Marco D'Eramo: Contro tutte le chiese, così nacquero i mormoni

22 Ottobre 2007
La religione dei mormoni vide la luce tra il 1820 e il 1830, all'epoca del cosiddetto Secondo Grande Risveglio (cristiano), in una zona dello Stato di New York talmente percorsa da ardenti fedi religiose da essere chiamata il ‟distretto infiammato” (burned over district). Il fondatore della nuova religione fu Joseph Smith Jr. (1805-1844), che dopo una serie di visioni seppe da Gesù che tutte le chiese esistenti erano in errore, che il vero vangelo doveva ancora essere ripristinato, che questo testo gli sarebbe stato rivelato e che lui, Smith, doveva ristabilire la vera chiesa su terra.
Un angelo chiamato Moroni condusse Smith a una collina chiamata Cumorah vicino Manchester (stato di New York), dove egli trovò un libro scritto in antichi geroglifici su tavole d'oro, lasciato lì da un antico profeta chiamato Mormon. A Smith fu poi data una ‟pietra profetica” che gli dette la conoscenza per tradurre i misteriosi geroglifici, traduzione che fu completata nel 1830 quando fu pubblicato il Libro di Mormon, di più di 600 pagine, che dal 1982 porta il titolo allungato: Libro di Mormon: un altro testamento.
Il nuovo testo sacro trovò subito credenti sia nella famiglia stessa di Smith, sia tra i suoi conoscenti. E il nuovo credo si diffuse così rapidamente che già un anno dopo suscitò un'opposizione crescente che costrinse questi primi mormoni a fuggire lo stato di New York e a trasferirsi in Ohio: stabilirono il proprio quartiere generale a Kirtland, dove missionari avevano convertito al mormonismo l'intera congregazione protestante che aveva fondato la cittadina. Qui fu costruito un tempio (1836), aperta una banca (1837) e fu nominata la prima presidenza della chiesa di Gesu Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno, in breve Latter Day Saints (Lds) Church. Anche in Ohio però la crescente potenza dei mormoni suscitò un'opposizione tale che nel 1838 furono costretti a emigrare di nuovo, questa volta in Missouri, a Independence. Anche qui i contrasti con i coloni precedenti divennero così violenti che la nuova chiesa dovette emigrare di nuovo, questa volta a Nauvoo in Illinois. Ma la violenza li seguì e si acuì quando Joseph Smith decise di candidarsi alla presidenza degli Stati uniti e cercò di chiudere un giornale che lo aveva criticato. Lui e suo fratello Hyrum Smith (1800-1844) furono arrestati e imprigionati a Carthage (Illinois): una folla infuriata entrò nel carcere e li linciò ambedue.
Alla morte di Smith la Chiesa mormone si dotò del Quorum dei Dodici Apostoli di cui fu nominato presidente Brigham Young (1801-1877). La fazione sconfitta, secondo cui Young non era il successore legale di Smith, operò una serie di scismi che portarono alla nascita di varie chiese dissidenti. Alcuni seguirono James Strang (1813-1856) in Wisconsin per fondare una chiesa chiamata Strangita. Il gruppo più consistente di ‟anti-brighamiti” credeva che la leadership dovesse appartenere ai diretti discendenti di Joseph Smith e nel 1847 costoro, guidati da Joseph Smith III (1832-1914) formarono la Chiesa Riorganizzata di Gesù dei Santi dell'Ultimo Giorno.
Nel 1846 Brigham Young lasciò con circa 3.500 fedeli l'Illinois e cominciò la lunga marcia attraverso il Midwest, in zone non ancor colonizzate; in quel che sarebbe divenuto il Nebraska dovettero sopportare un inverno durissimo, finché, traversate le Montagne rocciose, dopo un anno e mezzo, raggiunsero la pianure del Grande Lago Salato (allora appartenente al Messico) in cui s'installarono e che colonizzarono finalmente lontani e isolati dai ‟gentili” (i non mormoni). Quando l'anno dopo, 1848, il Messico cedette questi territori, i mormoni fondarono il loro stato, ‟Deseret”, con leggi consone alla loro fede. Brigham Young impiantò altre colonie nelle aree vicine, fino in California, e seppe scegliere per loro buone terre irrigabili. Ma le ostilità con il governo degli Stati uniti cominciarono assai presto, nel 1852, quando la Chiesa mormone proclamò ufficialmente la poligamia come insegnamento di Cristo.
Questo conflitto portò a una spedizione militare contro i mormoni nel 1857-58, al divieto della poligamia nel 1862, all'esproprio dei beni della chiesa nel 1887. Nel 1890 il presidente della chiesa, Vilford Woodruff, proclamò in un ‟manifesto” l'obbligo di obbedire alle leggi federali. La rinuncia alla poligamia portò alla pacificazione con Washington e nel 1896 lo stato mormone fu ammesso nell'Unione con il nome di Utah, e con le sue proprie leggi. Nello Utah i mormoni prosperarono grazie all'attività mineraria, l'agricoltura e l'allevamento (e oggi il turismo).
La Chiesa Lds ha fondato banche (tra cui la Zion Bank), possiede canali tv e radio, gestisce la Brigham Young University a Provo e il Ricks College in Idaho, in cui studiano 425.000 studenti. In teoria ogni giovane mormone (maschio) deve andare in missione senza stipendio per due anni: nel 2001 circa 37.000 giovani mormoni erano missionari. Il numero di mormoni al mondo è incerto: le chiese mentono sui propri credenti almeno quanto i giornali sulla loro tiratura. La chiesa proclama 13 milioni di fedeli in tutto il mondo. Mentre l'undicesima edizione dell'Handbook of Denominations (2001) le assegna 5,2 milioni di fedeli

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …