Giorgio Bocca: B&B e la filiera del potere regale

22 Aprile 2004
B&B, Berlusconi e Bush. Berlusconi è corso dietro Bush non solo perché è il più forte, ma perché il più simile, prodotti entrambi dal tramonto della democrazia liberale e dall´avvento del globalismo economico senza frontiere e senza principi.
Entrambi hanno capito che la filiera del comando delle democrazie liberali era superata: non erano più le istituzioni, le leggi, i costumi a governare la società, ma la combinazione fra ricchezza, comunicazione e governo: la ricchezza per possedere la comunicazione, ottenere la legittimità con elezioni popolari e, grazie al popolo e alla sua delega, distruggere o asservire le Istituzioni e le leggi per procurarsi nuova ricchezza e nuovo potere.
La nuova classe ´regale´ prodotta dal capitalismo estremo rivendica in continuazione, spesso minacciosamente, la delega popolare, a distruggere o a modificare la democrazia, a trasformare la democrazia delle leggi in democrazia del potere. La classe regale si è convinta che la filiera ricchezza, comunicazione, governo è la via più sicura ed efficace e procede senza infingimenti.
Il governo Bush ha arricchito i ricchi e impoverito i poveri con una rapidità piratesca, da sacco di Maracaibo, ha tagliato le tasse per migliaia di miliardi a vantaggio dei suoi amici e compagni di cordata, ma anche della classe regale, i cui profitti sono aumentati in due anni del 20 per cento, mentre 40 milioni di americani sono a livello di povertà.
Idem in Italia dove il numero dei miliardari aumenta anche se le aziende falliscono.
L´indifferenza della nuova classe regale per le Istituzioni e le leggi che la controllano e la frenano è palese. Negli Stati Uniti il governo Bush ha fatto votare alcune leggi che imprigionano e deformano la democrazia, autorizzano lo stato di polizia, limitano la privacy, pongono la sicurezza sopra la libertà.
Da noi Berlusconi, più rozzo o meno contrastato, chiede semplicemente l´abolizione della giustizia, la sua resa senza condizioni. La magistratura processa lui e i suoi cortigiani? Lui dice che li perseguita, che è una corporazione golpista. L´avvocato Previti viene processato per corruzione di giudici in alcuni grandi affari che hanno fatto i suoi interessi. Lui supera il dibattito sulle accuse e sulle prove e liquida il caso come persecuzione politica.
Non importa che Previti abbia cercato in tutti i modi anche impudenti di rinviare e impedire il giudizio, non importa che ci siano le prove dei trasferimenti di denaro cui non è stata data alcuna accettabile spiegazione. Lui dice persecuzione e tutti gli organi del regime lo ripetono e la televisione di Stato invita il condannato a difendersi in pubblico e gli dà una mano.
Un´altra somiglianza è che questo nuovo tipo di potere ha bisogno di una cricca di fedelissimi o di compratissimi che approvi ogni atto del sovrano, dell´imperatore Bush e del proconsole Berlusconi.
La cricca di Bush è notoria: si conoscono i nomi dei petrolieri amici suoi o di suo padre che fanno parte dei consigli di amministrazione di grandi corporation che lucrano sugli appalti di guerra voluta e compiuta dal capo, e si spartiscono il bottino petrolifero, la gestione degli ospedali, la ricostruzione dell´Iraq che il capo ha fatto distruggere.
E questa pratica di una democrazia autoritaria in cui la cricca al potere fa tutto quello che vuole, in cui rivendica, come ora Berlusconi, l´impunità quasi fosse un bene di tutti anziché un privilegio di pochi, fa sì che il capo e la sua cricca facciano uso della menzogna e della diffamazione degli avversari come di strumenti normali e legali, con lo spettacolo penoso dei superbugiardi che regolarmente compaiono sugli schermi e sui giornali a dire che il bianco è nero o viceversa, senza accorgersi che la menzogna gli sta mutando la faccia in maschera.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …