Salvatore Veca

Salvatore Veca (Roma, 1943 - Milano, 2021) è stato uno dei più importanti filosofi italiani. Ha insegnato Filosofia politica alla Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia, di cui è stato prorettore vicario dal 2005 al 2013. Dal 1999 al 2005 è stato preside della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pavia. Dal 1984 al 2001 è stato presidente della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, di cui è stato presidente onorario fino alla morte. Con Feltrinelli ha pubblicato: Una filosofia pubblica (1986), Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull’idea di emancipazione (1990, 2008), Dell’incertezza. Tre meditazioni filosofiche (1997), Della lealtà civile. Saggi e messaggi nella bottiglia (1998), La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull’idea di giustizia (2002, 2010), La priorità del male e l’offerta filosofica (2005), L’idea di incompletezza. Quattro lezioni (2011), Sarabanda. Oratorio in tre tempi per voce sola (2011), L’immaginazione filosofica e altri saggi (2012), Il senso della possibilità. Sei lezioni (2018), Qualcosa di sinistra. Idee per una politica progressista (2019).

Salvatore Veca

Qualcosa di sinistra di Salvatore Veca

“Sono gli anni in cui dalle nostre parti, in Europa e in giro per il mondo, la sinistra conosce un inesorabile destino di perdita e dissipazione. Perdita di popolo e di consenso e dissipazione di culture che sono eredi, nel bene e nel male, di una grande storia che sembra ormai irrevocabil…

Per Salvatore Veca

Per Salvatore Veca

La ragione, l’etica, la politica, la giustizia, la sostenibilità, il diritto ai diritti, a prendere voce, ad essere liberi per partecipare alla democrazia e alla felicità. Salvatore Veca ci ha insegnato a riflettere sulle nostre dimensioni più private, a non recedere dal percorso indispensabile e aspro della conquista dei diritti e soprattutto ad agire in modo consapevole perché la nostra azione sinergica possa rendere la società più inclusiva e giusta.

Un omaggio a Salvatore Veca

Un tributo a Salvatore Veca per celebrare la chiusura della sua docenza universitaria e per i suoi 70 anni.

Salvatore Veca: La filosofia salvata dai ragazzini

Vi sono filosofi convinti del fatto che l'attività filosofica abbia una sorta di primazia o di superiorità nei confronti di ogni altro tipo di attività intellettuale. Io non appartengo a questa onorevole compagnia.
L’ombra del male e la giustizia nel tempo della crisi. Intervista a Salvatore Veca

L’ombra del male e la giustizia nel tempo della crisi. Intervista a Salvatore Veca

‟La prima parte del mio libro riguarda proprio il tentativo che ho portato avanti negli ultimi anni di pensare come sia possibile, in tempi così difficili, estendere i criteri del giudizio; quindi i criteri di giustizia dalla costellazione nazionale alla costellazione post nazionale, dai contesti interni alla grande arena della città del genere umano che oggi ci mostra orrore, crudeltà e barbarie come sempre, ma anche opportunità. Non perdere il senso delle possibilità è un mio ottimismo e uno dei miei slogan preferiti”.

L'Iraq, la guerra e l'utopia ragionevole. Intervista a Salvatore Veca

"Non bisogna arrendersi alla falsa necessità del riduzionismo, non bisogna rinunciare all'utopia e all'esplorazione del possibile e non bisogna cadere nell'errore fatale dell'utopia della società perfetta, del costruttivismo politico e della povertà dello storicismo. Occorre l'esercizio di un'utopia ragionevole, un'utopia che prenda sul serio il mondo com'è, e noi nel mondo come siamo, ed esplora assetti e modelli istituzionali e pratiche sociali come, entro vincoli dati, possono essere. Accettare i vincoli, vuol dire che non tutto è possibile, ma ciò non equivale a sostenere che nulla è possibile e che lo spazio del politicamente possibile sia inesorabilmente uno spazio vuoto". Sono parole del professore Salvatore Veca, autore di La bellezza e gli oppressi. Dieci lezioni sull'idea di giustizia, in cui sono presentate le idee fondamentali per una teoria della giustizia internazionale. Veca concluse l'opera qualche giorno dopo l'undici settembre del 2001, come se avesse intuito il difficile momento che ci avrebbe atteso. Preside della facoltà di scienze politiche di Pavia, presso la quale insegna filosofia della politica, Veca è uno dei maggiori ricercatori sui temi del rapporto etica-politica e della giustizia. Come molti, sta vivendo con apprensione la guerra in Iraq.

Salvatore Veca: Viaggiare con la mente e dire no alle etichette

Anche quest'anno Salvatore Veca passa le vacanze in Toscana, come gli capita ormai da diversi anni. «Sempre fra la Maremma e l'Argentario, perché sono i posti che piacciono a mia moglie: è lì che i miei figli e gli amici che vengono a trovarci si sentono in perfetta libertà, e anche i due cani che abbiamo possono scorrazzare in tranquillità per i campi». Per Veca, tuttavia, le vacanze hanno un'accezione un po' diversa da quella comune: paradossalmente è proprio nei mesi estivi che il presidente della Fondazione Feltrinelli, uno dei più affermati filosofi italiani, lavora in maniera più intensa e produttiva. Prima di capire perché ciò avvenga, e perché Veca sia "da filosofo" contento di questo fatto, conviene procedere con ordine.