Giorgio Bocca: Lo spettacolino della first lady Laura

13 Maggio 2005
Giornali e televisioni hanno trovato molto spiritoso lo spettacolino organizzato dalla signora Laura Bush alla Casa Bianca.
La first lady si era preparata per settimane a recitare un testo da casalinga di Voghera scritto da Landon Parvis, uno speechwriter umoristico che viene lautamente pagato per scrivere discorsetti spiritosi e accattivanti in cui si dimostra che la famiglia più potente del mondo è però una buona famiglia americana, simpatica, alla mano, barzellettiera e volgare quanto basta per mettere gli ospiti a loro agio.
Non è questa la democrazia? Il presidente degli Stati Uniti, quello del telefono rosso che ha l'ultima parola sulla apocalisse atomica raccontato come un uomo comune con le sue debolezze.
Per esempio gli piace dormire, alle nove di sera è già a letto e la mogliettina spiritosa lo prende in giro di fronte alla onnipotente ma alla mano burocrazia dell'impero, generali del Pentagono e direttori della Cia.
Dice la mogliettina spiritosa: "Se vuoi mettere fine alle tirannie del mondo devi rimaner sveglio fino a tardi". Che risate! Ride con i suoi denti smaglianti la Condoleezza Rice, appena tornata da Mosca dove ha ricordato a Vladimir Putin di mettersi in riga con i diritti umani, ride il ministro della guerra Donald Rumsfeld che ha appena telefonato al nostro ministro degli Esteri di sistemare il caso Calipari e ride anche il vice presidente Dick Cheney che è di casa: sua moglie guarda la televisione assieme a Laura, vanno insieme al cinema e, confida la first lady, a uno spettacolo di spogliarello maschile. Questa è davvero buona, vecchio Landon: la castissima Laura che va a veder lo spogliarello. Davvero forte!
È questa la democrazia? Questo populismo universale in cui è di obbligo far ridere, piazzare le battute da commesso viaggiatore, far finta di essere un buon americano come tutti gli altri, con la mogliettina spiritosa, con gli amici spiritosi.
Peccato che mancava il fratello di George, quello che ha fatto una legge in Florida che legalizza il simpatico modo di dire americano "prima spara e poi discuti".
C'è di peggio al mondo: ci sono i poveri e gli ammalati, i perseguitati e i torturatori, ci sono le guerre e le carestie. E questo modo di vita americano in fondo piace a tutti: tutti vogliono fare gli spiritosi, tutti ci stanno a fare della vita uno spettacolo o un affare, appena un paese del terzo o del quarto mondo tira su la testa, si mette a fare le cose che fanno gli americani, peggio degli americani, come questi cinesi che hanno cominciato leggendo il libretto rosso di Mao e facendo la rivoluzione culturale e ora sono in un capitalismo forsennato, in uno sfruttamento dell'uomo sull'uomo che non ha pari nella storia umana.
Così va il mondo, bellezza. E ringrazia il cielo di essere nato nel posto giusto o meno ingiusto. Sì, ma nella volgarità del mondo c'è qualcosa che non funziona. Non sai dire esattamente che cosa ma lo senti sulla tua pelle. Senti ridere e battere le mani quando a te viene voglia di sbadigliare o di piangere.
Ogni mattino, giornali e televisioni annunciano l'ultimo libro record, quello che ha venduto due milioni di copie e tu se lo prendi fra le mani senti il puzzo della cattiva storia, della cattiva letteratura.
Milioni di persone guardano la televisione, i suoi cento canali, quelli digitali e quelli telespaziali e anche l'uomo di Neanderthal si renderebbe conto che questo trionfo tecnologico produce noia e disgusto, mediocrità senza fine, volgarità che si attaccano come una colla puzzolente.
C'è qualcosa che non funziona nel gregge umano. Si ride troppo, si ride persino quando una first lady recita battute da commesso viaggiatore.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …