Marco D’Eramo: Democratici. I “latinos” con Hillary alle primarie-fantasma

01 Febbraio 2008
Oltre alla primaria repubblicana, la Florida ci ha regalato una curiosa vicenda in campo democratico. Temendo che un voto posteriore sarebbe stato irrilevante e sarebbe stato snobbato dai media, i democratici locali aveva deciso di anticipare il proprio voto a prima del 5 febbraio, cioè a ieri. Per questa insubordinazione, il partito lì ha puniti togliendo ogni diritto di voto ai loro delegati. Così né Barack Obama, né John Edwards hanno fatto campagna in Florida. Hillary Rodham Clinton invece sì, anche se con molta parsimonia. Il disinteresse dei due è chiaro: perché spendere soldi ed energie per uno stato che non ti dà nemmeno una briciola di delegato alla Convention? Ma allora diventa inspiegabile il coinvolgimento di Hillary.
Ancora più inspiegabile è il comportamento dei democratici di Florida che, nonostante sapessero che il loro voto non contava nulla, si sono recati in massa alle urne: l'affluenza è stata di un milione 725.000 elettori registrati, un'enormità per una primaria fantasma: nel 2000, nella contestatissima elezione presidenziale, Al Gore aveva ottenuto 2 milioni 912.000 voti.
Ma Hillary aveva bisogno di questa vittoria, per quanto simbolica, per riprendersi dalla batosta subita in South Carolina. E vittoria è stata: con 856.944 voti, ha ricevuto il 49,7% dei consensi contro i 568.930 voti (il 33,0%) per Obama e i 248.575 (il 14,4%) per Edwards.
Di fronte a questi esiti, Obama ed Edwards hanno ritorto che i risultati sarebbero stati ben diversi se anche loro avessero fatto campagna. Ma ora Hillary vuole che il partito restituisca i delegati alla Florida, sostenuta dai big democratici in questo stato, a partire dalla ex ministra della giustizia, Janet Reno: ‟Hanno voluto imbavagliare la Florida” è la parola d'ordine nella Tallahassee che conta.
Ma la mossa di Hillary puntava soprattutto l'elettorato latino. Cosciente dell'ostilità che suscita nei maschi bianchi anche del proprio partito, visto che le mancheranno le falangi del voto nero, tutto riversato su Obama, le è indispensabile il voto degli ispanici (in particolare in California). Da qui la sua azione di lobby presso i latinos di Florida che hanno sfondato, esprimono una propria borghesia e possono quindi influire su un'elettorato che su scala nazionale ha dimensioni simili a quella afroamericana.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …