Gian Antonio Stella: Epopea tragicomica dei Poteri Forti

19 Maggio 2006
Sia lodata Vanna Marchi. Che si è meritata tutti i dieci anni di galera per aver fatto i miliardi col sale grosso e i sassi di fiume rifilati ai citrulli ma almeno, dopo la truffa sui ‟poteri magici”, non ha tirato in ballo i poteri forti. L’ultimo a farlo, l’altro ieri, è stato Luciano Moggi. Moggi, con la lacrimuccia che gli sgocciolava sul sigaro, ha detto: ‟Ho agito così per non essere sovrastato. Per non essere io la vittima dei poteri forti”. Per questo rassicurava il ministro degli Interni Pisanu (‟Ciao Beppe!”) che chiedeva una mano per la Torres Sassari. Per questo ‟suggeriva” al c.t. azzurro Marcello Lippi di mettere Francesco Totti di punta o di non far giocare Fabio Cannavaro (‟Deve star fuori così non si stanca”) perché serviva alla Juve. Per questo concordava gli arbitri con Pierluigi Pairetto e riusciva a recuperargli una Maserati in poche ore. Non c’è storia politica, sportiva, enologica, canora o biochimica, ormai, che non vada a finire così. Al punto che tre anni fa arrivò nelle redazioni una notizia d’agenzia: ‟La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) ha deciso di conferire al Presidente della Regione Liguria Sandro Biasotti la tessera di socio onorario come apprezzamento per le iniziative assunte a difesa del pesto e del basilico liguri”. ‟La cosa che più ci fa arrabbiare - spiegava la Cia -, non è il fatto che Buitoni o Nestlé abbiano chiesto la registrazione di una varietà di basilico, ma che l’istituzione europea possa ritenere ammissibile tale richiesta, denunciando un’inquietante sudditanza ai poteri forti”. Un incubo. ‟Poche cose come la polemica contro i ‘‘poteri forti’’rivelano la pochezza intellettuale e insieme il primitivismo ideologico di chi se ne fa autore o promotore”, scriveva mesi fa, sul ‟Corriere”, Ernesto Galli della Loggia. E poche cose come quel grido di dolore s’accompagnano meglio all’altra denuncia-standard: complotto! Ed ecco gridare alla congiura Annamaria Franzoni per il delitto di Cogne e Valeria Marini per le perquisizioni con coca e Francesco Storace per gli spioni del caso Mussolini... Tutti nel solco della tesi filosofica espressa dal c.t. della nazionale azzurra di pallanuoto Radko Rudic (italiano ad honorem) dopo eliminazione alle Olimpiadi: ‟Se non andiamo avanti, c’è qualcosa dietro”. Chi sia stato il primo a denunciare la presenza dei ‟poteri forti” non si sa. Forse Rino Formica, che nell’ottobre 1991 mise in guardia ‟quella sinistra che sta appoggiando i referendum e rischia di lavorare per il ‘‘re di Prussia’’, ovvero per quei ‘‘poteri forti’’che male hanno digerito l’affermarsi di grandi partiti popolari”. Dopo di lui, il diluvio. Craxi paventa manovre per ‟dare al Paese una democrazia di mera facciata ancora più debole di fronte ai poteri forti di quanto non siano tante democrazie latino-americane”. Occhetto tuona che ‟il governo Amato vuol far uscire il Paese dalla crisi con un’ipotesi di sostanziale smantellamento dello Stato sociale e di messa in campo di poteri forti”. Pillitteri lancia l’allarme contro quanti ‟stanno prendendo in mano, forse gratis, non solo Milano ma anche l’Italia: una grande alleanza tra i poteri forti, come massoneria, Opus Dei e le quattro grandi famiglie che controllano la borsa”. Alè! Perché il cardinale napoletano Michele Giordano viene coinvolto col fratello in un’inchiesta per reati connessi all’usura? ‟Poteri forti!”. Perché il neofascista Roberto Fiore non gode di fama di specchiata virtù? ‟Abbiamo l’orgoglio di rifarci a quel movimento che ha sconvolto nel bene l’Europa e a Mussolini, che è ancora la spina nel fianco dei poteri forti dell’Europa!”. Perché Mario Cipollini non viene accettato al Tour de France? ‟Poteri forti!”. Perché Al Bano non va sul palco al Festival di Sanremo? ‟Poteri forti!”. E via così, per anni. Ma soprattutto nella Seconda Repubblica. ‟I poteri forti sono ostili al governo perché erano abituati a strumentalizzare la sinistra”, accusa il cervello di An Pinuccio Tatarella in difesa del primo governo Berlusconi. ‟Non vogliono che la politica prenda forza. Perché se prende forza loro contano di meno”. ‟È un fatto strutturale - ripete due anni dopo, a parti rovesciate, Massimo D’Alema -. Io non dico che stiano con la destra. È che sembra esserci un interesse strutturale, a prescindere dalle simpatie, a tenere sotto pressione il potere politico”. ‟Poco manca che i ‘‘poteri forti’’organizzino feste di massa con fuochi artificiali e lotterie!”, s’indigna l’‟Avvenire” per i segnali positivi alla nascita del governo di Baffin di Ferro. No, ‟i ‘‘poteri forti’’ lavorano contro la sinistra! - barrisce l’anno dopo Pietro Folena. ‟In Sicilia una serie di poteri forti hanno puntato su Berlusconi”, giura Piero Fassino scosso dal cappotto 61 a 0. ‟Li ho tutti contro!”, risponde il Cavaliere. Va da sé che, nella scia, l’hanno detto e ridetto tutti. ‟Mi hanno bloccato i poteri forti, io volevo difendere il Paese”, si accalora Antonio Fazio. ‟M’hanno rovinato perché ho toccato i poteri forti”, piange Stefano Ricucci. ‟Vogliono creare un super-stato europeo dei poteri forti, una specie di comunismo dei poteri forti”, barrisce Mario Borghezio. ‟È un attacco durissimo al candidato della Cdl, una mossa dei poteri forti di sinistra”, sentenzia il leghista Dario Galli a difesa di Formigoni al divampare dello scandalo Oil-for-food. E perfino Sergio Billé, dalla sua casa (110.000 euro di affitto a carico di Confcommercio) riempita di tesori d’arte che manco il Re Sole, è finito lì: ‟La Confederazione ha dato forse troppo fastidio ad alcuni cosiddetti poteri forti di questo Paese”. Ed è così che viene man mano acclarato che l’Italia è tutto un traboccare di poteri forti. Con una sola mammoletta: Luciano ‟Lacrimuccia” Moggi.

Gian Antonio Stella

Gian Antonio Stella è inviato ed editorialista del “Corriere della Sera”. Tra i suoi libri Schei, L’Orda, Negri, froci, giudei & co. e i romanzi Il Maestro magro, La bambina, …