Enrico Franceschini: Allarme del "Financial Times". "Subito le riforme o l´Italia esce dall´euro"

05 Settembre 2006
A volte ritornano. Wolfgang Munchau, il columnist del Financial Times che cinque mesi or sono scrisse un editoriale sul suo giornale per mettere in dubbio la permanenza a lungo termine dell´Italia nell´Eurozona, suscitando aspre reazioni e vivaci polemiche nel nostro paese, ieri è tornato alla carica, con un altro articolo, sempre nella sua rubrica con foto nella ‟op-ed”, la pagina dei commenti dell´autorevole quotidiano della City. E fondamentalmente sempre con la stessa tesi: è improbabile che il governo Prodi ce la faccia a realizzare le riforme e a rimettere in piedi un paese appesantito da immensi problemi economici e strutturali, e senza quelle riforme sarà impossibile per l´Italia restare nell´euro.
‟I miei amici italiani mi assicurano che il futuro a lungo termine del loro paese è molto migliore di come io lo dipingo, per cui non c´è bisogno di farsi prendere dal panico”, afferma Munchau. Ma subito aggiunge, rispondendo ai suoi amici italiani: ‟Il che mi ricorda una battuta attribuita a Winston Churchill: "Smetterò di ubriacarmi, da domani"‟. Il columnist del Financial Times riconosce che è troppo presto per emettere un giudizio definitivo sul governo Prodi, e che il centro sinistra è partito con un buon inizio lanciando riforme da tempo necessarie del settore dei servizi. ‟Farmacisti e notai, perlomeno, adesso avranno qualche concorrenza”, osserva con una punta di sarcasmo.
Poi nota che Prodi è stato anche ‟fortunato”, per essere salito al potere durante una ‟lieve espansione economica” e perché gli introiti fiscali nella prima metà di quest´anno sono stati dell´11 per cento più alti che nel 2005.
Ciononostante, avverte Munchau, ‟risollevare l´economia italiana sarebbe un compito enorme anche nei tempi più propizi”. L´Italia, elenca il columnist del Ft, soffre una miriade di problemi: un livello insostenibile di debito pubblico; bassa produttività; un servizio civile malfunzionante; un settore bancario esasperatamente protetto; un´industria dei servizi sottosviluppata; una specializzazione in quelle aree dell´industria manifatturiera che lasciano il paese vulnerabile alla concorrenza a basso prezzo dall´Asia; e meccanismi per stabilire salari e prezzi che incoraggiano il persistere dell´inflazione. Morale: ‟Anche se l´attuale mini-boom economico si trasformasse in qualcosa di più grosso, non risolverebbe nessuno di questi problemi”. Insomma, come scriveva l´Economist un anno fa, l´Italia è ancora il malato d´Europa.
Il commentatore della City aggiunge la sottilissima maggioranza di cui il governo Prodi dispone al Senato e gli ‟emergenti segni di discordia” tra i nove partiti della sua coalizione. Il ministro dell´Economia Padoa-Schioppa deve essersi reso conto, conclude Munchau, ‟che governare l´economia italiana è anche più difficile di quanto lui si aspettasse”. Il giornalista del Financial Times riconosce che ‟ci sono pochi paesi in Europa con un sostegno politico all´euro più forte che in Italia”. Ma ammonisce: ‟Far parte dell´Eurozona diventerà insopportabile a meno che l´Italia risolva tutti questi problemi. Prodi e Padoa-Schioppa stanno probabilmente facendo del loro meglio per riuscirci, ma non è chiaro al momento se sarà abbastanza”.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …