Marco D'Eramo: Avvocati d'attacco. Come si dissangua il nemico razzista

26 Maggio 2004
Quando mi hanno parlato del Southern Poverty Law Center (Splc), mi aspettavo una di quelle villette unifamiliari in cui hanno di solito sede gli studi legali di queste minuscole downtowns del sud. Su una collina di fronte al Campidoglio dello stato d'Alabama vedo invece un nuovissimo, imponente edificio di sei piani, per di più rialzato e difeso da una barriera "anti camion-bomba". Una guardia armata m'interpella, mi chiede cosa faccio, mi accompagna dentro: devo passare il metal detector e subire misure di sicurezza minuziose quanto in un aeroporto americano dopo l'11 settembre.

Carissima sicurezza
"Solo per la sicurezza spendiamo un milione di dollari l'anno", dice Mark Potok, direttore di ‟Intelligence Report”, il magazine del Centro. "Prima stavamo lì" - e mostra un basso edificio bianco con i vetri neri, di fronte a cui c'è una fontana e un memoriale dei diritti civili dedicato a Martin Luther King - "ma quell'edificio è stato incendiato nel 1983 dal KuKluxKlan (Kkk). Tieni conto che in questo preciso momento 27 persone sono detenute nei penitenziari federali per aver tentato di uccidere i nostri avvocati o d'incendiare la nostra sede. Dopo la bomba di Oklahoma City, nel 1995, era diventato troppo pericoloso e ci siamo dovuti trasferire in questa fortezza".
Ma cosa ha fatto mai l'Splc per destare tanta ostilità, richiedere tanta sorveglianza armata e soprattutto disporre di fondi così ingenti? L'Splc fu fondato nel 1971 da Morris Dees e Joe Levin, due avvocati che si battevano perché le leggi anti-discriminazione approvate negli anni `60 fossero realmente applicate dai tribunali degli stati sudisti. Quando alla fine degli anni `70 il Kkk riprese i suoi omicidi, una serie di casi clamorosi portò il Centro alla ribalta internazionale. In seguito, con il declino del Kkk, l'azione dell'Splc si è estesa ai gruppi suprematisti bianchi, ai neo fascisti, ai movimenti anti-immigrazione. Ottenendo condanne a milioni di dollari di danni, l'Splc ha decretato l'estinzione di una lunga serie di organizzazioni e movimenti dell'estrema destra: la bonifica tramite bancarotta finanziaria a seguito di condanna processuale.
Spiega Mark Potok: "La caratteristica del Centro è che, a differenza di Erin Brockovich, noi non prendiamo nessuna percentuale dei danni: i nostri onorari sono pagati dalle 300-350.000 piccole donazioni che riceviamo ogni anno: sono tante e ci hanno permesso di diventare così grandi. In Europa una Ong di queste dimensioni è impensabile, anche perché non ci sono sgravi fiscali per chi le finanzia. L'anno scorso il nostro bilancio è stato di 22 milioni di dollari, il patrimonio donato è di 120 milioni di dollari, e il nostro staff è passato dalle 17 persone all'inizio degli anni `80 a 70 quando sono arrivato io nel 1999 e a 120 adesso. Gli unici casi in cui teniamo una parcella sono quelli che vinciamo contro gli stati, per esempio quello del monumento dei 10 comandamenti".
Potok si riferisce al caso del giudice Roy Moore: quando fu nominato presidente della Corte suprema dell'Alabama, Moore fece costruire a sue (in parte) spese un monumento da tre tonnellate in cui erano incisi i 10 comandamenti e - grazie all'aiuto di un gruppo religioso della Florida, Coral Ridge, che mandò anche una squadra di cameramen - lo fece installare di notte, all'insaputa di tutti, sul prato di fronte alla sede della Corte suprema (l'equivalente della nostra Corte costituzionale). Il Centro gli intentò causa per chiara violazione della separazione tra stato e chiesa: "Come si sentirebbe un avvocato ebreo o islamico che dovesse andare a perorare una causa davanti a una corte che sbandiera i comandamenti cristiani?". Il Centro vinse la causa, ma il giudice Roy rifiutò di rimuovere il monumento. Dopo che anche la Corte suprema degli Stati uniti respinse il suo ricorso, i suoi colleghi della Corte dell'Alabama hanno trovato il modo di farlo dimettere. E ora è in giro di conferenze per tutti gli Usa, fa pressioni a Washington sull'estrema destra del partito repubblicano, vuole presentarsi candidato alle presidenziali per il minuscolo Constitution Party. Ancora oggi, il Centro è inondato di e-mail di insulti e minacce da parte dei fondamentalisti cristiani.

Osservatorio sulla destra.
Il fatto è che l'Splc è diventato il migliore osservatorio dell'estrema destra di tutti gli Stati uniti, ed è chiamato a fare consulenze sull'estrema destra mondiale anche dalle Nazioni unite. E Mark Potok, in quanto direttore del suo magazine investigativo, è forse il migliore esperto americano della galassia dell'estrema destra. Lui stesso è un personaggio atipico: allevato in Europa, cresciuto da piccolo in Grecia, ha vissuto cinque anni da freelance a Madrid, è stato inviato di ‟USA Today” per i temi dell'estrema destra: "Ma qui è molto più eccitante, senti che puoi incidere sulla realtà. Per esempio, quello che è successo al Sierra Club è una nostra vittoria, la storia l'ho montata io".
Il Sierra Club è l'organizzazione ambientalista americana più benpensante, e influente, con 700.000 membri e un bilancio annuo di centinaia di milioni di dollari. All'inizio di quest'anno l'Splc ha lanciato l'allarme: un gruppo di anti-immigrazionisti stava cercando di far eleggere i propri esponenti alla direzione del Sierra Club, con la motivazione che il ricorso agli immigrati favorisce una crescita industriale ed economica inquinante. A fine aprile ci sono state le votazioni e i candidati anti-immigrazione sono stati surclassati.
"Non è la sola organizzazione moderata che si lascia infiltrare dalla destra radicale. Basta prendere la galassia formicolante del movimento Neo-confederato (nella guerra civile il sud era la Confederazione e il nord l'Unione), delle varie associazioni che si richiamano all'eredità della cultura del sud: la ‟Ligue of the South”, 15.000 affiliati dichiarati, 6-7.000 reali, è organizzata in 96 capitoli in 20 stati, mentre il ‟Council of Conservative Citizens” (che ha preso il posto del segregazionista ‟Council of White Citizens”) dichiara 15.000 membri in 44 capitoli in 20 stati e poi l'”American Renaissance”, la ‟Confederate Society of America”, i ‟Confederate States old America”, le ‟Figlie unite della Confederazione”, i ‟Figli dei veterani confederati” (Scv), l'”Heritage Preservation Association”, il ‟Ludwig von Mises Institute”, il ‟Rockford Institute,” il ‟Southern Legal Resource Center” (fondato per contrastare il nostro centro), il ‟Southern Military Institute”, il ‟Southern Party”. Alcuni erano associazioni di carattere storico, ma i Figli dei veterani confederati - 32.000 membri - sono stati infiltrati dall'estrema destra neonazista che li porta ad allinearsi sulla Ligue of the South che era stata fondata da professori universitari fautori del revisionismo storico sull'olocausto nero. Le tesi revisioniste sono che: i neri stavano meglio sotto lo schiavismo; la segregazione razziale proteggeva ambedue le razze; i matrimoni misti sono dannosi; la guerra civile (1861-5) non ebbe niente a che vedere con la schiavitù che era solo un pretesto: in realtà era un intervento del Nord ateo contro i veri valori cristiani del Sud, tanto che 'decine di migliaia di neri furono felici di combattere per la Confederazione', perché l'identità del sud è anglo-celtica: il che è una pura stupidaggine perché l'accento del sud, la musica del sud, la cucina del sud, tutto è intriso di negritudine. Anche se l'estrema destra in America non ha più la crescita incredibile dei primi anni `90 e anche se consiste di sole 100-200.000 persone (di cui 30-40.000 militanti a tempo pieno), l'influenza del revisionismo confederato sull'opinione dominante è forte, perché incide sulla disposizione e l'ideologia dei musei, sui manuali scolastici, sulla stessa coscienza storica di quella guerra".
Il loro peso è cresciuto con l'amministrazione di George W. Bush? "Certo, dentro l'amministrazione ci sono personaggi che hanno le stesse idee e lo stesso linguaggio dei conservatori cristiani" (mi viene in mente quella strepitosa maglietta vista a New York con la scritta "Così tanti cristiani conservatori, così pochi leoni!"). "Però loro sono contro George Bush perché è sì un evangelista, ma non è anti-ebreo, e soprattutto perché, è sì di estrema destra, ma favorevole all'immigrazione, vuole una legalizzazione parziale dei clandestini e questo non lo possono sopportare. Questi gruppi di estrema destra sono come l'estrema sinistra: pensano che repubblicani e democratici sono tutti la stessa pappa partitocratica capitalista e che non c'è nessuna differenza tra Bush e Kerry".

Suprematisti neri.
Il nuovo fronte aperto dal Centro è quello delle condizioni inumane di detenzione nelle carceri private: "Proprio per questo, uno dei nostri cinque avvocati si è trasferito in Mississippi". Mi parla delle gang razziste che fanno la legge nelle carceri e mi coglie di sorpresa quando racconta dei movimenti suprematisti neri: uno di loro si chiama ‟New Black Panthers”. E le vecchie Pantere nere, quelle politicizzate degli anni `60, gli stanno facendo causa.
Mentre mi avvio all'uscita, Mark Potok mi carica di un fardello di pubblicazioni e numeri arretrati del suo magazine. Dal torrente di informazioni che mi ha dato, mi si affaccia un paragone virtuale con l'Italia: come reagiremmo a decine di migliaia di Figli dei Borboni che sfilano con la divisa dei soldati del Regno delle due Sicilie? Ma poi mi s'impone tutta l'involontaria ironia della faccenda: nell'immaginario nazionale, i sudisti degli Stati uniti sono l'equivalente dei nostri terroni. Ma sono i terroni americani, e non i nostri leghisti, a rivendicare la discendenza celtica. Peripezie della storia.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …