Gianni Celati

Gianni Celati (Sondrio, 1937 - Brighton, 2022) ha pubblicato per Feltrinelli: Narratori delle pianure (1985, premi Cinque Scole e Grinzane-Cavour); Quattro novelle sulle apparenze (1987); la trilogia Parlamenti buffi uscita nella collana “Impronte” nel 1989 (premio Mondello 1990) che comprende Le avventure di Guizzardi (1972), La banda dei sospiri. Romanzo d’infanzia (1976) e Lunario del paradiso (1978, nuova edizione 1996); Verso la foce (1989); Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto (1996); Avventure in Africa (1998, premio Comisso); Cinema naturale (2001); Fata Morgana (2005, premi Flaiano e Napoli); Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna (2010) e Passar la vita a Diol Kadd  (2011, 2012) e, nella collana digitale Zoom,    Bambini pendolari che si sono perduti (2011) e I lettori di libri sono sempre più falsi (2012) e Tre giorni nelle zone della grande bonifica (2013); inoltre ha curato Narratori delle riserve (1992) e tradotto per i “Classici” Bartleby lo scrivano (1991) di Melville, La Certosa di Parma (1993) di Stendhal, Poesie della torre (1993) di Hölderlin, I viaggi di Gulliver (1997) di Swift. Si è dedicato anche al cinema e ha girato film documentari come: Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri, Case sparse. Visioni di case che crollano.

A Gianni Celati il Premio Calepino 2007

A Gianni Celati il Premio Calepino 2007

Gianni Celati ha vinto la sesta edizione del Premio Calepino 2007. La premiazione si è svolta sabato 24 novembre alle ore 17 nel Salone "Furietti" della Biblioteca civica "Angelo Mai" in piazza Vecchia a Bergamo.

Gianni Celati. La sua voce contro la “letteratura industriale”

Un’articolo di Marco Belpoliti che ripercorre l’opera di Gianni Celati in occasione della vittoria da parte dello scrittore del Premio Viareggio-Repaci.

Gianni Celati racconta la “sua” Venezia

"Venezia è qualcosa come un ideale di città che mi porto in mente, una delle prime città europee dove molte popolazioni hanno convissuto assieme, una città di gente che ha come patria il mondo, non un territorio atavico da cui cacciare via gli estranei."
Celati, ovvero la scrittura come visione. Un’intervista

Celati, ovvero la scrittura come visione. Un’intervista

A colloquio con l’autore di Fata Morgana, insignito di recente del premio Flaiano 2005, maestro di scrittura, negli anni ’70, di Tondelli, Palandri e Pazienza. Ecco perché non ama la narrativa di oggi e neppure certi critici.
‟L’individualismo di certi libri è davvero insopportabile. Il romanzo viene sempre più concepito come racconto dell’io e della sua psicologia. Invece a me interessano le popolazioni, le collettività, la dimensione sociale. Noi esistiamo in relazione agli altri, da soli non avremmo senso. La narrativa dovrebbe dar conto di questa realtà, mentre in genere tende a chiudersi nelle pastoie dell’intimismo”.

Intervista a Gianni Celati sul documentario Visioni di case che crollano

Lo scrittore presenta il nuovo documentario Visioni di case che crollano una riflessione sull’arcaico e le rovine in una società che smercia solo ciò che è nuovo, un film senza discorsi che sembra un sogno, uno sguardo che si richiama a Rossellini e Herzog per cercare l’inatteso, la dimensione esterna dell’inconscio.