Enrico Franceschini: Blair vende i regali di Berlusconi

21 Maggio 2007
‟Cercasi compratori per orologi di gran marca passati dalle mani di Silvio Berlusconi”. Non leggerete mai un annuncio del genere sui giornali. Ma se è vero quel che scrive il domenicale inglese ‟Mail on Sunday”, Tony Blair sta facendo circolare con la massima discrezione un’offerta del genere tra amici e conoscenti, esclusivamente danarosi. Il fatto accertato è che il primo ministro britannico ha ricevuto in dono un gran numero di preziosi orologi dal leader di Forza Italia, in particolare nel periodo in cui quest’ultimo era presidente del Consiglio. Infatti in base a una legge del Regno Unito, diretta a evitare ogni sospetto di corruzione, tutti i regali destinati al capo del governo britannico da parte di dignitari e personalità che vengono a fargli visita devono essere inseriti in una lista speciale, e resi pubblici se qualcuno lo richiede, se superano un valore equivalente a 210 euro. Così, circa un anno e mezzo fa, quando diventò chiaro che Blair si sarebbe dimesso anticipatamente dal suo incarico, il ‟Mail” richiese la lista all’apposito ufficio governativo e scoprì che tra i portatori di doni più costosi ai coniugi Blair c’era per l’appunto Berlusconi. Non soltanto lui ha portato un regalino al premier britannico in occasione di un colloquio a Downing street: l’elenco dei regali al di sopra dei 210 euro comprende ben centottanta doni di svariata provenienza, dimensioni e caratteristiche. Ma i regali di Berlusconi si distinguono perché sono quasi sempre dello stesso tipo: orologi.
Orologi di marca, firmati, di solito Patek Philippe e Bulgari, che costano, se acquistati in un negozio, migliaia di euro ciascuno.
Ebbene ieri il ‟Mail” ha pubblicato un’altra indiscrezione: in base alla medesima legge, al momento di lasciare Downing street il primo ministro può portare quei doni con sé solamente se versa alle casse dello stato una cifra pari al valore di mercato degli oggetti in questione. Gli orologi che Blair ha ricevuto da Berlusconi, sostiene il tabloid londinese, sono in tutto diciotto, e messi insieme costerebbero al premier uscente una piccola fortuna, che Blair (il quale, detto per inciso, porta abitualmente al polso uno Swatch da poche decine di euro) a quanto sembra non ha alcuna intenzione di spendere. Il ‟Mail” afferma che tuttavia, anziché abbandonare i preziosi ricordini di Silvio all’archivio di stato, il leader laburista vorrebbe venderli, forse nella speranza di ricavare più del prezzo di mercato e guadagnarci qualcosa.
Anche questo sarebbe consentito dalla legge, a patto che il compratore resti anonimo e non riveli a nessuno la provenienza dell’oggetto. Blair non avrebbe intenzione di venderli tutti e diciotto: due li terrebbe per sé, gli unici che costano relativamente poco, due cronografi da circa 530 euro l’uno, mettendo per così dire all’asta tra le sue conoscenze gli altri sedici: un orologio passato dalle mani di Berlusconi, e magari indossato qualche volta da Blair o da sua moglie, assume in fondo un valore speciale, politico se non proprio storico, oltre al valore originale. Tra gli altri doni di cui Blair si accinge a disfarsi ci sarebbero un incredibile cavallo di ferro battuto, appartenuto a Stalin, che è stato regalato al premier dal presidente russo Vladimir Putin e varrebbe ben 37 mila euro; una chitarra elettrica donatagli da Bono, il cantante degli U2 di cui Blair è diventato amico nell’ambito delle iniziative per gli aiuti all’Africa; e un paio di stivali da cow-boy che gli regalò Bill Clinton (di questi ultimi due doni non si conosce il valore). Il tempo stringe: Blair si dimetterà il 27 giugno prossimo. Tic tac, tic tac, chi comprerà gli orologi di Silvio e Tony?

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …