Michele Serra: Silvio è allergico alla kriptonite

09 Luglio 2004
La caduta di Berlusconi non è e non sarà una caduta qualunque. La psiche decisamente eccedente di questo singolare condottiero riassume, infatti, tutti o quasi gli archetipi della pazzia del potere, almeno quelli fin qui noti: siede su una montagna d'oro, costruisce mausolei, scava cunicoli, vuole farsi seppellire con i suoi schiavi, si è fatto imbalsamare da vivo, suona la cetra, dichiara guerra all'Oriente, nomina senatore il suo cavallo, ride senza motivo, telefona a Mimun. A parte il ratto delle vergini, l'allergia alla kriptonite e la creazione di una Chiesa scismatica, la casistica è completa, e riunisce mirabilmente, in un solo uomo e in un solo secolo, l'antropologia del superpotere monocratico così come è stata classificata dalle scienze sociali e da quelle psichiatriche. Dove sta, dunque, la novità? Rinserrato in una delle sue cento dimore con i suoi più stretti collaboratori, Berlusconi sta studiando il modo di passare davvero alla storia, progettando una maniera inedita, unica e spettacolare di uscire di scena.
Secondo l'ipotesi più accreditata, e suffragata dalla cronaca recente, Berlusconi assumerebbe ad interim tutti i ministeri, unificandoli in un solo grande Ministero dei Ministeri, la cui sede è una copia fedele del Machu Pichu già in costruzione in una località segreta. Qui, in piedi sulla pietra più alta del luogo sacro, in costume da sacerdote inca, con un enorme copricapo di penne di pappagallo e un perizoma di anaconda, svelerà di essere giunto sulla Terra 15 mila anni fa da un'altra galassia, e di volervi fare ritorno. Quindi salirà su un'astronave e sparirà nel cosmo, dal quale in ogni modo continuerà a rompere i coglioni facendosi intervistare da ‟Radio anch'io” ogni lunedì. Tornerà solo per le vacanze in Sardegna con i suoi amici capi di Stato: Gnork, imperatore del pianeta Kubik, con due nasi entrambi rifatti dal chirurgo; Krudelia, regina della Nebulosa del Male, in viaggio di lavoro in Italia per studiare le riforme istituzionali del professor Panebianco; Pork, re di Ork, che porta in regalo 20 veline alte cento metri, con un ristorante panoramico in mezzo alle tette, e il suo libro di barzellette sui peti e sui rutti; e George Bush, presidente degli Stati Uniti d'America.
Un altro scenario prevede che, rinserrato nel suo bunker sardo, nei sotterranei di Villa Spectre, Berlusconi stia progettando un nuovo Nautilus, a bordo del quale intende sparire nel fondo degli oceani per individuare finalmente Atlantide e diventarne l'imperatore. L'operazione, squisitamente politica, ricalcherebbe fedelmente tempi e modi della recente conquista dell'Italia. In primo luogo, milioni di monitor sottomarini diffonderanno le versioni ittiche di 'Dallas' e 'Drive in', degli editoriali di Roberto Gervaso e dei telegiornali Mediaset, anche se è molto difficile trovare una seppia delle dimensioni di Mario Giordano, e altrettanto inespressiva. In pochi anni, l'intera fauna marina sarà ricondotta allo stato primordiale, quello di molluschi decerebrati. A questo punto Berlusconi annuncerà di voler liberare gli abissi dalla millenaria dittatura comunista, evidenziata dal collettivismo ottuso dei banchi di aringhe e di merluzzi. Introdurrà l'iniziativa privata, con il convinto sostegno dei pescecani, superando le resistenze delle cellule coralline, da sempre zone rosse e legate a un sistema di produzione fortemente centralizzato. Infine farà il suo trionfale ingresso in Atlantide, dove regnerà indisturbato grazie alle branchie ottenute con un efficace lifting e ad alcuni lodi che lo dichiarano proprietario esclusivo delle ostriche perlifere, delle aragoste e degli oleodotti. Avrà qualche difficoltà solo nell'affrontare l'annosa piaga dell'economia sommersa.
Riemergerà ogni tanto davanti alle coste sarde, con i figli di terzo letto Piernettuno e Pierpaguro, per vantarsi con i bagnanti dei formidabili successi raggiunti dal suo governo subacqueo. Verrà allontanato dai bagnini, che lo riconosceranno grazie al parrucchino di alghe e alle pinne col rialzo.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …