Giorgio Bocca: Viva i campioni dell'Italia clericale

05 Luglio 2007
Fanno bene i Bagnasco, i Bertone e gli altri porporati del Vaticano ad affidare la difesa della sacra famiglia ai timorati onorevoli della destra, e a diffidare dei rossi peccatori nemici della morale. Ma forse farebbero bene a essere più cauti nello scegliere i campioni dell'osservanza cattolica. Ecco qui una sfilata di sepolcri imbiancati che dei precetti di Santa Romana Chiesa se ne infischiano altamente.
Il grande capo dei capi, l'amico del cardinal Sodano, Silvio Berlusconi, quello che ha le zie suore e la madre quasi santa, felice sposo nel 1965 di Carla Dell'Oglio ha divorziato nell'85 e si è risposato con Veronica Lario, due figli con la prima, tre con la seconda. Il fedelissimo capo della Lega il senatur Bossi ha divorziato dalla prima moglie Gigliola Guidali per sposare Manuela Marrone e procreare Renzo, Sirio Eridano e Roberto Libertà, tutti autorizzati a cercarsi un nome più decente. Poi c'è Pier Ferdinando Casini che ha divorziato nell'85 da Roberta Lubich da cui ha avuto due figlie per unirsi ad Azzurra Caltagirone, figlia dell'imprenditore Caltagirone che è fra i suoi finanziatori.
E ora abbiamo Gianfri Fini che si separa dalla moglie Daniela già sposata con un parà della Folgore a cui preferì Fini allora missino, chiamato tortellino perché arrivava da Bologna. La signora Fini si definisce un maschiaccio. La vedova di Giorgio Almirante dice: "Daniela è una donna garbata. Certo non è Rita Levi Montalcini, ma se è per questo neppure lui è Gabriele D'Annunzio. Inoltre non vedo in giro chissà quante first lady dotate di savoir faire".
Daniela del resto non ci teneva alla parte di first lady, passava le sue domeniche sportive nella tribuna d'onore della Lazio all'Olimpico. "La Lazio", diceva, "per me è il massimo, mi riempie la vita". Amava le feste in discoteca con Salvo Sottile, quello invaghito della Gregoraci, si lasciava sfiorare da una inchiesta sulla sanità, inveiva contro gli omosessuali, sfrecciava su auto potenti ad alta velocità fino a quando lei e Gianfri si sono accorti che "seguivano strade diverse", con piena soddisfazione dei colonnelli di An che la vedevano come il fumo negli occhi.
Ma insomma, sono questi i campioni della Italia clericale e osservante. Ricordiamo i tempi felici di papa Pacelli, della nobiltà nera che prestava servizio d'onore in Vaticano, dei Colonna e dei Massimo. Ricordiamo i Lombardi, che già dalla nascita decidevano chi di loro sarebbe stato il predicatore della ortodossia o il generale o il prefetto, ricordiamo le famiglie romane della nobiltà nera che non accettarono i Savoia e la Bella Rosin morganatica.
Ma che modelli di virtù cristiane sono questi che fanno i loro comodi civili, ma poi sono sempre in prima fila a baciare l'anello dei cardinali e a genuflettersi di fronte al papa tedesco? Si legge sui giornali che la coppia Fini ha passato il Capodanno del 2007 in Honduras con amici tra cui Roberto Carminati, il parrucchiere delle Vip che si occupa del nuovo look della signora Daniela e le ha consigliato capelli rossi e tailleur.
Si direbbe che questa nuova classe politica ignori sistematicamente le buone intenzioni che predica e si circondi abitualmente di un generone che sta fra i portaborse e i ruffiani. Daniela Fini adora sparare. Ha tre pistole, una calibro 38 una 9 corto e una 6 e 35 piccolissima "che porto con me la sera quando esco da sola". Poco prima della separazione la signora si è confidata con il settimanale 'Chi' ha cui ha rivelato che "la cucina la fa sempre lei".

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …