Marco D'Eramo: L'uomo dell'apparato

04 Agosto 2004
Noi europei siamo afflitti da un errore di percezione nel guardare agli Stati uniti. Poiché le forme del loro galateo sono diverse dalle nostre, noi crediamo che gli americani siano informali, alla mano, mentre sono uno dei popoli più attenti a mantenere le distanze e più formalisti della terra. Così, poiché le loro strutture politiche sono diverse, crediamo che qui il partito sia un'entità a metà tra una corporation finanziaria e una produzione di Broadway. In realtà i partiti negli Usa sono apparati strutturatissimi, tanto più complessi perché devono far funzionare una linea di trasmissione che va dal locale, città e provincia (contea) fino allo stato (l'equivalente del nostro stato nazionale) e alla Federazione: come un coordinamento a livello europeo. Un assaggio del potere di controllo che esercita l'apparato si è avuto a gennaio, quando ha sbaragliato alla prima primaria (in Iowa) l'outsider Howard Dean, che aveva osato criticarlo. A pretendere l'eliminazione rapida di tutti i concorrenti opposti a John Kerry è stato Terry Mcauliffe, il 43-enne, autoritario, iper-energetico presidente del Comitato nazionale del Partito democratico, carica equivalente al nostro segretario generale (il suo soprannome è "Macker", che parafrasa "facitore"). L'idea di McAuliffe era: se Kerry stravince subito, non è costretto a spendere tutti i fondi per battere i concorrenti nelle primarie, e può concentrarsi nel raccogliere i fondi per la sfida contro George W. Bush. I suoi critici sostengono che così ha provocato un calo d'interesse per le primarie democratiche perdendo in esposizione mediatica quello che guadagnava in fondi elettorali.
Ma il ragionamento di McAuliffe è coerente con tutta la sua storia politica, che l'ha visto raccogliere fondi fin dal 1980 (dalla campagna per la rielezione di Jimmy Carter). McAuliffe si vanta di aver raccolto in vent'anni di carriera fondi per il partito democratico per 800 milioni di dollari! (Alcuni assai dubbi, come quelli per cui Bill Clinton e Al Gore furono accusati di aver accettato finanziamenti stranieri). Laureato in legge all'Università cattolica, Mcauliffe è erede di quell'antica tradizione che da sempre ha visto sempre la mafia irlandese così influente nel partito democratico. Avvocato e speculatore edilizio, alcune sue transazioni sono state passate al vaglio in quanto perlomeno sospette: un investimento in un complesso edilizio e commerciale in Florida lo ha visto partner al 50% con il fondo pensioni del sindacato International Brotherhood of Electrical Workers, solo che lui ha investito 100 dollari e il sindacato 39 milioni. Da quest'investimento di 100 dollari McAuliffe ha così ricavato un utile di 2 milioni 450.000 dollari.
Nel 1996 "Macker" fu presidente del Comitato per la rielezione di Clinton e Gore: Clinton dice che "deve la sua rielezione" a McAuliffe e Gore sostiene che "è il più grande raccoglitore di fondi della storia". Nel 2000 ha presieduto la Convention democratica di Los Angeles e nel febbraio 2001, dopo la discussa vittoria di Bush, è stato eletto - come uomo di Clinton - presidente del Comitato nazionale. Non stupisce che il grande risultato di cui si vanta è che, per la prima volta nella sua storia, il partito democratico non ha debiti. Ma il suo vero trionfo è questa Convention in cui ha imposto una totale, disciplinata ferrea unità a un partito tradizionalmente litigioso.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …