Giorgio Bocca: Politica e giornalismo. Quelle parole oscure

06 Novembre 2007
L'emergere di un linguaggio oscuro è uno dei sintomi di una società ammalata. Parole di Flaubert. E la saggezza popolare ci esorta invano: "Parla come mangi". L'oscurità nel modo di parlare e di scrivere non è casuale, i sudditi vi ricorrono per difendersi dal potere politico, per ingannarlo.
Durante il fascismo il linguaggio ermetico serviva sia a distinguersi dal regime che a servirlo. Erano ermetici i cultori della fantomatica mistica fascista che nessuno sapeva bene cosa fosse, ma per cui si tenevano convegni e si stampavano riviste. Si capiva vagamente che era il contrario del comune sentire, del comune pensare, che erano velleità confuse, aspirazioni informi, ma poiché darne una spiegazione chiara era impossibile, ci si accontentava del loro suono come dell'appartenenza a una arcana scienza.
L'ermetismo autoritario creava nuove forme di linguaggio, di comunicazione, si imparava a leggere fra le righe in modo criptico la trama cangiante del potere, gli economisti vi ricorrevano, come oggi del resto, per fare i conti in tasca alle finanze dei regimi.
Ci fu un recupero della chiarezza nei primi anni della Repubblica, quando la ricostruzione del paese imponeva il linguaggio della verità, ma ben presto le tentazioni ermetiche ripresero il sopravvento: si arrivò ai capolavori delle 'convergenze parallele' e dei partiti 'di lotta e di governo'.
Oggi, nell'era della comunicazione disinformatrice e del dominio pubblicitario, l'ermetismo è sorto a un dominio incontrastato cui la magia della scatola televisiva dona un'indiscutibile sacralità. Il nulla e l'oscuro detti in televisione sono i nuovi dogmi.
C'è un lettore normale che sia riuscito a capire che cosa sono, da chi vengono manovrate, a chi giovino le privatizzazioni e le fusioni? Certo, quando la sinistra assume posizioni della destra il ricorso all'ermetismo diventa, per la sinistra, indispensabile. Un ermetismo di ritorno è anche quello dei grandi professionisti, che dovendo badare ai loro interessi sono tornati al 'greco' baronale. Le televisioni sono piene di trasmissioni sulla salute in cui i nuovi baroni si presentano in camice bianco e invece di spiegare la malasanità si mettono a parlare nel gergo: 'greco' incomprensibile alla platea.
C'è anche un giornalismo ermetico, il quale dovendo spiegare personaggi come Cossiga o Mastella o Berlusconi preferisce le penombre delle allusioni o gli enigmi. Il massimo dell'ermetismo colto è raggiunto dal 'Foglio' in cui l'ex comunista Giuliano Ferrara deve spiegare che lui è sempre di sinistra anche se è passato alla destra. Si va costituendo attorno al ‟Foglio” una setta ermetica, che quanto più è dotta e intelligente, tanto più è oscura. Convinta però di formare un'élite, di cui il paese non è degno.
Il trionfo dell'ermetismo in questo periodo storico è confermato ogni giorno dalle dichiarazioni dei leader politici che dicono una cosa da nessuno comprensibile, ma perché, chi vuole, intenda. Un discorso ermetico e farraginoso che riempie le pagine dei giornali senza che nessuno lo capisca.
Il maggiore esempio di documento ermetico è quello del Partito democratico: un partito che nasce senza un programma, senza una direzione, senza una organizzazione stabile, e che pure rappresenta la speranza della democrazia italiana. Più che un partito, un'aspirazione, un desiderio di salvezza.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …