Giorgio Bocca: Le rapide giravolte dei neotrasformisti

22 Aprile 2004
I giornali riportano le dichiarazioni del neofascista Giovanni Alemanno, ministro berlusconiano in visita a Israele e al sacrario dell'Olocausto: "Mai più, mai più, mai più". E il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini ha appena finito di dichiarare: "Il fascismo male assoluto, la repubblica di Salò una vergogna". Che si sia già iscritto all'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani italiani?Il trasformismo italiano è vertiginoso, rovescia la storia come fosse uno stuoino, non ha limiti, non ha esitazioni, rosso e nero per lui pari sono. E non gli basta cancellare, dimenticare, ciò che è stato per mezzo secolo: trasforma gli eredi del fascismo crepuscolare e radicale in campioni dei diritti umani e della democrazia. E fa di più: sale in cattedra, mette sotto accusa l'antifascismo. È un rovesciamento delle parti da togliere il fiato.Dove sta la più bieca conservazione? Nei sindacati, sono loro a impedire che vengano finalmente tagliati i lacci e laccioli che impediscono lo sviluppo.Chi sono i cattivi maestri? Sono Norberto Bobbio e Vittorio Foa, hanno nascosto le loro debolezze verso l'autoritarismo fascista e comunista, hanno firmato domande di grazia a Mussolini, hanno taciuto sullo stalinismo. Sepolcri imbiancati! Li aveva già smascherati Guglielmo Giannini padre del qualunquismo, lui sì un vero democratico. Lui sì aveva capito che gli azionisti di Giustizia e libertà erano delle vipere, dei giustizieri feroci.Il trasformismo italiano è sempre stato stupefacente, funambolico, acrobatico. Nei primi giorni di Mani pulite Silvio Berlusconi al solo sentir nominare Bettino Craxi faceva delle smorfiacce di un disgusto che gli toglieva la parola, dei gesti con le mani come a dire non parlatemene e l'altro giorno è stato ad Hammamet per deporre un mezzo di fiori sulla tomba dell'amico Craxi, "compagno nella comune persecuzione dei giustizialisti", che poi sarebbero sempre i perfidi azionisti che imperversano nella informazione "all'ottantacinque per cento ancora comunista", come dice Silvio, monopolista della televisione.Un trasformismo che sorpassa se stesso, che si inebria dei suoi contorcimenti. Chi sono i veri corrotti? I moralisti, gli onesti. Ma andiamo solo gli sciocchi non capiscono che sono degli ipocriti. Chi i veri liberali e liberisti? I Berlusconi e i Murdoch, padroni della televisione ma fondatori delle 'case della libertà', anticomunisti integrali ma amici dei Putin allevati nel Kgb.Non le hanno inventate loro la televisione e la pubblicità, ma sono tipi così che hanno loro impresso un ritmo infernale, ne hanno fatto un ballo di San Vito, hanno scatenato - per difendersi si intende - la stampa gialla dei diffamatori a pagamento, dei revisionisti su ordinazione.Per questo trasformismo il tempo e le opere non contano. Sei stato filofascista per mezzo secolo? Non importa, hai licenza di proclamarti antifascista. Hai difeso la democrazia a rischio della vita, l'hai faticosamente costruita nei decenni? Non vale: hai anche tu le tue debolezze da nascondere. Tutti colpevoli nessun colpevole.Il trasformismo di oggi è più rapido, più sciolto che nel passato. Per fare del Mussolini socialista il Mussolini fascista ci vollero almeno sei anni e sì che l'uomo era svelto nelle giravolte; per fare dei suoi eredi degli apostati pochi giorni, il tempo di prendere un aereo e di andare a Gerusalemme con in tasca la kippah blu, lo zuccotto, per la visita al sacrario dell'Olocausto.Del resto la prova di supertrasformismo l'avevano già superata quando erano a Salò; nel fascismo estremo, che dopo vent'anni di dittatura antioperaia inventava la socializzazione. "La parola socialista", diceva Mussolini,"può di nuovo circolare". Non è la prova che i veri reazionari sono coloro che a quella socializzazione si opposero in armi?

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …