Enrico Franceschini: "Al Zarqawi è già in manette"

07 Marzo 2005
Torna il fantasma di Al Zarqawi, e stavolta è un fantasma in manette. Il quotidiano saudita ‟Al Watan” ha reso noto ieri che, secondo bene informate fonti irachene, "le forze americane hanno arrestato il leader di Al Qaeda in Iraq", una ventina di giorni or sono, mentre cercava di fuggire in Siria, e aspettano a diffondere la notizia in attesa che il nuovo governo transitorio iracheno assuma il potere. La rivelazione non ottiene alcuna conferma ufficiale, ma coincide con le immagini inedite dell´inafferrabile terrorista trasmesse sabato dalla rete televisiva americana Cnn: "Un video", commentano due quotidiani arabi pubblicati a Londra, "che deve avere importanza decisiva per identificare, individuare e catturare Al Zarqawi. Può averlo girato soltanto qualcuno che gli è al fianco e di cui lui si fida, la prova che la Cia è riuscita a infiltrarsi trai suoi diretti collaboratori". E intanto nella capitale britannica si riparla della minaccia di Al Qaeda: "Nel Regno Unito si muovono duecento terroristi addestrati da Osama Bin Laden e pronti a colpire", afferma l´ex-capo di Scotland Yard, sir John Stevens.
L´arresto di Abu Musab Al Zarqawi, su cui pende una taglia di 25 milioni di dollari, sarebbe un risultato straordinario per gli Stati Uniti, secondo per importanza forse soltanto alla cattura di Bin Laden. Da Washington o da Bagdad, per il momento, nessuno tuttavia lo conferma. Sembra difficile che l´amministrazione americana possa tenere così a lungo nascosta una notizia simile: eppure il quotidiano saudita ‟Al Watan” non ha dubbi. Zarqawi sarebbe stato preso al confine tra Iraq e Siria, insieme a tre suoi assistenti. L´arresto risalirebbe alla prima settimana di febbraio, subito prima della visita lampo e a sorpresa compiuta in Iraq il 10-11 febbraio dal segretario alla Difesa Usa, Donald Rumsfeld: durante la quale, scrive il giornale saudita, il capo del Pentagono sarebbe stato per l´appunto informato dei dettagli della cattura.
Vero? Falso? Un giallo. A sostegno della clamorosa notizia c´è solo una curiosa coincidenza: il video trasmesso dalla Cnn sabato, in cui si vede come è Al Zarqawi oggi, rilassato e sorridente, niente turbante o zuccotto come nelle vecchie fotografie. Chi ha girato quel filmato? Dove? Quando? Non si capisce. Ma due quotidiani arabi stampati a Londra, ‟Al Hayat” e ‟Al Awsat”, ripubblicando le foto della Cnn, commentano: "Gli apparati della Cia si sono infiltrati nel gruppo di Al Zarqawi. Il fatto che qualcuno abbia potuto girare questo video costituisce una falla imperdonabile nel sistema di sicurezza di Al Qaeda. Zarqawi sapeva benissimo di essere ricercato dagli americani e che uno dei motivi per cui non sono ancora riusciti a prenderlo è che non c´era una sua foto recente. Queste immagini sono una grande sorpresa, così come lo è la loro diffusione sui media".
Quanto all´allarme lanciato da John Stevens, fino all´inizio dell´anno capo della polizia britannica, sono collegate al voto previsto questa settimana alla camera dei Lord sulla nuova, controversa legge antiterrorismo nel Regno Unito. La legge, già approvata, ma di stretta misura, alla camera dei Comuni, prevede tra l´altro gli arresti domiciliari a tempo indeterminato e in assenza di processo per persone sospettate di terrorismo: una misura simile a quelle in vigore in Gran Bretagna dall´11 settembre 2001, ma giudicata "illecita" lo scorso anno dalla Corte Suprema di Londra. "Ci sono almeno duecento terroristi addestrati da Al Qaeda e pronti a colpire nelle nostre strade", afferma Stevens, confermando l´analogo monito dato da Blair nei giorni scorsi. "Chi si oppone a questa legge non ha capito la realtà brutale del mondo in cui viviamo e la minaccia rappresentata dal terrorismo di Al Qaeda".

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …