini politici è antico quanto i giochi che si celebravano per celebrare un potente, come quelli di Alessandro Magno a Babilonia… Io, ragazzo negli anni del Duce, pagai il mio tributo atletico alle glorie di una federazione fascista…

Giorgio Bocca: Quel che il Papa non vede

‟Aria nuova, di pace sociale e di rinata speranza”? Ma dove vive Benedetto XVI? Non sa che la criminalità organizzata è uscita allo scoperto, fronteggia e ricatta uno Stato debole?

Giorgio Bocca: Se Silvio canta la ninna nanna

Berlusconi è cambiato come cambiano i vincitori e come cambia la loro generosità strumentale. Addormentare meglio che uccidere. Drogare dolcemente meglio che seviziare…

Giorgio Bocca: L'antifascismo e la destra di governo

Fini, già pupillo di Almirante, il fucilatore dei partigiani in Valsesia, ha cambiato pagina e lo dice soddisfatto: ‟Non siamo più figli di un dio minore, siamo i dirigenti di un grande partito, democratico, europeo, filoamericano, filoisraeliano”…

Giorgio Bocca: Lo zar al bagaglino

Berlusconi ha vinto le elezioni ed è l'uomo più ricco d'Italia, anche se i Ferrero e Del Vecchio in miliardi sono più ricchi di lui, ma lui è il capo del governo, e la politica è il più potente moltiplicatore di ricchezza che si conosca…

Giorgio Bocca: Storie esemplari della ricca Padania

Il "tradimento del Nord" rosso e operaio passato alla Lega o alla destra non è una sorpresa Anche il 18 aprile del ‘48 si era certi della vittoria del Fronte Popolare, invece stravinse la Dc.

Giorgio Bocca: A scuola dai buoni maestri

Ora che sono vecchio e dovrei essere anche saggio, i giovani mi chiedono se ci sono davvero dei buoni maestri che t'insegnano a superare le difficoltà della vita e ti consigliano per fare un buon lavoro. Che tipo di buon maestro? Ne ricordo alcuni…

Giorgio Bocca: Rimpianto dei Prodi

Romano Prodi e la sua famiglia risultano insopportabili agli avversari per la loro normalità. E fanno uscire pazzi di rabbia quelli che di ogni incarico pubblico fanno un affare privato.

Giorgio Bocca: Il peccato originale

Il diavolo non c’è. Il Maligno con le corna, la coda e il piede biforcuto non c’è, ma il male, la perfidia, il peccato originale degli uomini, quelli sì che ci sono eterni e incurabili. La prova? L’ennesima prova? Il finale di questa campagna elettorale…

Giorgio Bocca: I dannati dello sport estremo

I resoconti sulla preparazione olimpica degli atleti sfiorano a volte l'orrore. E in questa ricerca del primato a fini di lucro o di potere si è formata una burocrazia cinica che alleva una gioventù decerebrata e capricciosa.

A Giorgio Bocca il Premio Ilaria Alpi alla Carriera

La giuria del Premio Giornalistico Ilaria Alpi, presieduta da Italo Moretti, ha assegnato a Giorgio Bocca il Premio alla Carriera 2008. Il riconoscimento è stato consegnato l’11 aprile, in una cerimonia privata presso la casa milanese del giornalista.

Giorgio Bocca: Immortale e fragile

Ora che ho compiuto il mio percorso fra immortalità e fragilità, mi pare di vedere più lucidamente le opportunità e i rischi della vita, ma sempre dominato, trascinato da quei due opposti stati d'animo…

Giorgio Bocca: Quel vino notturno che sapeva di violetta e nebbia

Nelle Langhe ho fatto la guerra e all’Osteria del Ponte di Monforte ho bevuto il mio miglior Barolo. Il vecchio Conterno ci diceva: ‟Questo Barolo l’ho murato per il battesimo dei miei figli, ma è meglio che ce lo beviamo noi piuttosto che i tedeschi”…

Giorgio Bocca: Il paese delle mille leghe

Ieri la colpa delle differenze tra il Nord avanzato e il Sud arretrato era solo del capitalismo e del suo egoismo. Ma dietro i malanni del Sud c'era ben altro. Ce ne accorgiamo oggi. Con una borghesia che ha fatto proprio il sistema mafioso.

Giorgio Bocca: In fondo a una cisterna

Della tragedia di Gravina abbiamo capito solo una cosa. Che la nostra resta una società per molti aspetti primitiva e arretrata in cui il controllo sociale si riduce all'antico luogo comune ‟facciamoci gli affari nostri”.

Giorgio Bocca: Monte Bianco, il regno della neve

Per millenni il monte anonimo, poi il Mont Maudit, inaccessibile e maledetto… un pan di zucchero lontano che galleggia nell’azzurro del cielo. Per millenni né Italia, né Francia, né Savoia, troppo alto, troppo grande per appartenere a uno Stato…

Giorgio Bocca: Perché la nostra società ha condannato i giovani

Con la campagna elettorale torna il ‟largo ai giovani” ma in modo poco convinto, come un luogo comune che bisogna rispolverare. Ma I giovani sono assenti dallo scontro elettorale… il protagonismo giovanile in politica è cosa passata.

Giorgio Bocca: Un nuovo socialismo

Il libero mercato sta portandoci all'autodistruzione, perché il mondo non ha più posto per tutti i desideri e per tutti i soprusi. Al suo posto il socialismo della sopravvivenza arriverà, speriamo, al mercato possibile.

Giorgio Bocca: Se la Resistenza deve essere ripescata

Il fatto che i fondatori del Partito democratico abbiano dimenticato la resistenza nella carta dei valori è un errore politico del partito che nasce e un segno deludente del machiavellismo italiano

Giorgio Bocca: I cannoli di Cuffaro

Inquisiti per mille latrocini e soprusi, i nuovi padroni sanno che nello sfascio delle istituzioni possono sempre affidarsi ai grandi avvocati per evitare i castighi e conservare l'appoggio dei clienti che partecipano al loro banchetto

Giorgio Bocca: Il tradimento di Napoli

Il disastro napoletano dell'immondizia suggerisce alcune riflessioni sul cosiddetto sviluppo sostenibile e sul suo contenitore ideologico, il liberismo trionfante e senza discipline...

Giorgio Bocca: Addio a Boldrini, il comandante Bulow. Fu l’ideale comunista togliattiano

Arrigo Boldrini, di cui piangiamo la morte, apparteneva a quei comunisti partigiani che, assieme al culto per il partito, conservavano e difendevano quello per la libertà…

Giorgio Bocca: Disunità d’Italia

Il dramma dei rifiuti campani che non trovano una collocazione conferma che nell’ora dell’emergenza l’Italia ricca volta le spalle a quella povera, e le ragioni sono ancora quelle che hanno impedito alla Nazione di arrivare a un’autentica unificazione.

Giorgio Bocca: Napoli maledetta

Non facciamoci illusioni: Napoli ormai siamo noi, i nostri consumi culturali non fanno una gran differenza, sono la poltiglia di familismo, violenza, maschilismo, superstizione, pornografia con l'ossessione consumistica come unico criterio di giudizio.

Giorgio Bocca: Quel riso bollito dei partigiani ragazzini

Una marcia tra la vigilia e il primo dell’anno, dalle montagne alle Langhe. Un Natale e un Capodanno partigiani. Un Natale di povertà, un Capodanno di fatica, ma quando la gioventù rimediava tutto.

Giorgio Bocca: Milano fare e disfare

Tra i non addetti ai lavori ci si interroga sulla continua opera di distruzione-creazione nell'urbanistica della città di Milano che sembra priva di logica economica.

Giorgio Bocca: L’America di casa nostra

Com’era l’Italia degli anni ’60? Forse il paese europeo più americanizzato. È un’Italia americanizzata per il suo vitalismo, o un’Italia che si adatta nella way of life dei padroni? E’ difficile dirlo...

Giorgio Bocca: Gli italiani e il re di denari

Moriremo berlusconiani? Il brutto pensiero, l'incubo si fa sempre più pesante, il nuovo homme fatale è sempre più potente, fa e disfa i partiti a suo piacere.

Giorgio Bocca: Miracolo democratico

Come è possibile che questa organizzazione che noi chiamiamo Stato continui, bene o male, a consentire una civile coesistenza?

Giorgio Bocca: I baci di Cherasco

E la macellaia di Verduno, rotonda di magliette, pullover e tuniche imbottite, al riparo dal freddo, sorride ai cotechini e gorgheggia...

Giorgio Bocca: Se torna l' inverno buio e freddo

Com’erano le neiges d’antan? Gl’inverni freddi prima del gasolio e della nafta? Molto diversi da quelli di oggi e molto condizionanti sulla nostra vita.

Giorgio Bocca: La politica che vive di paure

Ora , a parte la paura della morte, non ci sono più grandi paure, ma una insalata di varie paure che spaziano dal geologico al meteorologico, dall'ecologico all'alimentare...

Giorgio Bocca: Enzo Biagi, in sintonia con la gente

L’incontro tra noi giornalisti piemontesi di scuola einaudiana e gobettiana con i giornalisti emiliani avvenne a Bologna in occasione del processo Grandi e del bandito Casaroli. Mi colpì una differenza chiara fra noi e loro...

Giorgio Bocca: Politica e giornalismo. Quelle parole oscure

C'è un ermetismo di ritorno che riguarda la politica, l'economia, la sanità, il giornalismo. Per esempio Giuliano Ferrara e il suo ‟Foglio” o anche il documento del Partito democratico.

Giorgio Bocca: La guerra infinita

Che cos' è la guerra infinita che riempie le nostre televisioni, i nostri giornali, le nostre perpetue angosce? Come può durare senza soste? Come è possibile che i potenti la alimentino di continuo?

Giorgio Bocca: Guerra con le Compagnie di ventura

In ogni angolo del mondo i paesi ricchi mandano a combattere i poveri diavoli. Eserciti di supermercenari al servizio di chi li paga. Così i governi perdono indipendenza.

Giorgio Bocca: I nuovi ricchi fanno massa

Previsioni catastrofiche sui cambiamenti climatici ma nessun accordo tra le potenze per porvi rimedio. Globalizzazione che non è universalità ma il nuovo sfruttamento dei ricchi sui poveri.

Giorgio Bocca: L’ultima offesa alle istituzioni

Fino a quando si può tollerare che la maggioranza di centrosinistra venga "processata" per le isolate sciocchezze di Caruso, mentre nell’opposizione di centro-destra c’è un partito che chiama gli italiani alla "lotta di liberazione"?

Giorgio Bocca: Noi attratti dalla insensatezza della vita

I delitti senza alcuna ragione. Gli incendi dei boschi. Le contraddizioni della scienza. Ci sembra di vivere un'epoca in cui il casuale e il privo di senso dominano incontrastati.

Giorgio Bocca: Quei mostri dentro casa

Viviamo in un paese irriconoscibile, dove la vita e i costumi civili stanno insieme a infamie senza fine. Dove convivono gentilezza e furore, intelligenza e bestialità, mansuetudine e ferocia.

Giorgio Bocca: Io, un cronista un po’ segugio

Nel 1950 l’estate dell’alta Valle d’Aosta fu movimentata da un delitto che oggi quasi nessuno ricorda, ma che per noi che ce ne occupammo costituì un momento di giornalismo investigativo vero, intenso…

Giorgio Bocca: Vi racconto il mio Dalla Chiesa

Era imprevedibile, Dalla Chiesa. Uomo d’armi, di opere coraggiose, di dure discipline eppure attratto dalle emozioni della vita, dal piacere di sentirsi giovane vicino alla moglie che, poi, sarebbe morta con lui nell’agguato di Palermo

Giorgio Bocca: Che bel delitto merita un applauso

Ogni giorno, al vespro, l'informazione televisiva compie il suo rito funebre. Racconta i morti da automobili sulle strade e i delitti. Non si sa di preciso a chi interessi questo lugubre e orrido notiziario.

Giorgio Bocca: Dalle valli alpine una lezione di civiltà

Non c'è più povertà nelle campagne che conosco. Sono lontani i tempi in cui i contadini erano costretti a emigrare. Oggi è Francia, è Svizzera anche nelle nostre terre...

Giorgio Bocca: Se l'estate è fresca non fa notizia

Il tempo è la cosa più matta e mutevole che ci sia, nessuno ci ha mai capito niente. Certi anni in val Grisenche di neve ne scendeva tanta che i funerali venivano rimandati in primavera...

Giorgio Bocca: Un'altra estate da cretinismo generale

Il cretinismo cialtrone imperversa: su tutti i giornali ci sono fotografie di Lele Mora, un procuratore di divette televisive, e di Fabrizio Corona....

Giorgio Bocca: Incendi in Puglia. Civiltà in cenere

Povere case circondate dalle fiamme, nuvole dense di fumo che assediano i centri abitati; il fuoco che lambisce le spiagge spingendo i bagnanti a cercare rifugio in mare, a farsi salvare dalle barche; gente disperata, esasperata...

Giorgio Bocca: Tragedia di San Giuliano. Quelle lacrime senza risposta

Tutti assolti. Nella tragedia di San Giuliano di Puglia, in Molise, non c’è nessun colpevole. O meglio, ce n’è uno solo, il terremoto. Ma siamo seri: il colpevole è questa società.

Giorgio Bocca: Viva i campioni dell'Italia clericale

Berlusconi, Bossi, Casini, Fini... Che modelli di virtù cristiane sono questi che fanno i loro comodi civili ma sono sempre in prima fila a baciare l'anello dei cardinali?

Giorgio Bocca: Addio a Rinaldi giornalista coraggioso

La morte di Claudio Rinaldi che ho avuto come direttore all’"Espresso" mi riporta a un modo di concepire la professione forse poco romantico e piuttosto severo che però alla mia generazione è sembrato il più serio...

Giorgio Bocca: Bush sempre in cerca di nuovi nemici

La politica americana somiglia a quella dell'antico impero romano. E non porta bene. Ora punta a Est, verso la Cina. Una prospettiva davvero poco incoraggiante.

Giorgio Bocca: Nel nome di don Milani

La nuova avventura politica di Veltroni ha già un suo avvio clamoroso ed emotivo, è l’annuncio di un modo nuovo di far politica, di rompere con il passato, di ritornare alla politica come coinvolgimento di emozioni e di solidarietà.

Giorgio Bocca: Il grande buio dell'informazione

Al tempo di Internet, della comunicazione totale e fulminea, tutti ascoltano radio e televisioni, molti leggono giornali, moltissimi campano nell'abbondanza e nella confusione delle immagini, ma sappiamo pochissimo del mondo in cui viviamo e se durerà.

Giorgio Bocca: Chi alimenta l'antipolitica

Da cosa nasce l’antipolitica? Dalle grandi come dalle piccole cose. Dalla globalità che ha ucciso le nazioni, dal commercio mondiale che ha asservito l’informazione, dal linguaggio globale incomprensibile, dalla maggioranza dei viventi...

Giorgio Bocca: Pane. Il talento c'è ancora ma sono finiti i mangiatori

La differenza è fra il pane come cibo primario, come la carne, come il vino, come il formaggio e il pane come accompagnamento, come "fondo" per gli altri cibi. Fra il pane che ti basta per sentirti vivo e il pane che deve accompagnare le fonti della vita.

Giorgio Bocca: Perché piace tanto il catastrofismo

Il catastrofismo è di grande moda, non solo perché i pericoli di autodistruzione del pianeta sono reali, ma perché fa comodo, a chi non sa rinunciare allo sviluppo suicida, dare la colpa alla natura matrigna.

Giorgio Bocca: Correvamo a torso nudo nel gelo

La sfida si ripeteva ogni mattino all’alza bandiera nel grande cortile della caserma della scuola allievi ufficiali alpini di Bassano. Noi allievi schierati a quadrato tutti con il cappello da vecio…

Giorgio Bocca: I furbetti delle guerre vinte dagli altri

La guerra in Afghanistan finirà solo quando i contendenti faranno finta che sia finita. Per noi resta solo di venircene via armi e bagagli o fingere che gli altri accettino le nostre furbizie

Giorgio Bocca: Questa Milano tra passato e futuro

Non ho ancora capito se questa in cui vivo è la città che c'è o che c'è stata o che ci sarà. Nella civiltà delle immagini sono tutte presenti, connesse e comunicanti.

Giorgio Bocca: Quando sulla guerra scende il buio

La notte stellata di Kabul ferma il travaglio degli uomini: i talebani e i loro prigionieri si chiudono nelle casupole. Le truppe superarmate della Nato nei loro quartieri blindati. Come migliaia di anni fa...

Giorgio Bocca: Tutto cambia ma alla rovescia

Dalle città alla tv. Dai film ai libri. Dalle fabbriche alla giustizia. Si impone il gusto, il costume, il vizio dei nuovi ricchi. E per gli onesti e i bene educati lo spazio si restringe.

Giorgio Bocca: Cartoline da Islamabad

Il presidente del Pakistan Pervez Musharraf viene ricevuto con tutti gli onori alla Casa Bianca. E poi nel suo paese ospita Osama Bin Laden e i campi dove si addestrano i talebani.

Giorgio Bocca: Un popolo di santi, eroi, navigatori e assassini

Homo homini lupus! Aveva ragione il Duce a proibire sui giornali la cronaca nera. E non perché gli piaceva far credere che in Italia andasse tutto bene, ma perché anche lui aveva orrore per la stupidità e la malvagità degli esseri umani.

Giorgio Bocca: Pena di morte. Quell'ultima volta nell'Italia '47

Sessant’anni fa, il 4 marzo, furono fucilati tre siciliani, condannati a morte per la "strage di Villarbasse". Un mese e mezzo dopo la Costituente cancellerà la pena capitale. Giorgio Bocca, testimone della fucilazione, racconta.

Giorgio Bocca: Non si fa la guerra con gli aerei da trasporto

In Afghanistan o si combatte o si torna a casa. Il governo non può reggere con questi giri di valzer. Riemerge l'antico vizio di vincere le guerre facendole combattere agli altri.

Giorgio Bocca: Maglie colorate e doppiopetti, così il terrore litigava sul look

Chi sono questi nuovi terroristi? Diversi o identici a quelli degli anni Settanta? Certamente molto simili, figli della stessa incapacità di adeguarsi al mondo come è.

Giorgio Bocca: La società liquida ha perso l'anima

Sono di moda nelle nostre televisioni i dibattiti sui rapporti fra giovani e anziani che partono dal presupposto che quelli di oggi siano molto diversi da quelli di ieri, mentre sono gli stessi, in competizione per i posti migliori.

Giorgio Bocca: Nella mente dei terroristi

È una cosa seria questo nuovo terrorismo? Lo è perché ripete la ‟necessità” esistenziale che è stata già all’origine del terrorismo anni Settanta. Che cioè il terrorismo non nasce solo dall’ideologia ma dai bisogni psichici personali dei terroristi.

Giorgio Bocca: Non c'è differenza tra Afghanistan e Iraq

Si dice che l'Afghanistan sia una cosa diversa dall'Iraq, che da lì non ci si possa ritirare, ma sono entrambe sporchissime guerre coloniali. O si vincono con la strage dei più deboli o vengono sostituite con le cooptazioni economiche.

Giorgio Bocca: Il bollito sempre cotto al punto sbagliato

Sbagliano gli zelanti utopisti di un mondo degli eguali a togliere i crocefissi dalle scuole e dai cimiteri pensando che quel simbolo ostacoli la parificazione del genere umano, dovrebbero togliere le banconote e le azioni...

Giorgio Bocca: Leopoldo Pirelli. L’amato fratello decise la sua vita

Non era il primogenito Leopoldo Pirelli e il padre gli preferiva Giovanni. Come nelle grandi famiglie alto borghesi i destini dei fratelli erano già decisi: a Giovanni quello dell’antifascista colto, a Leopoldo il lavoro in azienda.

Giorgio Bocca: E venne il tempo dei calabroni avidi

Sta formandosi nel mondo un nuovo tipo di società, la società dei ricchi senza meriti e senza controlli, senza tradizioni e senza responsabilità. Non aristocratica, non manifatturiera, non razzista ma fortemente selezionata dal denaro.

Giorgio Bocca: Il paese delle urla e delle rivoltelle

Trent’anni fa il terrorismo prendeva il sopravvento. A Renato Curcio, fondatore delle Brigate Rosse, quel ’77 gli piombò addosso come una slavina di giovani selvaggi. Fu qualcosa di imprevedibile.

Giorgio Bocca: Nel villaggio vacanze regna la pace mafiosa

In Calabria un centro turistico si è arricchito sotto la protezione di una famiglia mafiosa. E lo scandalo ha travolto politici di ogni colore, amministratori e guardie forestali.

Giorgio Bocca: Strage di Erba. Il Paese degli angeli carnefici

La strage di Erba è un maledetto, irrisolvibile intreccio fra due opposti, la premeditazione e la follia. Gli assassini hanno previsto tutto ma nella strage si muovono come trascinati dalle Erinni.

Giorgio Bocca: Tutti in viaggio alla fine del mondo

L'umanità che ha paura anche della sua ombra non ha più paura della morte in comitiva turistica, non ha più paura della morte di massa, si è abituata al pensiero che morire in gruppo è meno doloroso.

Giorgio Bocca: Mussolini e Saddam. Due giustizie diverse

‟Tacete voi che avete ucciso Mussolini dopo un processo di un’ora”, ha detto il governo iracheno all’Italia. Ma non è andata esattamente così….

Giorgio Bocca: Perché Msi e An per me pari sono

Agli italiani questo fascismo visionario, arrogante nel vuoto, voltagabbana nei sacri ideali piace, lo vota, perdona i suoi delitti. È un modo di essere, di stare in politica disponibile, ma a parole fiero, onesto ma pronto ai buoni affari.

Giorgio Bocca: Era meglio il Prodi della porta accanto

Per la sua seconda esperienza di governo il professore ha cambiato modi e approccio. E gli è mancato un amico che lo avvisasse degli aspetti fastidiosi del mutamento.

Giorgio Bocca: Life is now. Senza passato e senza futuro

La violenza e l'improvvisazione hanno sostituito dovunque la ragione. Che vita è questo rotolare di eventi?

Giorgio Bocca: A Kabul è caduto un altro dogma fasullo

La politica dell'Occidente si basa su luoghi comuni contraddetti dalla realtà: all'Afghanistan al petrolio, al miraggio della bomba atomica. Che ci ha portato al bivio: disarmo o apocalisse.

Giorgio Bocca: Come sono sexy queste news

Per leggere un articolo bisogna faticare: tradurre le parole straniere, quelle in gergo, le sigle, le iniziali. Quasi una lingua inventata.

Giorgio Bocca: Il malessere della politica

Stupore e smarrimento sulle facce dei rappresentanti fischiati dai rappresentati, dei sindacalisti contestati dagli operai, degli onorevoli sbeffeggiati dagli elettori, dei poveri che svoltano a destra. Una paura da anno mille...

Giorgio Bocca: Nell'inferno della guerra perenne

In Iraq divampa una feroce carneficina. In Afghanistan i mujaheddin stanno vincendo. Ma perché ci ostiniamo a chiamare pace tutto ciò?

Giorgio Bocca: Potere della camorra e cerimonie consolatorie

Si ha la triste impressione che un apparato statale ormai svuotato ha realizzato un sistema di copertura per far credere che esiste ciò che non c'è con l’aiuto della televisione, pubblica e privata, che è lo strumento principe di questa grande impostura.

Giorgio Bocca: Senato. Gazzarra indecente

I senatori a vita non piacciono ai politicanti a vita, a quei parlamentari che vengono eletti con il favore delle clientele locali, con la sicurezza del posto in lista, con l’appoggio di poteri che mandano in Parlamento pregiudicati e condannati.

Giorgio Bocca: Benvenuti alla fine del mondo

Il catastrofismo tiene banco su tutti i media del mondo. Si ciba di catastrofismo ed è sempre in cerca di nuovi allarmi. Il petrolio finisce. L'aria si ammorba. La terra scompare.

Giorgio Bocca: La vittoria della camorra

La grande città che dovrebbe ribellarsi all’occupazione è purtroppo composta da troppi cittadini impigliati nei vizi della Camorra. Napoli dovrebbe ribellarsi contro se stessa e questo francamente è impensabile

Giorgio Bocca: Caro Prodi parla più chiaro

Se vuoi caro Prodi che gli italiani apprezzino le tue riforme, dì ai tuoi ministri e a te stesso di usare un linguaggio comprensibile e di non scambiare i veri ricchi con i veri poveri.

Giorgio Bocca: Lo strano mondo del Dottor Stranamore

Fare la guerra per fare la pace. Teoria ottima. Soprattutto per chi la guerra la fa fare agli altri.

Giorgio Bocca: Il grande azzardo della missione in Libano

La spedizione Onu sospende la partita tra Israele e gli Hezbollah ma la loro euforia marziale sembra pronta a nuove prove di forza.

Giorgio Bocca: 4 novembre 1966. Angeli nel fango di Firenze

Il 4 novembre 1966 Firenze fu sommersa dalla piena dell'Arno. Oltre al pericolo per le vite umane, incalcolabili tesori d'arte rischiavano di andare perduti per sempre. Obbedendo a un richiamo misterioso, migliaia di ragazzi accorsero…

Giorgio Bocca: Una rotonda sul mare di auto

Amici e fratelli di Bossi nella ricca Padania che geme sotto il tallone italiano, tutti in fila tra saghe paesane e immensi magazzini universali a forma di bianche moschee.

Giorgio Bocca: Riotta, il Tg1 e tanti bei panini

Ma chi glielo ha fatto fare al neo direttore del primo telegiornale di andare a fare il passacarte nella più nota gazzetta ufficiale della partitocrazia?

Giorgio Bocca: Il "mal d’Africa" che contagia Fini

Il Mussolini crepuscolare di Salò lo chiamava ‟il mal d’Africa”, la nostalgia per le colonie. E un po’ di ‟mal d’Africa” sembra sia rimasto in Gianfranco Fini esitante fra il ‟fascismo male supremo” e quello che ‟qualcosa di buono lo ha pur fatto nelle co

Giorgio Bocca: Se la sposa abbandona l'altare per Muccino

Lo strapotere della pubblicità nel proporre stili di vita. E la rapidissima obsolescenza degli strumenti di lavoro obbligano gli uomini a una partecipazione passiva alle sorti della specie.

Giorgio Bocca: Facchetti. Nel mondo degli urlatori del calcio lui aveva una gran dote, il silenzio

Era appena nato, inconsapevole, e i genitori gli imposero il nome Giacinto, un nome candido che può far violenza tutta la vita a un violento. Per fortuna era un mansueto, andava d’accordo con il suo nome.

Giorgio Bocca: Non riscrivete la Storia sul corpo del duce

Un nipote del Duce Guido, figlio di Vittorio, grandi e grossi i due come il nonno, ma senza i suoi occhi, senza la sua testa, ha chiesto la riesumazione di Mussolini per sapere come fu ucciso da ‟quegli sporchi porcelli dei partigiani”.

Giorgio Bocca: Viva gli sposi con i nostri soldi

Per il matrimonio del figlio di un ministro si restaura la chiesa, si costruisce un posteggio, si mobilita il Comune.

Giorgio Bocca: Campioni del mondo di cronaca nera

Siamo all'eccesso. Si ha l'impressione che una buona parte dei cittadini sia impegnata a fabbricare delitti perché i giornali ne parlino.

Giorgio Bocca: Marcinelle. Così gli emigranti pagavano il conto all’Italia del boom

Era l’8 agosto del '56 e in una miniera di carbone di Charleroi, al Bois du Cazier di Marcinelle, in un incendio morivano 262 minatori, 136 dei quali italiani, abruzzesi e calabresi della Sila, gente di San Giovanni in Fiore, Castelsilano, Rocca Bernarda…

Giorgio Bocca: Miliardari in rivolta operai al seguito

In Sardegna sono stati battuti dai ricchi tutti i record di impudenza. Ma qui come al Nord i poveri stanno dalla parte dei ricchi. Perché la sinistra...

Giorgio Bocca: Indulto. La clemenza troppo estesa

Dopo due giorni di una battaglia che ha attraversato i Poli, che ha visto un ministro andare in piazza con il megafono e un altro minacciare le dimissioni, la Camera ha trovato la maggioranza dei due terzi necessaria ad approvare l’indulto….

Giorgio Bocca: Quel gesto di Pessotto rimasto senza perché

Il tentato suicidio di Gianluca Pessotto, ex giocatore della Juventus e adesso dirigente, è stato beatificato, celebrato e onorato in tutti gli stadi e su tutti i giornali. Ma sui motivi è sceso un silenzio davvero tombale.

Giorgio Bocca: Il Savoia in galera ha trovato la sua strada

La promiscuità fra cavalieri del lavoro e ladri, fra principi e rapinatori, fra il buon padre di famiglia e il bordello ha coinvolto interi partiti come il neofascista, passati dalla lotta alla democrazia corrotta all'adesione totale ai suoi vizi.

Giorgio Bocca: Pozzo, Meazza e Piola. L’Italia a misura d’uomo

Il mio rapporto magico e isterico, indissolubile e irragionevole, meraviglioso con la nazionale di calcio dura dai tempi in cui si recitava come un rosario la formazione sacra Combi Rosetta Caligaris, una litania dei santi, Pietro, Paolo, Giovanni.

Giorgio Bocca: Vizi privati e pubbliche volgarità

Sembra che l'Italia del potere e degli affari abbia totalmente rinunciato a una scuola di normale educazione, appena si sentono protetti dall'inesistente anonimato telefonico i nostri rappresentanti, la nostra crème, i nostri ricchi svaccano…

Giorgio Bocca: Referendum costituzionale. Riforme e populismo

L’ex presidente della Repubblica Ciampi ha dichiarato che andrà a votare al referendum e voterà no, dimostrando di essere uno dei pochi per i quali amor di patria, unità della nazione, giustizia e libertà non sono contrattabili.

Giorgio Bocca: La ricchezza degli impuniti

Il caso Gea è impressionante come test sociale. Perché dimostra che i nuovi milionari trasmettono ai figli la loro stessa voglia di guadagni facili.

Giorgio Bocca: Calcio scandalo? E la normalità

Fra le varie cose assurde dello scandalo del calcio imperversante c'è lo stupore comune, il dispiacere di moltissimi, per la scoperta che ‟il più bel gioco del mondo” è corrotto. Come se non sapessimo in che paese viviamo.

Giorgio Bocca: Le nevi del principe Gianni

Fra noi possiamo dircelo: le Olimpiadi a Torino sono state un regalo di Gianni Agnelli alle montagne di suo padre Edoardo e sue: la Val Chisone e il Sestriere, Sauze d' Oulx, Cesana, Claviere e, per fare buon peso, anche Bardonecchia.

Giorgio Bocca: Calcio. Se il galantuomo diventa un nemico

Dice bene Moretti: non è cambiato nulla, il paese è sempre sotto l’ala nera di una ondata reazionaria, nemica della democrazia e della giustizia, pronta all’attacco delle istituzioni, pronta soprattutto a considerare i galantuomini come nemici.

Giorgio Bocca: Il padrone bianconero

Leggendo le cronache amare dello scandalo Juventus mi è parso di ritornare a una storia nota, una storia piemontese e monarchica dove re onnipotenti e amati dagli umili per la loro onnipotenza…

Giorgio Bocca: I valori da salvare

La Costituzione democratica nacque dall’unità a cui parteciparono tutti i componenti dell’arco costituzionale, tutti i partiti della resistenza, tutti i partigiani che avevano camicie di colore diverso ma che fortemente volevano un’Italia libera.

Giorgio Bocca: Enrico Mattei. Nell’Italia della speranza e dei misteri

Cento anni fa nasceva il fondatore dell’Eni. Fu l’uomo che in pochi anni cambiò il sistema industriale Una sfida modernizzatrice avversata da larga parte della politica.

Giorgio Bocca: Dove soffia il voto del Nord

Il voto dell’Italia del Nord, l’Italia ricca, è andato massicciamente a Berlusconi. Una sorpresa? Ma no, una scelta che si ripete tutte le volte che sono in gioco gli interessi, i privilegi, i soldi dell’Italia borghese e moderata.

Giorgio Bocca: Dio ci salvi dal Cavaliere

Vogliamo di nuovo affidare il governo a un ‟moderato” come Berlusconi che ci ha portato in guerra, che ha sdoganato i ‟camerati”, che ha costruito una finta democrazia fondata sull'anticomunismo, a comunismo morto e sepolto?

Giorgio Bocca: Le elezioni più brutte

Le peggiori elezioni della nostra vita. Senza grandi illusioni, senza sogni di benessere e di ricchezza, persino senza grandi brogli. Una scommessa nel buio e per metà degli italiani un solo vero programma: liberarsi di Berlusconi e del berlusconismo.

Giorgio Bocca: Com'è umiliante questo finale di regime

Berlusconi ha inferto al nostro paese danni gravissimi, quasi separandolo dalla comunità europea, presentandolo come il paese della pizza e dei mandolini.

Giorgio Bocca: Il Cavaliere non regge le domande

Quella di Silvio Berlusconi con Lucia Annunziata è stata una bizza da capufficio con una impiegata indisciplinata.

Giorgio Bocca: Il piccolo Cesare e l'impero americano

La storia è piena di democrazie in miseria e di autocrazie ricche. Anzi la feroce regola è che le democrazie ricche lo siano alle spalle dei popoli che opprimono.

Giorgio Bocca: La democrazia degenerata

Tipica storia di spie all’italiana, ma questa volta con una gran brutta novità, anche per un Paese come questo: lo spionaggio è politico, e sono candidati alle elezioni (le regionali di un anno fa) gli spiati.

Giorgio Bocca: Inciviltà con la divisa

Vedere tre carabinieri avventarsi su un poveraccio, saltargli addosso di peso, farlo rimbalzare a pugni da uno all’altro. È mai possibile? Eppure accade a Sassuolo, di domenica, all’ora della Santa Messa…

Giorgio Bocca: Una marmaglia al servizio del potere

Il terrorismo ha prodotto una sorta di intossicazione poliziesca e rilanciato la peste delle formazioni segrete, fatte di mitomani di ogni tipo, arditi, bodyguard.

Giorgio Bocca: Piero Gobetti. Una straordinaria avventura politica e intellettuale

Il 15 febbraio 1926 il giovane intellettuale torinese cessava di vivere nella capitale francese in seguito alle percosse dei fascisti. La sua breve ma ricchissima esistenza fu una meteora che tuttavia segnò in maniera profonda la storia d’Italia.

Giorgio Bocca: Olimpiadi. Ma per Torino sarà una festa

Torino olimpica sembra voler dimenticare i decenni della company town, della città fabbrica, per scatenarsi in una frenesia olimpica. Che gli è preso ai bogia nen?

Giorgio Bocca: Le valli olimpiche e i fantasmi della nostra storia

La prima cosa di queste valli olimpiche, fra Susa e Torre Pellice, è che sono occitane, cioè appartengono a una cultura che è difficile da riconoscere perché è materna, nativa… ancestrale.

Giorgio Bocca: Modernissimo incredibile Silvio

Quando Berlusconi afferma di non avere mai mescolato affari e politica non si accorge di dire una cosa falsa e demenziale. Semplicemente perché per lui sono la stessa cosa.

Giorgio Bocca: Il Cavaliere dell'Apocalisse

Berlusconi non si accorge che nelle sue sparate contro i regimi autoritari, fatte da chi ha per regola la violazione della giustizia, è lui a spargere paure autoritarie.

Giorgio Bocca: Far politica con la farina del diavolo

Perché mai nelle Tavole della legge sia stato scritto ‟non rubare”, non lo si capisce. Perché poi tutti rubano.

Giorgio Bocca: Il mio rito antico del pranzo di Natale

Ognuno di noi, della provincia povera, ha un suo cibo magico: bagna rossa o cauda o merluzzo alla ‘branda i cujun’. Pietanze che raccontano meglio di mille trattati l’essenza di questa gente di montagna.

Giorgio Bocca: Miracoli e miserie del santo derby

Puntuali come il Natale arrivano le sfide Inter-Milan e Roma-Lazio. E vedi che la plebe venuta dal Sud ama come fratelli i milionari della tribuna vip in paletot di vigogna.

Giorgio Bocca: Perfino Casini svela il fumo di Silvio

Mai avrei pensato di trovare condivisibile e persino gratificante un discorso politico del presidente della Camera. Egli ha confermato ciò che per anni abbiamo sostenuto tra la finta indignazione dei cortigiani di Berlusconi.

Giorgio Bocca: La mia finestra sul cortile del massacro

Giorgio Bocca racconta quella terribile notte del ’72 a Monaco di Baviera, quando i feddayn fecero un blitz nella villetta degli atleti israeliani. ‟La scena ogni tanto si animava per una trama di terrore e morte”.

Giorgio Bocca: Gli intoccabili di Stato

I giudici della Corte d´Appello hanno confermato la condanna di Cesare Previti a cinque anni. Ma la banda di ladri e corruttori che faceva capo allo studio di Previti continua imperterrita a giocare con la legge e con le leggi e a irridere lo Stato.

Giorgio Bocca: Se scoppia il vulcano cinese

La Cina è oggi una macchina che divora uomini, animali e ambiente. E che produce danni e lacerazioni dai costi sociali incalcolabili.

Giorgio Bocca: La memoria del Paese virtuoso

Le trasformazioni della società iper-tecnologica di oggi - con il trionfo di cellulari, tv satellitari e soprattutto di Internet che annulla le distanze del mondo - cambiano le nostre città. Ma davvero ‟la provincia è finita?”.

Giorgio Bocca: Quelli che...gli piacciono i mostri

Se non sono matti non ci piacciono, se non sono dementi non li leggiamo, se non sono un po' mostruosi non scalano le classifiche dei best-seller, se non sono delle canaglie ci sembrano insipidi.

Giorgio Bocca: Devolution. L'Italia ridotta a pezzi

L'Italia dei sogni e degli imbrogli ha votato la devolution, cioè un trasferimento di poteri dallo Stato unitario alle Regioni. Un modo per consentire ai piccoli corpi amministrativi di partecipare alla spartizione dei soldi e dei privilegi.

Giorgio Bocca: La primula rossa dell'Afghanistan

Gli americani sono andati sulla Luna, possono fotografare una moneta a 20 km di distanza e non trovano un gruppo di talebani fuggiaschi.

Giorgio Bocca: Devolution. Nazione svenduta dagli irresponsabili

Il potere è tutto per i politici ma che per il potere i moderati italiani vendano l´Italia a Bossi e alla Lega è mostruoso, inverosimile. Il fatto che sembri inverosimile agli stessi che lo celebrano in Parlamento è un segno di irresponsabilità.

Per D'Alema Mussolini andava processato. “È solo opportunismo”. Colloquio con Giorgio Bocca

Mussolini andava processato? L’intervento di Giorgio Bocca. ‟Un processo a Mussolini avrebbe significato mettere sotto accusa l’intera nazione. Ed era quello che noi partigiani, interpreti di un radicale rinnovamento nazionale, volevamo evitare”.

Giorgio Bocca: Ma io dico no all'Alta velocità

Gli abitanti della Val Susa che si oppongono alla costruzione del mega tunnel per l’alta velocità ferroviaria hanno ragione sia in linea teorica che pratica ma temiamo che saranno sconfitti perché le illusioni dello sviluppo sono irresistibili.

Giorgio Bocca: Periferie, il lato oscuro delle città

Le periferie metropolitane dell’Italia padana. Sterminate barriere coralline di case e di casoni, di milioni di tane per esseri umani. Quella milanese: quaranta chilometri in verticale, dalle marcite di Pieve Emanuele ai laghi di Varese e di Como…

Giorgio Bocca: Milano. L'errore civile del sindaco

Il sindaco Gabriele Albertini ha reso omaggio ai caduti della Repubblica di Salò in nome di una comune pietà verso i morti della guerra civile. Ed ha sbagliato perché la morte non lava via i peccati dei vivi se inconciliabili con la società umana.

Giorgio Bocca: Politica, mafia e soldi per tutti

Continua nell'informazione l'ipocrisia suprema della mafia che c'è, ma non c'è, che coltiva le sue alleanze delittuose con lo Stato legale, ma che però non vanno ufficialmente ammesse, se no, che Stato rispettabile è il nostro?

Giorgio Bocca: Norimberga. Un tribunale per la storia

Il processo di Norimberga ai 21 alti gerarchi nazisti fu il classico processo dei vincitori, l´unico possibile, ma non il giudizio perfetto. La guerra aveva lasciato segni troppo profondi per permettere ai nazisti di ‟difendersi in nome della legge”.

Giorgio Bocca: Primarie. Quel voto contro le menzogne

La valanga inaspettata di voti per una democrazia di persone normali, come Romano Prodi, mi lascia sperare che si rimetta un minimo di ordine nella storia, che finisca una revisione storica che ferisce la memoria delle vittime.

Giorgio Bocca: Solo per gli innamorati questo mondo è divino

Un’amica mi mormora all’orecchio "Sai cosa dicono di te? Che ti ripeti nel tuo pessimismo senile. Sei vecchio e il mondo ha cessato di piacerti". Sì, sono vecchio , ma non credo sia questo il problema.

Giorgio Bocca: Quei politici senza padri né madri

La politica si è ridotta a opposte manipolazioni della verità: la guerra è meglio della pace per trasformare le dittature in democrazie, la disinformazione in libera stampa, la servitù dei popoli aggrediti in progresso civile.

Giorgio Bocca: A Milano il gran rifiuto di Veronesi

Umberto Veronesi ha gettato la spugna, non si presenterà alle elezioni come candidato della sinistra al Comune di Milano. Incredibile, scandaloso ma, come usava dire in tempi marxisti, ‟nel corso della storia”. Una storia fatta di burocrati e lacchè.

Giorgio Bocca: La napoletanità non salva Napoli

La napoletanità non è stata inventata negli ultimi secoli da una borghesia preoccupata ma egemone, ma è la cultura popolare napoletana come si è elaborata nei millenni ed è una cultura non estranea alla camorra, ma sua complice, sua compagna.

Giorgio Bocca: Milano contesa da Bossi e Formigoni

Nello scontro fra Lega e integralismo cattolico, fra Bossi e Formigoni, non c´è più niente di ideologico e men che mai di religioso. C´è una competizione dura per ottenere il potere di distribuire posti e soldi nelle principali istituzioni lombarde.

Giorgio Bocca: Quando si farà la contabilità dell'Iraq?

Bisogna restare nell'Iraq, è da vili, da deboli abbandonare l'Iraq alle sue fazioni. Come no? Intanto a far la fame, a morire sono gli iracheni e i conti, se si faranno, li faremo a spese del petrolio iracheno.

Giorgio Bocca: Quando Torino viveva nel mito con la squadra dei sogni granata

La leggenda mai dimenticata del ‟Grande Torino”, il cui aereo si schiantò sul muraglione della basilica di Superga. Cinque scudetti vinti, una città in adorazione, i concerti di clacson verso lo stadio Filadelfia, i ritrovi nei caffè della Galleria...

Giorgio Bocca: Una orrenda campagna elettorale

La politica sarebbe questo dire e disdire, con la certezza che gli elettori sono pronti a bere l'ultimo più strampalato messaggio pubblicitario?

Giorgio Bocca: Il cacciatore di nazisti. Quel dilemma sul perdono

Il 12 aprile del 2003 Simon Wiesenthal, l´uomo che aveva dedicato la vita alla caccia dei criminali nazisti, diceva: ‟Il mio lavoro è fatto. Se ci sono ancora criminali nazisti che non ho trovato sono troppo vecchi e fragili per sostenere un processo”.

Giorgio Bocca: Katrina più forte del capitalismo

La strage esemplare di New Orleans dice che la stagione folle dell'avidità estrema è giunta all'autodistruzione.

Giorgio Bocca: Islam. Integrazione a piccoli passi

È stata istituita una consulta per l’Islam italiano, per una comunità pacificamente inserita nel contesto economico e sociale del nostro paese. Questo è un punto d'inizio, ma il problema è complesso.

Giorgio Bocca: Lotta al terrorismo tra intrighi e menzogne

La paura del terrorismo ha dato vita a una sorta di intossicazione poliziesca che si pensava finita con la guerra fredda, quella sorta di incubo delle opposte fabbriche di intrighi e di menzogne.

Giorgio Bocca: 1951. Il Po cancellò la Bassa

Il Po ha rotto, dalle parti di Ferrara e Occhiobello. È la sera del 14 novembre 1951. "Parti subito", dice il capocronista della ‟Gazzetta del Popolo” di Torino. Solo il tempo di passare a casa per prendere qualche cambio e poi via nella notte...

Giorgio Bocca: Grandi manovre per la terza guerra

America, Russia, Cina, India e anche Giappone: tutti si stanno riarmando e schierando sul terreno. E non s'è mai visto che una grande corsa alle armi si sia conclusa con una pace generale.

Giorgio Bocca: Vedi Napoli e poi la camorra

Alle accuse dei Ds Antonio Bassolino ha dato una risposta fraternamente sdegnata degna della scuola di recitazione dei De Filippo.

Giorgio Bocca: L'Occidente non fa più paura a nessuno

Il Turkmenistan, piccolissima potenza, ha cacciato gli Usa dai suoi aeroporti. Con un secco annuncio spedito per posta.

Giorgio Bocca: Tra malaffare e sprechi l'Italia che non va

Con le cosiddette cartolarizzazioni è nata una generazione di milionari che hanno comprato palazzi a prezzi stracciati per poi rivenderli subito a prezzi altissimi.

Giorgio Bocca: Guerre sante e invasioni armate

È una menzogna negare l'esistenza di un conflitto di religione. E l'unico modo per limitarlo è il ritiro dall'Iraq.

Giorgio Bocca: Quel 2 agosto del 1980

La strage della stazione di Bologna è del 2 agosto 1980. Venticinque anni fa e i parenti delle vittime, 85 morti e 200 feriti, sono ancora lì a chiedere la verità sugli ispiratori e sui mandanti dell'eccidio.

Giorgio Bocca: Gaetano Saya e il dipartimento dello scrocco

La struttura messa in piedi da Gaetano Saya a Firenze con funzioni di ‟intelligence”, in realtà serviva alla formazione di mercenari da usare nelle più sporche e misere faccende.

Giorgio Bocca: Scacco alla Regina

La regina di Inghilterra ha detto dopo le bombe di Londra: "Non riusciranno a farci cambiare il nostro modo di vivere". Ma è proprio il nostro modo di vivere che rinnova le guerre, gli egoismi e le idiozie della più recente civilizzazione.

Giorgio Bocca: Quando il manager perde il posto

Le prime vittime di un sistema economico che non produce merci ma aria fritta sono proprio loro: i dirigenti che fanno da fuochisti a una locomotiva sempre più ingovernabile.

Giorgio Bocca: Il prezzo del giro di vite

Sono tornati nel nostro cielo fantasmi, pregiudizi, paure, contraddizioni che credevamo relegati per sempre all´ultima guerra mondiale, non ripetibile, stagione di follia collettiva. E invece ci risiamo.

Giorgio Bocca: Nel paese di Ciampi Prodi e Cofferati

Il presidente, il leader dell'Unione e il sindaco di Bologna tengono viva la speranza in una società priva delle arroganze e prepotenze dei parvenu che cercano di distruggerla.

Giorgio Bocca: Populismo leghista. Bossi e la fuga dalla ragione

Il meglio della cultura leghista arriva dal ministro odontotecnico Calderoli che per guarire la sessualità ammalata propone ‟le forbici del giardiniere”.

Giorgio Bocca: Strage di Novara. La società delle armi

Su Angelo Sacco, l´uomo che ha fatto strage per paura di uno sfratto, si può fare solo un discorso di pietà. Essere disperato in una notte torrida della risaia novarese è il comprensibile effetto di una follia a cui apparteniamo.

Giorgio Bocca: Salendo al Monte che non c'è

Per secoli il monte Bianco è stato il Mont Maudit: anonimo, inaccessibile e maledetto. Uno splendido fiore di granito e ghiaccio che tanti hanno cercato di conquistare. Un grande giornalista-scrittore racconta la più alta vetta d'Europa.

Giorgio Bocca: Quella giungla chiamata democrazia

Il fallimento del referendum è l'effetto non contrastabile della globalizzazione, della comunicazione che non informa, del costume assimilato al patrimonio, della pubblicità che inganna e inventa.

Giorgio Bocca: Il ritorno di Bossi e del populismo padano

Umberto Bossi è ritornato a Pontida con il popolo della Lega. In decine di migliaia ad ascoltare i suoi discorsi. Una situazione paradossale, onirica, vagamente delirante, in cui i ministri leghisti attaccano il paese che dovrebbero rappresentare.

Giorgio Bocca: Strappo di Rutelli nel centrosinistra. Roma diventa municipio del Vaticano

Rutelli e i suoi compagni di cordata non vogliono trovare un accordo con Prodi. Vogliono cacciarlo e sconfiggerlo. Con quale alternativa? L'alleanza consolare dei sindaci della capitale.

Giorgio Bocca: Primarie nel centrosinistra. Il rispetto per gli elettori

Lo spirito santo ha visitato gli uomini dell’Ulivo o dell’Unione o come si voglia chiamare la coalizione di centrosinistra. È stato raggiunto un accordo per fare le primarie e poi andare assieme alle elezioni politiche.

Giorgio Bocca: Ma cosa vogliono i francesi del No?

Il voto francese sulla Costituzione europea è una svolta drammatica che rischia di farci tornare a un passato catastrofico.

Giorgio Bocca: Dopo le elezioni. L'invasione barbarica a Catania

Abbiamo digerito, accettato, metabolizzato le invereconde elezioni di Catania. Simili se non identiche a quelle raccontate da Francesco De Sanctis nel suo viaggio elettorale nelle provincie del Sud durante il Regno, nei primi anni dell'Unità.

Giorgio Bocca: Scalata al "Corriere". Ecco gli eroi dall'ago al miliardo

Ricucci ha dato l’assalto al ‟Corriere della Sera”. Da dove vengono i soldi per la scalata? Dicono che è uno che si è fatto da solo cominciando con l’acquisto di un immobile. Questa storia ricorre nelle biografie di tutti i nostri superscalatori.

Giorgio Bocca: È vuota la scena del dopo Berlusconi

Il piccolo regime se ne va senza una gioiosa liberazione. Ne prendiamo atto con la cattiva coscienza di chi lo ha sopportato passivamente. E ora il futuro dobbiamo inventarcelo.

Giorgio Bocca: Anni Settanta.Troppi ricconi rivoluzionari

Ho un ricordo sgradevole degli anni Settanta, frequentati da uomini velleitari e fideisti, pronti a credere in tutte le rivoluzioni esotiche, utopistiche, e da repressori altrettanto ambigui e inventati.

Giorgio Bocca: Lodo Mondadori. Il processo farsa

Il vero scandalo del processo per il lodo Mondadori è che per l´opinione pubblica e per l´informazione esso è già rientrato nella normalità. Eppure le motivazioni che hanno portato alla prescrizione del reato di corruzione sono assurde e inaccettabili.

Giorgio Bocca: Se il nero ritorna senza vergogna

Una lista elettorale Fascismo e libertà. Un incontro tra i reduci di Salò e i resti della divisione Waffen SS Charlemagne. Le svastiche naziste dei tifosi della Lazio.

Giorgio Bocca: Se il centrosinistra non vuole vincere

La sconfitta alle elezioni di Catania è stata salutare per il centrosinistra, gli ha ricordato che la partita con Berlusconi non è vinta, che i mesi che ci separano dalle elezioni politiche sono lunghi e le sorprese dietro l´angolo.

Giorgio Bocca: Il partito unico dei trasformisti

La sinistra rinuncia ai grandi ideali e affida la ricerca del consenso all'edonismo televisivo. Il partito unico di cui parla Berlusconi esiste già: è il partito degli opportunisti e dei trasformisti.

Giorgio Bocca: Lo spettacolino della first lady Laura

Il modello di vita americano produce noia e disgusto, mediocrità senza fine, volgarità. Si ride troppo pure quando la moglie di un presidente recita battute da commesso viaggiatore.

Giorgio Bocca: Albertini e la paura delle bandiere rosse

A spaventare il sindaco di Milano non dovrebbero essere le bandiere rosse sventolate durante una democratica manifestazione di piazza, ma i finanzieri d'assalto e i tanti pregiudicati che siedono in Parlamento.

Giorgio Bocca: Quando Milano piombò nel buio di Piazza Fontana

Milano la sera del 12 dicembre 1969. Quella sera scrissi che la strage di piazza Fontana era una strage di Stato con tranquilla certezza senza tirare a indovinare.

Giorgio Bocca: Mostro del Circeo. Il male 30 anni dopo

La soluzione dell´incubo, l´uscita dall´orrore che può apparire a ogni angolo di strada non c´è e non ci sarà, ergastoli e pene di morte sono inutili se quella cosa che chiamiamo follia o tentazione omicida riappare d´improvviso.

Giorgio Bocca: Piazza Fontana. L´ultima beffa

Il procuratore generale della Cassazione ha respinto il ricorso delle parti civili, cioè dei rappresentanti dei morti ammazzati dalla bomba fascista di Piazza Fontana e ha riconfermato l´assoluzione degli imputati Zorzi, Maggi e Rognoni.

Giorgio Bocca: La favola della buona cucina

Al grido di ‟cuochi si diventa” è esplosa una moda su giornali e televisioni fatta di aria fritta e luoghi comuni. Per una voracità primitiva incapace di distinguere e rispettare odori e sapori.

Giorgio Bocca: Alle radici della democrazia

Le lotte operaie e contadine durante la Resistenza hanno fatto dell’Italia una nazione civile. In quel momento nacque lo spirito unitario sfociato poi nella Costituzione.

Giorgio Bocca: 25 aprile. A chi fa paura la liberazione?

Il revisionismo storico in corso da mesi ha scarsa memoria ed è dominato da un´ossessione sadica. Non vede altro che cadaveri, comunismo in agguato, reciproche congiure…

Giorgio Bocca: Istituzioni fatte a pezzi

Berlusconi ha cambiato l´Italia mandando in pezzi quel po´ di Stato moderno che c´era, si è accanito con le sue controriforme contro la pace sociale, contro la giustizia, contro la scuola, contro la finanza pubblica e ha diviso il Paese.

Giorgio Bocca: Dopo le elezioni. Il cavaliere irrecuperabile

Berlusconi a Ballarò ha dimostrato che non c'è nessuna seria possibilità che possa invertire il corso del suo malgoverno.

Giorgio Bocca: Stato e Mafia connubio accecante

L'arresto di Totò Riina e la mancata perquisizione del suo covo. I ripetuti rapporti di Giulio Andreotti con Cosa Nostra. La gente resta abbacinata da tanta chiarezza.

Giorgio Bocca: L´Italia stanca delle bugie

Ne siamo fuori? Fuori dal pantano in cui si affondava ogni giorno, fuori dalla stanchezza senza fine di non capire, di essere presi in giro, del dire e disdire, delle menzogne plateali, del cattivo gusto, della cattiva politica?

Giorgio Bocca: Se i trasformisti diventano ridicoli

Non serve rinnegare il proprio passato nella speranza così di arrivare al governo. Perché il signore di Arcore non è disposto a mollare il potere ma è pronto a difenderlo con ogni mezzo sleale o illegale che sia.

Giorgio Bocca: Lo scudo in pezzi

Nella revisione della Costituzione approvata dalla maggioranza di destra è stampata la faccia di Silvio Berlusconi, sono stampati i segni indelebili del suo carattere, la protervia, la furbizia, la voglia inesausta di onnipotenza e di potere.

Giorgio Bocca: Tra Cina e Taiwan equilibrio pericoloso

Da 50 anni la convivenza è basata sulla menzogna. Che non sfocia in una guerra solo perché le grandi potenze sono inadeguate al compito e hanno paura.

Giorgio Bocca: Il paese dei brogli

Le firme false sono come le tangenti di tangentopoli, ci sono ma non fanno scandalo, ci sono ma "così fan tutti" come diceva Craxi, ci sono ma decine di deputati presi con le mani nel sacco siedono in Parlamento e legiferano in tema di pubblica onestà.

Giorgio Bocca: L'opinione pubblica narcotizzata dalla tv

La fabbrica delle leggi ad personam lavora a getto continuo ma nessuno più reagisce neppure nella nostra sinistra.

Giorgio Bocca: Anche gli sciiti vogliono la fine dell'occupazione

I vincitori delle elezioni in Iraq, che sono filoiraniani, chiedono lo sgombro degli occupanti come premessa per la ricostruzione e il ritorno della legalità.

Giorgio Bocca: "No barrique, no Berlusconi". Così la sua etichetta fece scandalo

Un uomo di altri tempi, Bartolo Mascarello. Nemico dei nuovi metodi di invecchiamento e del leader del centrodestra. Socialista libertario e contadino intellettuale: era convinto che la terra fosse un bene prezioso da trattare con delicatezza.

Giorgio Bocca: La propaganda e la realtà

Da quando ci siamo messi a fare le guerre per gli altri, lo stato della nostra conoscenza è una quotidiana condanna a prendere per vere notizie false o manipolate. La morte di Nicola Calipari è solo l´ultimo atto di una storia che parte da lontano.

Giorgio Bocca: Non bussate a quella porta

L'ultima legge che rende impenetrabili le abitazioni dei governanti è la conferma che essi non possono permettersi la trasparenza.

Giorgio Bocca: La fucilazione di Mussolini. Quel che accadde non fu casuale

Piazzale Loreto fra corso Buenos Aires e viale Monza a Milano dovrebbe chiamarsi piazza Guerra civile, luogo della Milano popolare prescelto per mostrarne la ferocia e il dolore.

Giorgio Bocca: Se il globalismo diventa tempesta

Lo sviluppo fuori ogni controllo, in Occidente come in Oriente, porta a una mutazione antropologica che arriva a vincere persino l'istinto di sopravvivenza.

Giorgio Bocca: Salò. La riabilitazione impossibile

Un tentativo clamoroso di recupero dei ‟valori” fascisti. An vuole equiparare i repubblichini agli altri combattenti. È uno dei modi che il neofascismo ha per far sapere oggi agli italiani di essere tornato al potere.

Giorgio Bocca: Quella resistenza totale e feroce

Non concepiamo i kamikaze e il loro disprezzo per la vita umana. Ma anche nella nostra storia ci furono eroi che andarono deliberatamente alla morte.

Giorgio Bocca: Il gioco delle parole e il prezzo della vita

Quella cui partecipiamo non è né una guerra santa per la democrazia e la libertà, né una ricostruzione. È l'ultima delle guerre imperialiste.

Giorgio Bocca: Non c´è una sola falce e martello

Quel simbolo per noi italiani non era e non è evocativo del terrore staliniano, come è nei Paesi che furono schiacciati dal tallone sovietico, era il simbolo di lotte che avevano segnato le nostre campagne e le nostre città.

Giorgio Bocca: Il governo planetario che piace a Bush

Il presidente dice di essere il bene. Ed è un bene che vive bene: gli Usa con una popolazione che è il 7 per cento di quella mondiale consumano il 30 per cento delle risorse.

Laurea Honoris Causa a Giorgio Bocca

La facoltà di Lettere dell´Università di Bari ha conferito la Laurea Honoris Causa a Giorgio Bocca. La cerimonia si è svolta mercoledì 11 maggio nella sede dell´ateneo dove Bocca ha tenuto una lezione sulla crisi politica.

Giorgio Bocca: Un privatissimo regime di massa

Qual è il legame profondo della destra di massa con l'anticomunismo? Perché il nazismo e il fascismo hanno avuto un largo appoggio di massa? Perché un manovratore di consensi come Berlusconi ha sentito il bisogno di ‟sdoganare” i neofascisti italiani?

Giorgio Bocca: L’eroe della Torino che faceva squadra

Che differenza c’è fra la Torino dell’industria, della Fiat, degli Agnelli, dei comunisti, del cantante Buscaglione, del bandito Cavallero e la Torino di oggi tecnologica, finanziaria, delle olimpiadi invernali?

Giorgio Bocca: Il meridione dimenticato

Siamo nel 2005 e il Meridione sembra fuori dall’Europa, superato dal Sud della Spagna, dall’Irlanda, dal Portogallo, Paesi in cui non esistono malavite organizzate, istituzionalmente stabili e onnipotenti.

Giorgio Bocca: La presunzione umana resiste allo tsunami

Mentre si bruciano i morti riparte il turismo di massa e viaggiatori ‟eroici” presidiano gli impianti rimasti in piedi. La morte individuale è in fondo più dura che quella assieme a migliaia di altri, sotto la grande onda dello tsunami.

Giorgio Bocca: Il cavaliere dell´Apocalisse

‟Se il comunismo andasse al potere l´esito sarebbe miseria, terrore, morte. Io sono in politica perché il male non prevalga, perché prevalga il bene.” Il primo ministro che ci ritroviamo non riesce a dissociare le sue visioni apocalittiche dalla realtà.

Giorgio Bocca: Iraq. La ricostruzione può attendere

George Bush parla di rinascita dell'Iraq mentre le sue truppe, per annientare i ribelli, distruggono le città come a Falluja.

Giorgio Bocca: Nessun esercito può imporre il suo dominio

La dichiarazione di Ciampi contro l'embargo di armi alla Cina mira a un nuovo equilibrio basato sul terrore?

Giorgio Bocca: Crevalcore. Il disastro annunciato

Non occorrono indagini specializzate per scoprire che la manutenzione ferroviaria sulle linee minori è largamente sproporzionata alle spese folli e spesso truffaldine per l’alta velocità, l’ultimo mito inventato per sfondare tutte le previsioni di spesa.

Giorgio Bocca: In nome del denaro buttiamo giù lo Stato

Non diciamo che questa nuova destra berlusconiana è fascista, è peggio. Il fascismo attaccava lo Stato liberale per ricostruirlo più forte e autoritario, il berlusconismo lo disgrega per avere mano libera nel saccheggio e nell'uso delle istituzioni.

Giorgio Bocca: Peggio di così non poteva andare

Non poteva avverarsi un peggior disfacimento della morale mosaica, della democrazia e dell'informazione.

Giorgio Bocca: Quella prova di forza

Ventotto poliziotti sono stati rinviati a giudizio per «la mattanza di Genova» - come la chiama il movimento di disobbedienti - e l´irruzione nella scuola Diaz. Il vicepresidente di An La Russa ha subito dato la sua piena solidarietà ai poliziotti...

Giorgio Bocca: Modello di sviluppo arraffa e divora

Il progresso ‟necessario” sta distruggendo migliaia di specie viventi e non si vede perché non dovrà far scomparire anche quella umana.

Giorgio Bocca: Chi non è d'accordo si prepari all'invasione

È questa la nuova concezione del mondo e dei rapporti internazionali dell'amministrazione Usa. Sostenuta dai falchi americani e dai liberal nostrani.

Giorgio Bocca: Io e i Pinocchi di don Milani

Cinquant’anni fa un prete scomodo, viene ‟esiliato” in un piccolo borgo toscano. Comincia allora la storia straordinaria di un gruppo di poveri ragazzi di campagna alle prese con materie e programmi che nemmeno i collegi dei ricchi avevano.

Giorgio Bocca: A Falluja ha vinto la vergogna

L'annientamento di una città di 300 mila abitanti dimostra che per il comando militare Usa la distruzione è più importante della ricostruzione.

Giorgio Bocca: Se Frattini pesca la luna nel pozzo

L'aspetto più drammatico dell'avventura irachena è la constatazione che, più passa il tempo, meno riusciamo a capire che cosa ci stiamo a fare in Iraq.

Giorgio Bocca: A Palazzo chigi regna il sondaggio

Ora gli italiani incominciano a capire quale è la vera natura del cavalier Silvio Berlusconi: sovversivo. Irresistibilmente sovversivo rispetto a tutto ciò che contrasta i suoi interessi: giustizia, economia, politica, tradizioni e istituzioni.

Giorgio Bocca: Le lanterne magiche del populismo

Si diceva che l'America era il paese che diventeremo 15 o 20 anni dopo. La televisione ha accorciato i tempi, siamo quasi la stessa cosa.

Giorgio Bocca: Chi esulta per la vittoria del pistolero Bush

Preoccupa il tripudio del pensiero reazionario in Europa, di quanti esortano a capire l'America profonda: ma non c'è nulla da capire, c'è solo da essere contro.

Giorgio Bocca: La forza delle armi

Falluja. A più di un anno dalla proclamazione della vittoria da parte di Bush siamo alla "coventrizzazione", o distruzione totale di una città di ottantamila abitanti per domarne la ribellione che i superstiti testimoniano e allargano nell´intero paese.

Giorgio Bocca: Gli errori di Hitler e quelli di Bush

Come la Germania sottovalutò gli Stati Uniti, lo stesso accade oggi all'America nei confronti del Pakistan, della Cina e dell'India.

Giorgio Bocca: Elezioni suppletive. la parabola di Milano

La sconfitta del centrodestra: per l’Ulivo non è il caso di cantar gloria. Il grosso del lavoro lo ha fatto il cavaliere. Per quattro anni ha continuato a perseguire i suoi interessi personali, a incoraggiare l´impunità dei potenti…

Giorgio Bocca: Coraggio diventiamo civili

È necessaria una rivoluzione culturale che arrivi a convincere gli uomini della inutilità della guerra.

Giorgio Bocca: Nella tenaglia di profitto e crimine

Il pensiero unico del profitto ha uno sbocco obbligato nell´accettazione della malavita universale, nel tramonto di una società etica e nel trionfo di quella mista dove non è più possibile distinguere fra morale e immorale, fra legale e illegale.

Giorgio Bocca: Tutti a casa con armi e bagagli

Sentito odor di bruciato i nostri hanno cominciato a scimmiottare il doppio gioco della Casa Bianca. Una politica estera da avventurieri e da opportunisti.

Giorgio Bocca: Risvegliati dal terrore

Ora anche a Dronero, tranquillo paese del vecchio Piemonte, si sa che, in una esotica vacanza super organizzata, due ragazze possono venire uccise da un terrorismo che coltiva un suo odio a freddo per chi si oppone ai suoi disegni e ai suoi furori.

Giorgio Bocca: Dov´è finito il senso di giustizia

Non è stato Silvio Berlusconi a inventare l´attacco alla giustizia, prima di lui una schiera di imprenditori, di politici, di cortigiani aveva corrotto, diffamato, rifiutato i giudici della giustizia, eguale per tutti, ma lui ha dato le ultime picconate.

Giorgio Bocca: Per la pace non resta che fare la rivoluzione

L'orrore per la ferocia e le stragi si dilegua di fronte al loro fascino perverso. I sostenitori delle guerre, anche i più stolti e corrotti, trovano ascolto.

Giorgio Bocca: Baghdad e Kabul come Saigon

Le due guerre asiatiche finiranno come il Vietnam. Perché chi non può muoversi resta e chi può andarsene alla fine se ne va.

Giorgio Bocca: Nel nome della guerra

C´è qualcosa di nuovo nell´aria anzi di antico, un´Italia di cose già viste con migliaia di tricolori sventolanti, di labari, di funerali di Stato. Riemerge l´Italia delle madrine di guerra dei rifondatori della patria, dei picchetti di onore.

Giorgio Bocca: Il rebus asiatico che gli Usa non capiscono

Il più grande e il più ricco potere informativo del creato non riesce a comprendere i suoi contendenti: dall'Iraq, all'Afghanistan, alla Palestina.

Giorgio Bocca: Una guerra senza vincitori

Il presidente Bush dice che la guerra nell´Iraq non va abbandonata, ma vinta. È un proposito che torna quotidianamente sulla stampa nostrana filo americana. In realtà si tratta di una guerra che non può essere vinta per ragioni teoriche e pratiche.

Giorgio Bocca: Si può credere ancora nell'utopia pacifista

Afghanistan e Iraq dimostrano che l'Occidente che sta con Bush e Putin sbaglia. Ma c'è una scelta opposta che può chiudere la spirale del terrore.

Giorgio Bocca: La paura di vincere

Sembra una certezza: il centrosinistra vuole perdere le elezioni, confermare Berlusconi e il suo malgoverno, rinunciare alla sfida per la salvezza della democrazia dalla deriva neoconservatrice, ripulire l'Italia dai quaqquaraquà della nuova destra.

Giorgio Bocca: Tra fabbrica dei soldi e democrazia

I Valdostani hanno scelto il sistema autoritario illuminato a turno: alternandosi nella corsa al potere e alla ricchezza.

Giorgio Bocca: Uno scandalo a mezzo stampa

Le vicende Cirio e Parmalat non sono servite a niente. Non c'è rimorso e non c'è vergogna per i bancarottieri.

Giorgio Bocca: Tra loschi affari e colpi di furore

La filosofia di Berlusconiè tipica dell'uomo di avventura di cui ha fatto pubblico e a uso personale elogio in una prefazione a Erasmo da Rotterdam: osare, inventare, tentare l'impossibile, essere un po' pazzi e alla fine non pagare.

Giorgio Bocca: Le immagini della ferocia

Ci sono voluti secoli perché l'umanità si liberasse dei sacrifici umani, specie di bambini, ma non sono scomparsi quelli legati ai fanatismi e alle follie degli anziani.

Giorgio Bocca: Il troppo è il nostro male quotidiano

Troppi uomini, troppe guerre, troppe macchine, troppo sviluppo. Così la morte è temuta se provocata da qualche misteriosa malattia, ma viene accettata come prezzo della modernità.

Giorgio Bocca: I due volti del terrorismo

Cinzia Banelli, la "compagna So" pare si sia pentita, pare disposta a raccontare la storia, poco esaltante, delle nuove Brigate rosse che delle prime hanno solo la prudenza estrema, mesi di studio e preparazione per uccidere uomini disarmati.

Giorgio Bocca: La notte di Bonatti mezzo secolo fa

Aveva solo un punto debole questo uomo di acciaio. Da uomo intelligente conosceva la banalità del male ma non riusciva a digerirla, proprio non capiva perché si dovesse essere carogne per niente.

Giorgio Bocca: Il girone dei dannati

Ci sono sfide come l'immigrazione, come le epidemie, come il terrorismo che le democrazie, gli Stati di diritto non sanno come affrontare. Donde il confuso governo delle paure e delle angosce da mutamento.

Giorgio Bocca: Tutte le partite del politico alieno

Dicono che Bossi dietro le sue maniere bizzarre di autodidatta e di demagogo sia un autentico uomo politico, e ora si prepara all'ennesima astuzia: trasformare la sua malattia in un'occasione di smarcamento politico.

Giorgio Bocca: La lunga agonia di un megalomane

Berlusconi durerà con i trucchi e le menzogne altri cinque mesi. Forse tenterà la carta delle elezioni anticipate. Ma la sua vicenda politica sembra chiusa.

Giorgio Bocca: Quale destra senza il senatùr

Ora è chiaro, e Tremonti lo ha pubblicamente dichiarato, che la tenuta di un governo che doveva durare anche nella prossima legislatura e che aveva come disegno di "rivoltare l'Italia come un calzino" era affidata al senatore Bossi.

Giorgio Bocca: Bambini diabolici che giocano con la bomba

Anche l'Iran vuole l'atomica. Come deterrente per i vicini. Ma è solo un'illusione. A vincere saranno sempre i dottor Stranamore alla Rumsfeld.

Giorgio Bocca: Il disincanto del nord

Quali strumenti abbiamo per capire gli umori politici del Nord nella crisi generale del berlusconismo? Pochi, ma quanti bastano per capire che il grande amore per il Cavaliere è finito, che alcuni dei legami forti si sono spezzati. Per sempre.

Giorgio Bocca: Il nuovo regime della società del profitto

Solo l'estrema spinta alla sopravvivenza ci farà capire che la corsa alla rapina e alla prepotenza conduce a rischi sempre più forti.

Giorgio Bocca: L'inganno iracheno

La consegna dei poteri a un governo fantoccio è il più grande regalo che si potesse fare all'integralismo islamico che accusa i "traditori" di aver "venduto l'anima ai cristiani corrotti".

Giorgio Bocca: L'assenza del governo

Treni bloccati a Montecorvino: Siamo a una riedizione delle jacquerie destinata a finire nel nulla o in manette o, più probabilmente, in un compromesso che rinvierà il problema di qualche mese. In attesa del prossimo blocco in un'altra stazione.

Giorgio Bocca: Non serve evocare lo spettro dell'Onu

Le Nazioni Unite non hanno né i mezzi economici né quelli militari per garantire in Iraq un intervento super partes.

Giorgio Bocca: Il mattatoio Iraq dove l'Onu non andrà

La svolta in Iraq è servita. Kofi Annan declina il ruolo di salvatore dell'Occidente e dell'America. L'Onu non torna in Iraq, il paese è incontrollabile, il governo imposto dagli Usa non ha il minimo controllo del paese.

Giorgio Bocca: Quanti inganni al mercato della paura

Durante la guerra partigiana la parola eroe era sconosciuta. Perché quella era una guerra che si faceva perché non si facessero più guerre. Oggi è tornata di uso corrente.

Giorgio Bocca: Il cavaliere dimezzato

La sconfitta del premier è stata anche una sconfitta della seduzione che il modello Berlusconi ha avuto sulla sinistra: rassegnazione e ammirazione per le sue recite.

Giorgio Bocca: Miracolo! Siamo tornati indietro di mezzo secolo

Riemerge dal passato il paese delle madrine di guerra, dei gerarchi delle prime file, delle partite del cuore, della propaganda ignobile, del giornalismo servo e delatore.

Giorgio Bocca: Il delitto Matteotti e i doveri della destra

La memoria. Ottant’anni fa il fascismo assassinava il deputato socialista. Oggi la cerimonia alla Camera

Giorgio Bocca: Il finto governo che spaccherà l'Iraq

La bozza di risoluzione Onu modifica la forma ma non la sostanza dell'intervento Usa. E apre una stagione di illusioni e di inganni.

Giorgio Bocca: Una missione finita prima di cominciare

Il nostro contingente ha operato senza mezzi adeguati e senza il necessario coordinamento con le altre forze schierate sul campo.

Giorgio Bocca: Lo smemorato di Washington

La guerra preventiva non l'ha inventata Bush. Era la regola di Cesare e Alessandro. Che però non dicevano di non sapere.

Giorgio Bocca: Principe senza regno

Umberto Agnelli era il principe ereditario che non avrebbe regnato veramente neppure dopo la morte del re Giovanni suo fratello.

Giorgio Bocca: le giravolte del cavaliere

Partecipiamo a una occupazione militare dell'Iraq in cui i nostri soldati uccidono e vengono uccisi, ma chi ci governa non sa ancora se si tratti di una guerra o di una pacificazione.

Giorgio Bocca: Piccolo Cesare povera guerra

Il nostro contingente in Iraq è costantemente alla cannuccia dell'ossigeno, a corto di mezzi militari e dei necessari finanziamenti.

Giorgio Bocca: La contabilità dei dottor Stranamore

Questa volta la guerra non sembra così conveniente. È un gioco d'azzardo che non possiamo permetterci.

Giorgio Bocca: Chi non fa la guerra è un traditore

Interrogarsi sulla missione irachena sembra essere antipatriottico. E affidare la sicurezza dei nostri soldati all'arma della corruzione non ha funzionato.

Giorgio Bocca: La falsa propaganda della democrazia globale

Questa destra al governo rifiuta ogni confronto sui problemi del nostro tempo perché non sa risolverli e anzi li rende più gravi con i suoi errori.

Giorgio Bocca: Pubbliche relazioni e private umiliazioni

La società dei servizi non sceglie i migliori ma i peggiori: seleziona i servi e li promuove e anche li onora con centinaia di premi a leccastivali e voltagabbana.

Giorgio Bocca: Con le bugie riappare l'uomo nero

Sul dramma dell'Iraq mentono tutti: da Bush a Berlusconi. Mentre ci si dovrebbe fermare di fronte alle prospettive atroci, da ultimi giorni dell'umanità.

Giorgio Bocca: Per chi cantano i Galli della Loggia

Secondo Berlusconi, la guerra in Iraq è giusta e la democrazia è in marcia fra il Tigri e l'Eufrate. Con gli applausi dei nostri riformisti.

Giorgio Bocca: Il paese delle favole senza morale

Galleggiamo senza peso come gli astronauti, in una oscenità diffusa senza limiti. In un vuoto riempito dalla televisione, dal virtuale e dalla prostituzione universale.

Giorgio Bocca: Quando vince la legge del Condor

La società civile degli italiani civili accetta l'anarchia, non si scandalizza se i governanti invitano i ricchi a frodare il Fisco mentre stanno distruggendo lo Stato sociale.

Giorgio Bocca: Il marketing della paura

È assurdo sostenere che giovi alla sicurezza mantenere un corpo di occupazione in Iraq perché il nostro paese è più vulnerabile agli attacchi terroristici.

Giorgio Bocca: l' impero mediatico

Due anni fa, chi definiva un regime mediatico il sistema politico e informativo che si andava formando in Italia era giudicato un provocatore. Poi è arrivata la legge Gasparri…

Giorgio Bocca: L'orrore delle foibe, il sonno della ragione

Quel braciere ardente di odio e di follia è da ricordare come qualcosa di irripetibile e di funesto e non per strappare qualche voto alle prossime elezioni.

Giorgio Bocca: Blair, la Bbc e la Babele italiana

La destra esulta per la vittoria del premier inglese come se i veri cospiratori contro la verità e la giustizia fossero i pacifisti e la sinistra.

Giorgio Bocca: Menzogne di stato

I generali dell' aviazione accusati di aver mentito sulla strage di Ustica, sono stati assolti. Si ripete una delle tragicommedie italiane in cui i potenti hanno regolarmente la meglio sui cittadini.

Giorgio Bocca: Gli estremisti del profitto

La classe alta manageriale e globale è uscita dall'etica capitalistica dell'autonomia dei poteri e della legge uguale per tutti.

Giorgio Bocca: Capitalismo di soldi, computer e anarchia

La rivoluzione manageriale ha sostituito i padroni delle ferriere con un esercito di abili e famelici dirigenti.

Giorgio Bocca: Le vite parallele di Tanzi, Cragnotti e Gardini

Tipici esemplari di un mondo imprenditoriale di bassa cultura e mediocri frequentazioni.

Giorgio Bocca: Il capitalismo dalla testa rotta

Il modello Mafia si è esteso a tutta Italia. Credevamo che Tangentopoli fosse un'eccezione, ora sappiamo che è la norma.

Giorgio Bocca: Le ferite della destra allo stato di diritto

La destra tenta di trasformare il nostro stato di diritto. Due proposte di legge sulla tortura e sulla legittima difesa aumentano i poteri repressivi a danno dei diritti umani e aprono la strada ad una società che si arma per difendersi in proprio.

Giorgio Bocca: Una vita da terzista

Quando un regime autoritario prende corpo ci sono sempre intellettuali pronti a fornire alibi ai voltagabbana.

Giorgio Bocca: L' errore dei bushisti

Il professor Sartori ha inventato il neologismo ciecopacista per dire un pacifista virtuoso ma utopico. Ma c' è una specie a nostro avviso peggiore, quella dei ciecobushisti, che si rifiutano di guardare alla guerra irachena come è.

Giorgio Bocca: Chi pagherà il conto di Bush

Dovunque intervengono, gli americani lo fanno solo per i loro interessi. E poi si stupiscono di non essere amati.

Giorgio Bocca: I realisti sul carro dell´American century

In venti giorni abbiamo fatto di un miliardo di arabi, dall´Atlantico all´Indonesia, un immenso serbatoio di odio contro l´Occidente.

Giorgio Bocca: Il diritto di essere ossessionati

Sì, anche nel sonno ci domandiamo come sia possibile che un uomo così sia il capo del nostro governo.

Giorgio Bocca: Ci aspetta proprio un bel biennio

Nel mirino di Silvio, Corte costituzionale, Consiglio superiore della magistratura e quel che resta della tv di Stato e della libertà dì stampa.

Giorgio Bocca: Chi ha in pugno la golden war

Gli affari che si fanno sulla carne da cannone suonano come una condanna della nostra specie.

Giorgio Bocca: B&B e la filiera del potere regale

Ricchezza, comunicazione, governo: stessa storia per l´imperatore Bush e per il proconsole Berlusconi.

Giorgio Bocca: Il tirannello di Vittorio Alfieri

La descrizione fatta dal grande antitaliano di Asti è la fotografia dell´Italia di oggi. Con una moltitudine di schiavi che già si allineano.

Giorgio Bocca: Inventarsi un nemico per poterlo distruggere

Il pericolo vero siamo noi, che abbiamo diviso il mondo in poveri e ricchissimi.

Giorgio Bocca: Al G8 in passerella per spartirsi il bottino

Ai vertici dei grandi c´è un solo padrone. Che decide chi sono gli Stati canaglia, se e quando colpirli con le sue armi micidiali dispiegate sull´intero pianeta.

Giorgio Bocca: Perché si usano gli eserciti

La necessità della guerra è sempre meno dimostrabile e l'utopia della pace è sempre meno credibile.

Giorgio Bocca: Le rapide giravolte dei neotrasformisti

Da eredi del fascismo crepuscolare e radicale si ergono a campioni dei diritti umani e della democrazia. E salgono in cattedra mettendo sotto accusa l'antifascismo.

Giorgio Bocca: Dio scampi l´Europa da Berlusconi

Tanto più la politica del mondo è fuori dalle sue capacità bottegaie e tanto più le affronta con incredibile sicumera.

Giorgio Bocca: A Kabul e Baghdad è naufragato l´Impero

È caduta la grande finzione di fare la pace facendo la guerra. E solo la nostra furbizia latina può chiamare pace la guerra.

Giorgio Bocca: Democrazie in armi

Le esortazioni all' uso della ragione per quanto concerne la guerra irachena sono accettabili se vanno di pari passo con il corretto uso delle parole, se cioè non si confonde la guerra con la pace e il protettorato con la ricostruzione e la democrazia.

Giorgio Bocca: Gli 80 anni di Scalfari fondatore di giornali

Caro Eugenio… quel gennaio del '76, quando hai fondato Repubblica, sembra lontano anni luce; siamo di nuovo al bivio fra pace e guerra, la democrazia è a rischio, il proconsole americano che vorrebbe portarla in Iraq chiude un giornale che gli è ostile.

Giorgio Bocca: Il comizio a Montecitorio

I leghisti occupano la Camera dei deputati e inveiscono contro Roma ladrona. Tumulti, espulsioni, tafferugli, onorevoli indignati e onorevoli e magari ministri come Giulio Tremonti che sorridono agli eversori…

Giorgio Bocca: La guerra al terrorismo e il fantasma di Monaco

La guerra al terrorismo e le analisi erronee, l' ignoranza del nemico, le crociate farneticanti e i miles gloriosi; le penose rodomontate, in cui siamo immersi, con rassegnazione e pena quotidiane.

Giorgio Bocca: Quei terroristi senza progetto

Tornano i bombaroli genovesi: questa volta non contro la questura, ma più modestamente contro il commissariato di Sturla.

Giorgio Bocca: Il voltafaccia

Non ci sarà grazia per Adriano Sofri.

Giorgio Bocca: Quel rebus irrisolto tra falsi e doppie verità

Trentacinque anni dopo si chiude con un nulla di fatto l'indagine sulla strage di piazza Fontana, sulla bomba alla Banca dell'Agricoltura che uccise diciassette persone e ne ferì ottantaquattro.

Giorgio Bocca: Chi non fa la guerra è un traditore

Interrogarsi sulla missione irachena sembra essere antipatriottico. E affidare la sicurezza dei nostri soldati all'arma della corruzione non ha funzionato.

Giorgio Bocca: Per chi cantano i Galli della Loggia

Secondo Berlusconi, la guerra in Iraq è giusta e la democrazia è in marcia fra il Tigri e l'Eufrate. Con gli applausi dei nostri riformisti.

Giorgio Bocca: Lo stress del tribuno venuto dal Nord

Umberto Bossi lotta con il suo cuore all'ospedale di Varese. La sua vita non sembra più in pericolo, ma rischia di perdere ciò che ama di più: le lunghe notti di campagna elettorale. E' un animale politico che conosco da tempo.

Giorgio Bocca: Nuto Revelli, una vita per testimoniare la storia

Nuto Revelli era uno di quei personaggi piemontesi che più ci pensi e più ti appaiono imprevedibili, indefinibili. Ha raccontato in libri memorabili la ritirata di Russia, la Resistenza e la vita contadina.

Giorgio Bocca: Quando esplode il malcontento

Il sindacalismo che blocca le città senza preavviso è selvaggio ma non incomprensibile: è la punta dell´iceberg della rabbia dei ceti medi e bassi che hanno subito bastonate continue.

Giorgio Bocca: Gli estremisti del profitto

La classe alta manageriale e globale è uscita dall'etica capitalistica dell'autonomia dei poteri e della legge uguale per tutti.

Giorgio Bocca: Il nuovo "mito" revisionista

Al principio il revisionismo fu un gioco per professorini che contestavano la storia dei loro padri, invidiosi della loro grande occasione ma, mano a mano, è diventato un rifiuto generale, un vizio negativo...

Giorgio Bocca: La Resistenza che Pera vuole archiviare

Dall´8 settembre del ´43 al 25 aprile del ´45 ho vissuto in un mito. La notte del 19 settembre del ´43 credevo di essere al seguito di Duccio Galimberti a Boves incendiata dalle SS del maggior Peiper e invece stavo in un mito inventato dai comunisti…

Giorgio Bocca: Il deserto del Cavaliere

Ci siamo sbagliati: non è il piccolo Cesare ma il piccolo Attila. Cesare era un letterato, un grande statista, un riformatore. Il cavaliere di Arcore passa invece come una tempesta nei campi dell´informazione e della cultura...

Giorgio Bocca: Cosa insegna la storia dei ragazzi di Salò

La svolta di Gianfranco Fini e l' eco che ha provocato nel suo partito e nell' informazione ha avuto fra i suoi effetti anche quello di risvegliare il mito di Salò, dei «ragazzi di Salò» che si arruolarono nella repubblica sociale di Mussolini…

Giorgio Bocca: Piccole astuzie e giochi di parole. La politica in fuga dalla realtà

Il terrorismo esorcizzato dai riti funebri e dagli ossimori, cioè dall' arte di far convivere i contrari come chiamare pace la guerra. E un altro modo ancora più spiccio: liberarsi dal terrorismo annullandolo, riducendolo alla categoria dei non umani...

Giorgio Bocca: Una morale rovesciata

Cesare Previti ha accolto la condanna per corruzione quasi con giubilo, come «il primo passo verso la risalita». Reazione perfettamente consona a un paese dove in fatto di morale e di giustizia tutto è alla rovescia.

Giorgio Bocca: La sinistra non può attendere

‟Immorali” di sinistra e attendisti, giornalisti asserviti e rassegnati: l’appello di ‟uno che ha conosciuto la Resistenza” a non pensare che basti ignorare Berlusconi, perché lui in ogni caso non ci ignorerà. La necessaria leadership di Prodi...

Giorgio Bocca: La normalità dell'orrore

Leggendo le carte del brigatista Morandi sulla preparazione dell' omicidio Biagi mi è parso di cogliere l'eco di qualcosa di già udito, anni fa, ma sì, nei giorni del processo Eichmann a Gerusalemme: l'orrore burocratico…

Giorgio Bocca: La squadra di Mr. Bush nel pantano iracheno

Così stando le cose l’unico problema serio di questa avventura è come uscirne, come trovare il modo di tornare a casa. Il resto sono solamente chiacchiere.

Giorgio Bocca: Galante Garrone, il mite eroe

Era venuto da Torino, per discutere i tempi e i modi dell’insurrezione e un ultimo disperato e sgangherato tentativo delle Brigate nere d’attaccarci gli diede l’occasione di partecipare direttamente a una battaglia partigiana.

Giorgio Bocca: Chi sarà il prossimo nemico necessario

La creazione dell'Impero Usa è stata così rapida che né gli americani né noi europei ci siamo adattati.

Giorgio Bocca: Impotenti di fronte a una piaga biblica

Oggi ci ritroviamo a piangere i bambini morti nel mare di Lampedusa come ai tempi della grande migrazione verso le Americhe si piangevano i bambini morti di malattie o di privazioni nelle stive delle navi e si resta increduli delle sofferenze dei vivi...

Giorgio Bocca: Il ritorno degli affaristi

È tempo di corruzione sistemica, universale, morale. Chi non ruba è un perduto, un disadattato, un eretico del dio denaro.

Giorgio Bocca: Vajont, la valle scomparsa

La strage annunciata nell´Italia del boom. Il 9 ottobre di quarant´anni fa i 1910 morti di Longarone. Per comprendere il disastro bisogna ricordare l´euforia del progresso che in quegli anni avvolgeva il Paese.

Giorgio Bocca: La democrazia di chi lapida le donne

George Bush ha dato la gestione del petrolio iracheno alle grandi compagnie Usa e difende l'autoritarismo barbaro dell'Arabia Saudita.

Giorgio Bocca: Le cicale del Belpaese

Come è accaduto il grande blackout? In un modo che sembra immaginato da un antimodernista alla Ceronetti, irridente, paradossale.

Giorgio Bocca: Gli uomini e la memoria del buio

La notte del grande blackout generazioni di italiani hanno scoperto, con eccitazione più che paura, il grande buio che per millenni ha accompagnato la vita degli uomini. Quelli, voglio dire, nati dopo il "miracolo" economico degli anni Cinquanta.

Giorgio Bocca: Il dittatore sconfitto

Per ricordare la storia italiana. Dopo l' arresto i tedeschi liberarono Mussolini. Era il 13 settembre 1943. Il regime crollava e tutti tradivano tutti, a cominciare dal Re passando per i gerarchi, finendo con lo stesso Duce.

Giorgio Bocca: Se la politica invade il campo

Berlusconi continua imperterrito e sistematico a piazzare gente sua dovunque, l’amico Tony Renis al Festival di Sanremo come il fedele Luigi Crespi di Albacom ai sondaggi elettorali…

Giorgio Bocca: La periferia dei disperati

Ci sono borghi dell' hinterland milanese che esistono solo quando una fiammata di violenza ci ricorda che esistono.

Giorgio Bocca: Piccoli balordi e grandi banditi

Un nostro cronista va a Rozzano, sul luogo dove sono stati uccisi due balordi da uno della loro specie, e racconta la celebrazione del lutto…

Giorgio Bocca: Le spallate del partito aziendale

Almeno a parole la guerra civile fra sostenitori ed eversori della democrazia liberale è dichiarata. Il capo del governo Silvio Berlusconi l’ha dichiarata in modo non equivocabile.

Giorgio Bocca: Se la caduta del Muro diventa una festa contro il 25 aprile

L´ultima è che la festa del 25 aprile ha fatto il suo tempo, festa faziosa anzi comunista. Meglio commemorare la caduta del Muro di Berlino, festa della libertà, secondo un progetto di legge presentato da Forza Italia.

Giorgio Bocca: Memoria e giustizia

La commemorazione della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, ottantacinque vittime, non è stata, come alcuni temevano, un´occasione di lotta e di propaganda politica.

Giorgio Bocca: I cantori della democrazia autoritaria

Servono il padrone pure a costo di far passare per benefattori quei pochi che si spartiscono le ricchezze del mondo.

Giorgio Bocca: Due governi un pensiero unico

Bush e Berlusconi sembrano nati dallo stesso padre con le stesse idee in testa.

Giorgio Bocca: La campagna senza fine

"L'atto dovuto" contro la Boccassini e Colombo non porterà a una loro condanna, ma ha già aperto la strada a una campagna di riabilitazione delle "vittime" di Mani pulite.

Giorgio Bocca: La pacificazione improvvisata

L´amnistia di Castelli si presenta come una clemenza a minestrone: ci starebbero i terroristi rivoluzionari assieme ai dinamitardi sanfedisti del Sud Tirolo, gli imputati della strage di Bologna e i serenissimi scalatori del campanile di San Marco.

Giorgio Bocca: Blair e le colonie d´Oriente

Di ingiusto nella guerra non ci sono state solo le menzogne degli aggressori, c´è stato il riproporsi di un colonialismo sorpassato, incapace di risolvere i problemi della convivenza contemporanea, capace di aggravarli.

Giorgio Bocca: Com'è ridotto il Grande Fiume

O troppo grosso o troppo magro, questo fiume Po, nei miei ricordi di cronista: quasi sessanta anni di corse sulle strade polverose degli argini, delle golene, dei pioppeti senza fine.

Giorgio Bocca: L´alleanza incompatibile

È tempo di verifiche, improvviso tentativo della destra italiana di verificare ciò che la divide: il secessionismo della Lega dal nazionalismo di An, dal qualunquismo torbido di Forza Italia. Unico comune denominatore il potere autoritario...

Giorgio Bocca: Il silenzio della lingua sui tempi moderni

Il corpo di spedizione in Afghanistan degli alpini della Taurinense è rientrato in patria quasi di nascosto, una notizia breve, nessun bilancio ufficiale della spedizione. Siamo al "silenzio della lingua"...

Giorgio Bocca: La fame e la decenza

Una carretta del mare è affondata nel Canale di Sicilia con settanta persone... Non ci sono soltanto i kamikaze di Allah in questo mondo infame, ci sono anche questi che rischiano la morte per sfuggire alla miseria e alla fame.

Giorgio Bocca: Quando il Nord volta le spalle

Il centrosinistra ha vinto il secondo turno elettorale. Sono votazioni con un valore politico? Ne discutano altri, a noi basta prendere atto che la sconfitta non era segnata nel Dna della sinistra...

Giorgio Bocca: Ritorno al passato

Ferruccio De Bortoli se ne va dal "Corriere della Sera" perché, dice, è stanco. Pensavamo che la direzione logorasse chi non ce l´ha ma possiamo credergli sulla parola.

Giorgio Bocca: A Silvio B. si è espanso l´ego

C´è qualcosa di arcaico in Berlusconi, di prefascista, di precomunista, di preliberale, di precattolico, qualcosa che non fa parte della cultura politica del nostro paese.

Giorgio Bocca: La legge del Far West che divide Milano

Comunque la si prenda, questa tragica storia del tabaccaio milanese che uccide un rapinatore e ne ferisce un altro, ci sta nel progressivo disgregamento dello Stato e nei cittadini che pensano di poterlo sostituire.

Giorgio Bocca: L'ossessione del Cavaliere

L'egocentrismo parossistico di un parvenu milanese pronto a sfasciare per i suoi interessi personali, le istituzioni, la civiltà politica, la giustizia, la pace sociale del suo Paese.

Giorgio Bocca: Il Teorema del Cavaliere

Il paziente, direbbe un medico, è in stato agitatorio e confusionale. Oggi Berlusconi se l´è presa con tutti amici, nemici e fantasmi e soprattutto con la verità.

Giorgio Bocca: Il Cavaliere sfasciatutto

L´Italia non ha più un governo ma una corte indecorosa che segue suoi sfoghi.

Giorgio Bocca: Chi vuole cancellare il 25 aprile

Con quella guerra, più o meno civile, più o meno decisiva nel conflitto mondiale, è finito il regime fascista, durato ventidue anni. Dunque non si può mescolarla, commemorarla, parificarla a quella di chi quel regime ha difeso fino all'ultimo giorno.

Giorgio Bocca: L´altra faccia delle Liberazioni

Milioni di italiani guardano il sacco di Bagdad, io fra loro, sconvolto incredulo, e sono uno che è passato per almeno tre saccheggi nel nostro civilissimo Paese, in una provincia ricca e quieta del basso Piemonte.

Giorgio Bocca: La democrazia fragile della superpotenza

L´Unione europea in tanti anni di pace ha dimostrato che la "necessità" del conflitto è una falsità. La tentazione di rispondere al terrorismo con il terrorismo è fortissima ma si deve dire no.

Giorgio Bocca: Vedere la guerra in diretta tv

Vedere la morte degli altri per capire cosa è la vita. Su una strada, come in una fabbrica, come nelle guerre. Sugli schermi delle nostre tv, forse per la prima volta, la guerra è apparsa nella sua nuda, terribile verità: si è visto che cos´è un bombardam

Giorgio Bocca: La pietà per quel BR

Ci sono vari modi di comportarsi davanti al cadavere del brigatista Mario Galesi ucciso da un poliziotto sul treno Roma-Arezzo. Il più agghiacciante sembra quello dei suoi parenti che non si sono fatti vivi e non sono andati a riconoscerlo.

Giorgio Bocca: Le guerre di ieri la guerra di oggi

Ero uno dei giovani che nei primi mesi del 1940 riempivano le piazze per gridare i motivi irragionevoli per cui saremmo dovuti entrare in guerra e morirci...

Giorgio Bocca: Alpini, missione impossibile

La spedizione dei mille in Afghanistan è piena di rischi. Di natura militare e anche politica

Giorgio Bocca: La guerra e la favola bella dei falchi

Circola in questa vigilia di guerra la bella favola dei falchi americani feroci ma provvidenziali che seguendo la loro natura artigliano e divorano i più deboli ma al contempo cancellano gli stati canaglia e assicurano il trionfo della democrazia.

Giorgio Bocca: La violenza che torna e i vecchi fanatismi

«Rai per gli italiani, no agli ebrei, raus Mieli» firmato Nar, Nuclei armati rivoluzionari, di cui si parlò negli anni Settanta quando li guidavano Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Le due scritte sono apparse sui palazzi della Rai a Milano

Giorgio Bocca: Quando il potere non teme il ridicolo

Impudenze, arroganze e intimidazioni continue che fanno rimpiangere il metodo democristiano.

Giorgio Bocca: Le spallate del cavaliere

"Dicono che sono un dittatorello, ma io vado avanti per la mia strada", dichiara Berlusconi. È quanto si era previsto mesi fa quando per la prima volta si parlò di dittatura morbida. Ci si lamentò delle esagerazioni, esagerazioni che si stanno avverando.

Giorgio Bocca: Torino e Agnelli. Una città, un mito

Spesso ci siamo interrogati sulla popolarità di Gianni Agnelli, sul perché fosse un modello e persino un mito.

Giorgio Bocca: Stato di diritto sotto accusa

I sostenitori del dialogo sulle riforme sono serviti: la maggioranza berlusconiana vuole varare una commissione di inchiesta su «Mani pulite» che ignora i corrotti e condannati e mette sotto processo la magistratura. Uno schiaffo allo Stato di diritto.

Giorgio Bocca: La cattiva coscienza dei nuovi colonialisti

Le occupazioni pacifiche non esistono. E per giustificare la violenza si dà la colpa al nemico.

Giorgio Bocca: Il condominio-Italia e l'eclissi della politica

L´anno nuovo, di cui si è parlato nella conferenza stampa del capo del governo, si presenta come una tirannia mediocre, quanto a dire una forma sociale umiliante sia per chi la dirige, sia per chi la sopporta.

Giorgio Bocca: Il Paese spaccato dal Cavaliere

Il paese è spaccato in due. E questo, come che si voglia ragionarci o sragionarci su, è il risultato del primo anno berlusconiano. Questo, quale che sia la discussione che se ne fa, è il dato di fatto.

Giorgio Bocca: La giustizia formale e gli errori di Genova

La richiesta di archiviazione per legittima difesa del carabiniere Placanica, che a Genova uccise con un colpo di pistola Carlo Giuliani, ha avuto l'effetto automatico, inevitabile, prevedibile di spaccare in due i commenti dei nostri politici.

Giorgio Bocca: La cappa del potere sugli schermi della tv

Ritorna sulla scena politica il cattolico di destra quasi fascista, per certi aspetti più retrivo del fascista. A nessun missino era venuto in mente di proporre l´abolizione della festa nazionale del 25 aprile ma ora ci pensa don Baget Bozzo.

Giorgio Bocca: Caro Ciampi l'unità non c'è

Nessuno può chiederci di ammettere che noi partigiani e i fascisti di Salò eravamo la stessa cosa.

Giorgio Bocca: Chi si illumina con l'eclisse

Al personale politico di estrazione pubblicitaria si sono aggiunti avvocati famelici e arrampicatori di ogni genere.

Giorgio Bocca: Ma la storia non si cancella

Informano le agenzie: storico comunicato della famiglia reale Savoia. «La data del 10 novembre che fino ad ora rappresentava per noi il ricordo di una macchia indelebile per la storia della famiglia…

Giorgio Bocca: La caccia al colpevole nell´Italia degli abusi

Molise. Chi sono i colpevoli, i cattivi sopravvissuti agli angeli? Sono il paese Italia così come si è costruito in questi anni di sviluppo caotico che amministratori opportunisti hanno tollerato.

Giorgio Bocca: La guerra non c'è eppure si bombarda

Ogni giorno in Iraq aerei americani e inglesi colpiscono installazioni militari e nodi logistici.

Giorgio Bocca: Anime belle e democrazia malata

Si avvera il sogno di tutti i corruttori: rubare allo Stato in complicità con lo Stato.

Giorgio Bocca: Lo scaricabarile del Cavaliere

Anche una manifestazione ormai di routine come questa pacifista e antiglobalista appare come l´annuncio concreto visibile della grande tempesta che si avvicina.

Giorgio Bocca: La decadenza dell´Impero del mercato

Dicono: "Non criticare la guerra preventiva all´Iraq mentre stai facendo il pieno di benzina, non parlar male del Pentagono se usi il computer o altra macchina intelligente che il Pentagono ha fabbricato, non fingere compassione per l´Africa povera…"

Giorgio Bocca: Sesso e gossip per dimenticare

Nelle democrazie autoritarie la parola e le immagini sono tanto più libere quanto più politicamente innocue e il libertinaggio che deborda è ormai un'arma di potere.

Giorgio Bocca: Gli opportunisti al capezzale della Fiat

La crisi Fiat è una crisi del sistema Italia e ci sono molti punti oscuri che andrebbero chiariti.

Giorgio Bocca: La guerra preventiva è guerra continua

Anche da noi c'è chi preferisce la sincerità brutale della forza alle lungaggini e frustrazioni della diplomazia.

Giorgio Bocca: Fiat. Quando per i torinesi era la mamma-padrona

Quelli dell'indotto la chiamavano mamma, mamma Fiat, una mamma severa ma onnipresente. Torino era impensabile senza di lei. Torino senza la Fiat era impensabile anche dai comunisti, anche dai partigiani.

Giorgio bocca: Se prevale la legge del più forte

Nelle cronache delle relazioni politiche mondiali non esiste più la minima traccia di un diritto internazionale, di un rapporto fra gli Stati basato su valori comuni, su una comune giustizia. Esiste solo la legge del più forte e dei suoi interessi.

Giorgio Bocca: Morire per Bush o per la libertà?

Falchi e colombe sono d'accordo. Vogliono difendere la loro superpotenza.

Giorgio Bocca: Fiumi di parole. Senz'acqua

Basta la parola! La parola in politica è tutto, sostituisce la realtà, ne cura le delusioni, moltiplica le speranze e le illusioni.

Giorgio Bocca: Il fardello dell'uomo bianco

Madeleine Albright e Henry Kissinger, ex segretari di Stato, hanno discusso dell'Iraq ad una emittente televisiva americana, come ne avrebbero potuto parlare i ministri degli Esteri di Francia e di Inghilterra ai tempi della Bella intesa colonialistica.

Giorgio Bocca: Malcostume in stile Ventennio

Sembra di rileggere le cronache parlamentari dell'era fascista, quando ogni parlamentare antifascista veniva definito "giacobino sanguinario, sovversivo".

Giorgio Bocca: Pellegrinaggi senza Dio

Agosto dei pellegrinaggi senza Dio. Perché le televisisioni dedicano ore alle interminabili code delle vacanze sulle autostrade?

Giorgio Bocca: La montagna delle libertà

C'è davvero l'effetto serra? Un amante della montagna descrive i segnali che la natura ci invia. Sempre più inquietanti.

Giorgio Bocca: Ora i ricchi si scelgono il giudice

Siamo alla presa in giro istituzionale: le leggi salva ladri vengono presentate dalla maggioranza come riforme garantiste.

Giorgio Bocca: La ditta Promesse & Fallimenti

Berlusconi disse agli italiani che avrebbe modernizzato lo Stato. Basta intendersi sul significato delle parole: se modernizzare significa riportare l'Italia indietro di cinquant'anni, ci siamo.

Giorgio Bocca: La bisca del capitalismo

Adesso ammettono che la recessione mondiale dell'economia e della finanza è anche dovuta al passaggio dal capitalismo produttore al capitalismo predatore.

Giorgio Bocca: La sinistra masochista

Noi di sinistra... ha detto dopo la sconfitta elettorale Massimo D'Alema, "dobbiamo avere la stessa forza di risposta e di organizzazione che ebbe Berlusconi quando tutti lo davano per spacciato."
Giorgio Bocca su Renzo De Felice: ‟Giusto ricordare la sua opera. Non piaceva ai dogmatici”

Giorgio Bocca su Renzo De Felice: ‟Giusto ricordare la sua opera. Non piaceva ai dogmatici”

Uno dei critici di Renzo De Felice è stato Giorgio Bocca, giornalista, protagonista della Resistenza, e autore di una Storia dell’Italia partigiana che arrivava a conclusioni molto diverse da quelle dello storico reatino.
‟Qualcuno paragonò la sua biografia di Mussolini al Biancone di Firenze, per dire che quei volumi ponderosi erano grandi e brutti come il Nettuno dell’Ammannati. Io invece penso che l’opera di De Felice sia stata grande e utile”.