Giorgio Bocca: Sesso e gossip per dimenticare

24 Ottobre 2002
In altri tempi e in altri paesi il libertinaggio anticipò le rivoluzioni liberali e la libertà sessuale annunciò la libertà dei cittadini. Il libertinaggio in corso nell'Italia che si compera e si vende ha il tanfo delle case chiuse e anticipa la volgarità della democrazia autoritaria: meglio far sesso o parlar di sesso che rischiare punizioni ed emarginazioni.
L'informazione del regime che non c'è ma c'è, porta uno straordinario debordante interesse per le case di appuntamento e per due categorie dei loro frequentatori: i calciatori e i giornalisti, categorie appariscenti ma innocue.
A ogni scandalo erotico pornografico giornali e televisioni annunciano elenchi di frequentatori molto importanti, finanzieri, politici, prelati dell'Opus Dei, poi nella vetrina a luci rosse arrivano un terzino della Juventus, un centravanti della Lazio, con contorno di pubblicisti sconosciuti. Forse perché i calciatori sono in qualche modo spogliarellisti che i cronisti televisivi inseguono tra i fumi degli spogliatoi, forse perché ci stanno nella allegra commistione delle parti: squillo che vorrebbero fare le giornaliste, calciatori compagni di attricette televisive, i primi che mostrano sui calendari muscoli possenti le seconde tette e culi, nel giro del denaro facile e della bellezza degli asini.
Nelle democrazie autoritarie la parola, le immagini sono tanto più libere quanto più politicamente innocue e il libertinaggio che deborda, che occupa la televisione, è ormai un "instrumentum regni", la regola giornalistica della notizia separata dalle opinioni è un ridicolo vezzo del tempo che fu, oggi regna sovrano il gossip, il pettegolezzo allusivo e pruriginoso e il primo a praticarlo è il potente dei potenti, il capo del governo che fa un pesantissimo gossip su sua moglie di fronte a un ministro straniero in visita a cui promette un altro gossip: "Lei non può capire è una storia che poi le racconterò".
"Dagospia" e "Novella 2000" a palazzo Chigi. Il sesso mercificato è la scala senza fine della pornografia: dall'amore di coppia devi passare ai partouze e poi alle relazioni "particolari" e tutti ci marciano, due mediocri cantanti russe esibiscono in televisione un bacio saffico e seguono milioni di immagini, di pagine, di annunci pubblicitari sul sesso fra donne. "Le idee sono così rare", ammetteva Einstein e le mode così comode.
Il mercato si allarga assieme alla noia. Il libertinaggio del tipo pornografico barzellettiere si adatta a una politica arrogante e violenta che mercifica l'amore perché lo disprezza, e pensa la donna come i mafiosi: "Masculi con masculi e fimmine con fimmine" perché "comandare è meglio che fottere". Le fimmine nei bordelli o in casa ad allevare figli destinati alla galera o ai falsi in bilancio.
Il sesso violento deborda anche nella cronaca nera con la serie delle fanciulle rapite e violentate a cui i genitori hanno imposto nomi biblici o da Mille e una notte, uccise da piccoli bruti della provincia tecno barbara dei telefonini e degli stupri, uccise da compagni di scuola violenti e semianalfabeti che ne parlano al bar sport fin che li ammanettano i carabinieri.
La sessualità pasticcara delle discoteche dove cresce dimenandosi la generazione delle letterine e delle veline in cui i servi dei padroni riescono persino a vedere una sana gioia di vivere. Le fanciulle rapite, violentate e uccise ai cui funerali genitori in lacrime e parroci dolenti ripetono stupore e ignoranza. Il mondo di delitti senza ragione.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …