Giorgio Bocca: I realisti sul carro dell´American century

22 Aprile 2004
I realisti, i machiavellici hanno vinto: la bandiera a stelle e bombe sventola su Baghdad, si è ristabilito l´ordine asimmetrico per cui un morto americano conta più di diecimila e passa morti iracheni, il cavalier Berlusconi è un genio perché ha fatto i suoi giri di valzer fra Bush, il Papa, l´Europa e Bossi.
È l´ora di fare un bilancio di questa gloriosa avventura. Abbiamo fatto una bella pulizia delle umane speranze, distrutto in un colpo solo tutte le strutture di un diritto internazionale, le Nazioni Unite, l´Unione europea, la Fao, il patto di Kyoto per la difesa dell´ambiente.
Siamo tornati alla antica, naturale, unica legge della giungla, dell´Homo homini lupus, al divide et impera, alla guerra continua, finalmente una guerra come si deve in cui quelli con la pelle bianca mandano in prima linea quelli con la pelle nera per sconfiggere i terroristi con la pelle marrone, e per difendere da quelli con la pelle gialla il paese americano benedetto da Dio che è stato rubato a quelli con la pelle rossa, come si canta nel musical ´Hair´. Nel giro di una ventina di giorni abbiamo fatto di un miliardo di arabi, dall´Atlantico all´Indonesia, un immenso serbatoio di odio contro l´Occidente. Chiunque con la pelle bianca si avventurerà nelle terre dell´Islam lo farà a rischio della vita. Abbiamo riaffermato la legge del ricco sempre più ricco, il paese benedetto da Dio, ricchissimo per doni naturali sarà padrone anche dei beni naturali altrui, il petrolio.
Non è giusto? Via, siamo realisti, l´Occidente ricco deve pure poter di-sporre del settanta per cento delle risorse energetiche, perché come ha detto realisticamente il presidente Bush "il livello di vita degli Stati Uniti è fuori discussione" e agli Stati Uniti aggiungiamo pure, realisticamente quelli del G7, gli Stati più industrializzati del pianeta. La Francia e la Germania non sono d´accordo? Tranquilli, realisticamente anche loro arriveranno a una felice intesa.
L´impero è tornato a regnare sul mondo, diretto per nostra fortuna, dagli uomini dell´intelligenza americana. Apparentemente sono dei dottor Stranamore come Dick Cheney, definito da Kissinger "l´uomo più cattivo che abbia mai conosciuto", che con altri ministri dell´attuale governo Bush sedevano nel consiglio di amministrazione della Carlyle, una corporation che aveva fra i suoi soci la famiglia di Osama Bin Laden.
Ma siamo seri, siamo realisti, non c´è nulla di strano. Nell´ultima guerra mondiale la Fiat era proprietaria nel Congo di miniere di metalli che servivano all´industria di guerra degli Stati Uniti, in guerra contro l´Italia fascista. Ma la Fiat continua a rifornire gli americani che in cambio bombardarono la Torino di piazza San Carlo ma risparmiarono gli stabilimenti Fiat partecipando a un doppio, anzi triplo gioco, per cui il nazista Lammers, controllore della produzione industriale nell´Italia occupata, evitava la deportazione degli operai del senatore Agnelli.
Il gruppo di comando della maggior potenza mondiale è convinto che Dio stia dalla sua parte, dalla parte del Bene e che gli altri stiano dalla parte del Male. Chi sono gli altri, gli Stati canaglia, gli Stati rogue, per dire cattivi, rozzi, barbari? Sono quelli che decide il paese del Bene che a suo insindacabile giudizio può dannarli come perdonarli, come sta facendo con l´impero o l´asse del Male l´Unione Sovietica ora in via di redenzione.
Dite che questo nuovo ordine è il solito in cui il più forte fa e disfa a suo piacere? Ebbene sì ma siamo realisti, questo fornisce la ´pianta storta dell´umanità´, ma realisticamente attacchiamo il carro dove vuole il padrone e avviamoci tutti assieme verso l´American century, il secolo americano anche se, realisticamente, non sappiamo se ne arriveremo alla fine.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …