Giorgio Bocca: Ora i ricchi si scelgono il giudice

13 Agosto 2002
Siamo alla presa in giro istituzionale: le leggi salva ladri vengono presentate dalla maggioranza come riforme garantiste. Ma di che vi lamentate voi dell'opposizione, la legge sul legittimo sospetto può tornar utile anche a voi. Come a dire: la legge serve a noi che abbiamo commesso dei reati e cerchiamo di eludere la legge, ma potrebbe tornar comoda anche a voi onesti se vi capiterà di passare dalla parte dei ladri.
Non occorre essere dei giuristi per prevedere gli effetti della legge sul legittimo sospetto: gli imputati eccellenti che possono pagare gli avvocati miliardari si sceglieranno il giudice che preferiscono, sottraendosi alla severa norma della Costituzione: nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
Silvio Berlusconi, il modernizzatore, ha promesso agli italiani di rivoltare lo Stato italiano come un calzino e lo fa distruggendolo. I modi per mandarlo in pezzi sono parecchi e tutti basati sulla dittatura dei numeri parlamentari, sul ferreo principio che una maggioranza nelle due Camere può violare o riformare a suo comodo ogni norma costituzionale. Il modo più efficace per superare i problemi della pubblica amministrazione è di ignorarli.
Prendiamo il problema del Mezzogiorno e in particolare della Sicilia, la regione che ha plebiscitato Forza Italia e il suo leader. Viene come previsto la grande siccità. È possibile ignorarla? Ma sì, il presidente del governo che ha vinto in 61 collegi siciliani su 61 va a inaugurare gli inizi dei lavori di un ponte sul Po che sarà pronto fra anni e non mette piede in Sicilia. Dove si è maestri nell'ignorare le cose che non funzionano, coprendole con la retorica e le menzogne.
La Regione ha un debito di quattromila miliardi di vecchie lire ma il presidente berlusconiano Cuffaro è sereno nel disastro, calmo nel caos, ottimista nella disfatta. E serenamente vara una legge finanziaria che non può fallire perché è come non ci fosse, virtuale, immaginaria spudorata tanto da proporsi come obiettivi: severità, sviluppo, solidarietà.
Qual è il modo infallibile per affrontare la distruzione dell'ambiente? Ignorarla. Dopo la sanatoria decisa da Berlusconi nel 1994 sono stati costruiti altri 15 mila edifici. E sta partendo il sacco della Sardegna, le speculazioni sono già arrivate nelle spiagge di Capo Teulada e andranno avanti. La giustificazione è che non andava meglio con i governi di centro-sinistra. È una giustificazione da vandali: se i nostri predecessori hanno sbagliato, noi continuiamo a sbagliare a ruota libera.
La sistematica violazione e irrisione della legge provoca danni enormemente superiori ai privilegi e ai furti dei grandi cortigiani del regime, c'è chi è arrivato a proporre una sanatoria per tutti i grandi clienti del Polo nella speranza che consentano alla legge di funzionare almeno per gli altri, per i cittadini comuni. È non solo un paradosso, ma una pia illusione: sono milioni gli italiani che hanno votato per questa anarchia, per questa speranza anarcoide di pagar meno tasse ed avere servizi migliori e più forte solidarietà sociale.
A cosa porta la guerra berlusconiana contro la magistratura? All'impunità di alcuni potenti, ma anche alla dissoluzione generale annunciata tranquillamente da uno dei ministri: «I reati cessano di essere tali se la coscienza morale dominante non li considera tali». Qui non siamo a un salto all'indietro di 50 o cento anni, ma di millenni, a prima di Licurgo a prima di Mosé. Ma questa è la rivoluzione del mercato, dello sviluppo sfrenato. Ci sono voluti secoli per superare i privilegi dell'aristocrazia e per moderare gli egoismi della società di classe e siamo alla dittatura delle clientele.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …