Enrico Franceschini: Londra. Braccialetti elettronici a dipendenti

09 Giugno 2005
Il futuro dei lavoratori manuali, si pensava un tempo, sarebbe stato più o meno così: gli uomini avrebbero dato ordini ai robot, questi avrebbero disciplinatamente obbedito e così gli esseri umani si sarebbero risparmiati le fatiche più dure. Ma il futuro potrebbe riservarci una brutta sorpresa: forse saranno i robot a dare gli ordini, e a noi toccherà di obbedire. Con una nuova tecnologia importata dagli Stati Uniti, infatti, i lavoratori impiegati in magazzini e depositi della Gran Bretagna hanno cominciato a indossare uno speciale bracciale elettronico computerizzato che registra i loro spostamenti, calcola i ritmi di lavoro e impartisce ordini. Sul bracciale, per esempio, appaiono scritte o segnali luminosi che indicano: ‟Vai alla corsia numero sedici, prendi tre scatoloni dal secondo ripiano, mettili sul montacarichi e portali al camion numero due”. Contemporaneamente, il bracciale invia segnali di questo tipo a una sala di controllo: ‟Il lavoratore numero undici è alla corsia ventiquattro da trentadue minuti”. Un po’ troppo tempo: non si sarà appisolato? Non starà mica fumando una sigaretta di nascosto? Oppure: ‟Il lavoratore numero sei è andato alla toilette, è la seconda volta dall’inizio del turno”. Di nuovo? Cos’ha, la diarrea? O è uno scansafatiche? Può sembrare uno scherzo, invece è una cosa seria: diecimila lavoratori indossano già il bracciale-computer, il numero aumenta progressivamente, una trentina di aziende lo hanno adottato nei loro depositi da un capo all’altro del Regno Unito, tra cui catene di supermercati e grandi magazzini come Tesco, Marks&Spencer, Sainsbury e Boots, cioè alcune delle maggiori società nazionali. ‟È un sistema che facilita il lavoro, rendendolo più rapido ed efficiente, non dà alcun fastidio ai lavoratori”, affermano i portavoce delle aziende coinvolte, sottolineando che il meccanismo è universalmente diffuso in America. Ma uno studio dell’università di Durham sostiene il contrario: ‟Anziché rendere il lavoro più efficace, il bracciale elettronico rischia di alienare i lavoratori, privandoli di qualsiasi tipo di iniziativa e di scelta, trasformandoli in automi che prendono ordini da un computer”. E i sindacati britannici indicano che il turn-over, nei magazzini dove è in uso il bracciale, raggiunge punte del 300 per cento, con dipendenti che si licenziano dopo pochi giorni o addirittura poche ore: ‟Non resteremo a guardare - annunciano - mentre i lavoratori del nostro paese vengono manovrati da dei robot”.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …