Marco D'Eramo: I best seller dell'Apocalisse

25 Giugno 2002
Il metodo più rapido per diventare ricchi è fondare una nuova religione. Almeno così sosteneva lo scrittore di fantascienza Ron Hubbard che di soldi e di nuove religioni se ne intendeva, visto che fu il fondatore di Scientology. Ma anche le religioni esistenti possono essere proficue, e uno dei campi in cui si rivelano più redditizie è quello dell'editoria libraria. Sono decenni che i libri di profezia, i volumi evangelici, i thriller religiosi sono in testa alle classifiche dei best-sellers statunitensi. E, naturalmente, uno dei settori in cui la religione frutta più quattrini è quello dell'editoria del self-improving, del miglioramento di sé. Il self-improving per così dire laico enumera titoli tipo: "Come imparare a parlare senza balbettare", oppure "Come sedurre le donne in dieci lezioni", "Come fare carriera", tutti titoli che hanno prodotto una variante della massima di Hubbard: "Il modo più rapido per guadagnare soldi è scrivere un libro su `come guadagnare soldi'".
Il self-improvement religioso impasta i normali consigli con versetti della Bibbia e sermoni improvvisati. Uno che con questo filone ha fatto dollari a palate è il dottor Don Colbert, di Orlando (Florida), che quest'anno è stato a lungo tra i più venduti con il suo Cosa mangerebbe Gesù? Il programma finale per mangiare bene, sentirsi alla grande e vivere più a lungo (Thomas Nelson Publishers), in cui viene propagandata una normalissima dieta di tipo mediterraneo: sostituire burro, grassi saturi e oli idrogenati con olio d'oliva extravergine; mangiare pane integrale, riso scuro e altri cereali integrali; abolire carni grasse e per le proteine mangiare pesce, ma non molluschi e crostacei (perché li proibiva la legge ebraica che Gesù osservava): bere molta acqua e moderatamente vino rosso. Insomma tutti comportamenti alimentari che potevamo benissimo immaginarci da soli senza l'aiuto della Bibbia, né del nuovo testamento. Ma sarebbe dimenticare che l'obesità è una delle maledizioni che imperversano sui devotissimi credenti statunitensi, soprattutto negli stati meridionali (Texas, Georgia, Mississippi), regione che non per nulla viene chiamata la Bible Belt (la "Cintura della Bibbia"). Ed è comprensibile che l'obesità si accanisca soprattutto sui corpi delle anime pie che si privano di alcool, fumo e sono spesso sessuofobiche: l'unico piacere "innocente" è quello di una bella torta alla crema o un hamburger con una montagna di patatine in un mare di ketch-up. Convincere questi credenti che privarsi di un po' di cibo è il modo migliore per servire il signore dimostra la contorta perversione che sottintende la nostra civiltà. Tutte le religioni al mondo hanno prescritto digiuni rituali e tabù alimentari che avevano anche una finalità igienica. Invece oggi molti nostri coevi sembrano incapaci di perseguire la propria salute fisica se non la corroborano di finalità religiose. Non basta sapere che camminare fa bene, è necessario aver presente che nel corso dei suoi 33 anni di vita Gesù camminò almeno 34.725 km (si noti la precisione): per lo meno, così ha calcolato l'evangelista Arthur Blessitt citato da Colbert che però, a scanso di equivoci, sostiene che Gesù può anche aver camminato il doppio di questa distanza. Anche in questo dettaglio si vede la meravigliosa credulità dei nostri coevi e la loro capacità di farsi abbindolare da un numero preciso. Questa esattissima cifra corrisponde a poco più di 4 km al giorno dai cinque anni di età in poi: e in un'epoca senza trasporti a motore erano davvero pochini 4 km al giorno a piedi.
Il dottor Colbert (che si definisce un "cristiano carismatico") è un veterano di queste imprese: ha scritto almeno 25 libretti (di cui molti tradotti in spagnolo) intitolati La cura biblica per la candida e per una serie di malattie che vanno dal deficit di attenzione e iperattività all'acidità di stomaco, ai disordini del sonno, artrite, diabete, cancro, perdita di memoria, osteoporosi, depressione e ansietà, menopausa, disordini viscerali, prostata, alta pressione, perdita di peso, stress, epatite, malattie della pelle....
Ma il filone religioso che assicura maggiori introiti non è quello delle diete, bensì delle profezie e dell'apocalisse. Nella memoria degli editori americani si staglia ancora l'incredibile successo del volume - non di narrativa - di Hal Lindsey, Late Great Planet Earth ("Il fu pianeta terra") del 1970, che nel 1978 aveva già venduto 9 milioni di copie e nel 1990 aveva sfondato il muro dei 20 milioni. Hal Lindsey recidivò con There is a New World Coming (1973) e The 1980: Countdown to Armageddon (1980), volume che iniziava con la frase "Il decennio 1980 potrebbe benissimo essere l'ultimo decennio della storia come la conosciamo" e che rimase per 20 settimane nella lista dei best-seller del New York Times. Ma Hal Lindsay fu solo la cima emergente di un folto gruppo di best-seller apocalittici, come ci ricorda Paul Boyer nel suo bel libro When Time Shall Be No More. Profecy Belief in Modern American Culture (Harvard University Press: "Quando il tempo non sarà più. Le credenze profetiche nella moderna cultura americana"). Così Guide to Survival (1968) di Salem Kirbans vendette più di 500.000 copie; Destined to the Throne (1975) di Paul Billheimer più di 650.000; Armageddon, Oil and the Middle east Crisis (1974, si noti la coincidenza con la prima crisi petrolifera) di John Walvoord più di 750.000 copie; e Set the Trumpet to the Mouth (1985) di David Wilkerson più di un milione di copie.
È ovvio perciò che i grandi editori "laici" sbavassero davanti a simili cifre e cercassero di comprare le case editrici evangeliche, battiste, avventiste, la maggior parte delle quali situate a ovest degli Appalachi, a Grand Rapids (Michigan), Waco (Texas), Tulsa (Oklahoma). Per esempio Bantahm Books comprò dalla casa Zondervan di Grand Rapids i diritti del Late Great Planet Earth. Nel 1977 Abc comprò Word Books, editore evengelico di Waco con un forte catalogo profetico; nell'88 Harper and Row pagò 57 milioni di dollari per Zondervan (il primo editore al mondo di Bibbie). Nel 1994 Ballantine (una divisione della Random House di Bertelsmann) aprì una collana Moorings (ormeggi) basata a Nashville, ma dovette chiuderla due anni dopo per le pessime vendite. Un altro marchio della Random, Doubleday Broadway, ha messo su una filiale WaterBrook Press a Colorado Springs in Colorado. Aol Time Warner ha aperto una sua casa cristiana a Nashville.
Ma il fenomeno più stupefacente è la nuova serie di gialli profetici di Timothy LaHaye, per cui Bantam Dell di Random House ha versato lo stratosferico anticipo di 45 milioni di dollari (50 milioni di euro). Timothy Lahaye è famoso per la serie Left Behind, thriller profetici scritti con Jerry Jenkins. Tutti aspettano che batta ogni record il prossimo della serie in uscita a luglio, The Remnant ("Colui che rimane") edito da Christian Tyndale House Publishers (per la prima volta nella storia dell'editoria americana, l'anno scorso i libri più venduti in assoluto nelle due categorie, narrativa e non narrativa, sono stati ambedue evangelici). Il titolo del libro parla dei 144.000 ebrei che, secondo molti evangelisti, si convertiranno al cristianesimo per annunciare il Secondo Avvento. LaHaye e altri suoi correligionari credono infatti che la Bibbia abbia predetto la persecuzione storica degli ebrei, la creazione del moderno stato d Israele nel 1948, la loro futura sofferenza sotto il regno dell'Anticristo e infine la conversione dei 144.000 "ebrei evangelisti". Pare che queste credenze non siano ritenute antisemite solo perché auspicano che gli ebrei siano convertiti, ma non perseguitati.
Va anche detto che la stampa americana periodicamente ritira fuori l'interesse degli editori per i filoni fondamentalisti. Nel 1982 una copertina dell'Atlantic Monthly, questa primavera un lungo articolo del New York Times (Nyt) che mette in guarda dai troppo facili entusiasmi. Pare infatti che gli appassionati di libri evangelici siano molto diffidenti verso le grandi case editrici laiche. Per esempio non compreranno mai libri biblici da un editore che ha pubblicato anche la biografia di Madonna. Non per niente sono bigotti. Per misurare il livello di paranoia, basti pensare che l'editore Scholastic è boicottato dai fondamentalisti perché ha pubblicato la serie di Harry Potter la cui giocosa stregoneria è seriamente sospettata di satanismo, come sostiene il libro evangelico, assai popolare Harry Potter and the Bible: the Menace Behind the Magic, di Richard Abanes.
Certo, almeno su come trarre guadagni dalla credulità popolare noi non abbiamo niente da imparare dagli Stati uniti. Ne abbiamo avuto un fulgido esempio domenica con la santificazione di padre Pio di Pietrelcina, il cui culto costituisce una delle poche attività imprenditoriali italiane in crescita: d'altronde ci vorrebbe un miracolo per sanare la Fiat o far vincere la nazionale di calcio; e infatti l'allenatore Giovanni Trapattoni si affida a bottigliette d'acqua santa. E poi, noi non faremo mai le gaffe che commettono gli editori americani - i quali nei libri raffigurano gli angeli come puttini paffuti, quando per gli integralisti cristiani gli angeli sono nerboruti guardiani del Signore; o nei party per il lancio dei libri offrono drinks a indignati e astemi evangelisti. Per fortuna, noi abbiamo la lungimiranza di creare la nostra industria del santino intorno a una figura, quella di padre Pio, per niente paffuta, per niente astemia, ma tutta intrisa di una sua sanguigna, contadina astuzia.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …