Enrico Franceschini: Londra, al bebè appena arrivato in regalo un kit di cellule staminali

24 Gennaio 2006
Veniamo tutti al mondo con una potenziale ‟ruota di scorta”, ma in passato la buttavamo via alla nascita: adesso, però, possiamo tenerla con noi tutta la vita, e in caso di necessità montarla come si farebbe con qualsiasi pezzo di ricambio. È l’ultima moda in fatto di regalini ai neonati, scrive il quotidiano ‟Independent”: al momento del parto prelevare dal cordone ombelicale del bebè un set di cellule staminali, congelarle e chiuderle in una ‟banca” privata per la conservazione del sangue, dove questa specie di ‟ruota di scorta” genetica può essere perfettamente conservata per venticinque anni. Costo della procedura: l’equivalente di circa duemila euro. ‟Sono soldi spesi bene per proteggere la salute futura della mia bambina”, ha dichiarato Becki MacCullum, mamma da poco, al quotidiano londinese. ‟Il set di cellule staminali è il miglior regalo che potevamo farle. In pochi anni la nostra bimba non saprà più che farsene di carrozzine e vestitini, ma questa sorta di assicurazione sulla vita potrà essere utile per un quarto di secolo”. Il sangue del cordone ombelicale, come anche quello della placenta, spiega l’‟Independent”, contiene cellule staminali del tutto simili a quelle contenute nel midollo osseo, dalle quali hanno origine i globuli rossi, i globuli bianche e le piastrine. Tali cellule hanno perciò un ruolo importante nella cura di alcune gravi malattie del sangue, come la leucemia, le talassemie e i linfomi, e in seguito si ritiene che potranno essere usate anche per ricostruire tessuti od organi malati: veri e propri pezzi di ricambio, insomma, per il corpo umano. Le banche private per la conservazione delle cellule ricavate dal sangue del cordone ombelicale si stanno moltiplicando nel Regno Unito: ciascuna registra una media di duecento ‟depositi” di questo genere di staminali al mese. La procedura di prelievo è molto semplice. Subito dopo la nascita, il cordone ombelicale viene pinzato e reciso; quindi viene prelevato con un ago dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone, e lo stesso si fa per la placenta, che contiene a sua volta cellula staminali sufficienti per un trapianto in bambini e in adulti fino a un peso di circa cinquanta chilogrammi. Il sangue arriva alla banca prescelta in una sacca sterile; lì le cellule staminali vengono separate dal plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento criogenico a meno centoventicinque gradi e conservate senza problemi per venticinque anni. Le cellule staminali del cordone ombelicale possono inoltre essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per trapianti a terzi, particolarmente a membri della stessa famiglia. Ci saranno critiche di carattere etico e religioso da parte di alcuni movimenti conservatori, ma quante cose si possono fare con la preziosa ‟ruota di scorta” del corpo umano.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …