Margo Channing

Margo Channing (Lowell, 1910 – Neuilly-sur-Seine, 1989), attrice, giornalista, sceneggiatrice e scrittrice americana, Mary O. Channing, in arte “Margo”, deve il suo pseudonimo alla madre, che la chiamava così in quanto appassionata lettrice di Regina Margot (Alexandre Dumas padre). Studiò danza con Martha Graham e si mantenne agli studi di recitazione posando nuda per la scultrice Anne C. Ladd. Tra le sue compagne di corso, Katharine Hepburn e Lucille Ball. Considerata “troppo brutta” da qualche produttore poco lungimirante, debuttò nel 1931 con una piccola parte nel film Giovani vipere. Nel 1939 stipulò un contratto con John Bros, che le disse “Hai il fascino di Gianni e Pinotto messi insieme, ma ti prendo perché mi fai pena”. I suoi maggiori successi ebbero inizio negli anni Quaranta, durante i quali interpretò successivamente Palissandro (1941), Strade sconnesse (1942), Le figlie del fiordo (Jesahel, 1942), Schiave circasse (1943), Volpi argentate (1945), Impegnai tutto al Monte (1947), Svenimento (1949). Il suo declino ebbe inizio con il divorzio dal terzo marito, l’attore Francis Ark, di vent’anni più giovane di lei. Nel 1959 pubblicò su una rivista cinematografica il seguente annuncio: “Madre di tre figlie (12, 13 e 15 anni), divorziata, americana, un trentennio di esperienza come attrice alle spalle, versatile e molto meno bisbetica di quanto si dica in giro, cerca impiego stabile a Hollywood anche come centralinista”. Frutto di amara ironia, l’annuncio le portò comunque il primo lavoro da sceneggiatrice, professione che svolse con maestria nei decenni successivi; scrisse in seguito libri di memorie, testi brillanti (fra cui Diamond Life, che è del 1961), commedie, e comparve inoltre come interprete in film tardivi e indimenticabili, quali O mia regina (1967), Torva e silente (1979), Memorie segrete di Belle Poitrine (1984).

Vivo di diamanti di Margo Channing

“Rovistando in un vecchio secrétaire, ho trovato queste lettere di una vecchia amica, Maybelle Bluebeard – il tipico esempio della scellerata senz’arte né parte, ma baciata dalla fortuna. Quella pazza di Maybelle, che fine avrà fatto? I rotocalchi a quell&r…