Giorgio Bocca


Dicono che i biografi
si innamorino sempre un po’ del loro personaggio.
Io di Togliatti non mi sono innamorato,
ma gli ho reso i meriti che aveva


A cinquant'anni dalla morte di
PALMIRO TOGLIATTI
torna in liberia la magnifica biografia del “Migliore” di
GIORGIO BOCCA

Almeno due generazioni di italiani non hanno un ricordo di Palmiro Togliatti da vivo. Sono passati cinquant’anni dalla sua morte e di Togliatti è sopravvissuta forse un’immagine di uomo freddo, scostante, che portava occhiali da professore, un intellettuale avaro nei sentimenti, un politico scaltro e cinico, troppo filosovietico e ortodosso per ispirare o appassionare.
Ma bisogna allora spiegare perché l’Italia proletaria fu pronta all’insurrezione armata quando si attentò alla sua vita, e perché milioni di italiani di ogni ceto ebbero il sentimento, nel giorno della sua morte, che con lui se ne andava uno dei padri della Repubblica.
“Quegli incredibili funerali! Un milione di persone al seguito del feretro, gente arrivata da ogni parte d’Italia, comunisti e non comunisti, gente che ha preso il primo treno, il primo aereo per vederlo l’ultima volta nella camera ardente, gente che saluta con il pugno chiuso o chinando il capo, o segnandosi con la croce, donne e uomini in lacrime come se piangessero un loro padre. Ma l’uomo che è morto non è colui che ha sempre ritenuto la politica cosa troppo importante per lasciarla fare alla gente semplice? Che cosa è che gli italiani piangono in quell’uomo?”
Giorgio Bocca tentò nel 1973 di rispondere a queste domande: anche solo osare occuparsi di Togliatti per un giornalista (non uno storico) non comunista significava esporsi a critiche e attacchi di ogni tipo. Ma Bocca si buttò in questa impresa, affrontò critiche e boicottaggi e ci ha lasciato la biografia che ancora oggi resta il racconto più appassionante e completo della vita del leader comunista.



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Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Tra le sue opere ricordiamo: Storia dell’Italia partigiana (1966); Storia d’Italia nella guerra fascista (1969); Palmiro Togliatti (1973); La Repubblica di Mussolini (1977); L’inferno. Profondo Sud, male oscuro (1993). Con Feltrinelli ha pubblicato Piccolo Cesare (2002), Basso Impero (2003), Partigiani della montagna (2004), L’Italia l’è malada (2005), Napoli siamo noi (2006), Le mie montagne (2006), Il provinciale (2007), È la stampa, bellezza! (2008), Annus horribilis (2010), Fratelli coltelli (2011), Grazie no. Sette idee che non dobbiamo più accettare (2012), Storia dell’Italia partigiana (2012) e Togliatti (2014). Ha raccontato la sua appassionante vicenda biografica nel film-intervista di Maria Pace Ottieri e Luca Musella La neve e il fuoco. Giorgio Bocca si racconta (2011), edito nella collana “Real Cinema/Feltrinelli”.

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