Water Grabbing: quando l’acqua diventa conflitto, martedì 27 novembre alle 19 presso la Centrale dell’Acqua di Milano, in via Cenisio 39

26 Novembre 2018

L’animazione culturale della Centrale dell’Acqua di Milano promossa daMM Spa e curata da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli trova espressione in un ciclo di seminari dedicati ai temi dell’acqua e della sostenibilità, i Talk in CentraleIl centro di ricerca di viale Pasubio a Milano, insieme ad MM Spa, si pone come obiettivo una riflessione sulla risorsa naturale  “acqua” e sulle pratiche di buona gestione.

Appuntamento martedì 27 novembre ore 19.00

La corsa “neocolonialista” all’accaparramento di terra risponde al nome di land grabbing, fenomeno nel quale multinazionali o nazioni straniere controllano grandi porzioni di suolo fertile, per dedicarle alla produzione alimentare o energetica – spesso nei Paesi in via di Sviluppo. Ma allo sfruttamento delle terre si unisce quasi sempre l’accaparramento dell’acqua, meglio noto come water grabbing.

Secondo i dati del Transnational Institute, organismo di ricerca ed advocacy internazionale per l’equità, la democrazia e lo sviluppo sostenibile, sono 62 i Paesi dove avvengono fenomeni di water e land grabbing, e dove l’accesso e l’uso di terra e acqua è gestito in maniera impropria provocando effetti negativi sui diritti umani, sulla sicurezza alimentare locale e sui territori. Per dare un’idea del fenomeno si calcola che siano circa 30 milioni di ettari le terre grabbed nel mondo, sfruttate per soddisfare il fabbisogno alimentare e allargare il mercato di prodotti derivati da biomasse, come i biocarburanti. Si tratta spesso di coltivazioni estensive che hanno “sete”: in Paesi come il Gabon, la Repubblica Democratica del Congo e il Sudan, il water grabbing sottrae rispettivamente 4.450, 2.380 e 1.850 mdi acqua pro capite ogni anno. E se l’«oro blu» sta diventando un bene molto prezioso (entro il 2030 una persona su due al mondo vivrà in zone ad elevato stress idrico) non sorprende che aumentino i conflitti intorno a una risorsa così preziosa.

Emanuele Bompan, giornalista ambientale e editor-in-chief di Materia Rinnovabile, è l’autore di autore di Water Grabbing, le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo (2018), libro inchiesta e reportage fotografico globale che racconta i luoghi dove l’acqua, da risorsa naturale, diventa un bene da sfruttare. E dove la geopolitica e l’economia iniziano a fare i conti con l’acqua, o meglio, con la sua mancanza, seguendo un filo rosso che conduce dalle falde acquifere inquinate del Bangladesh, fino alle coltivazioni estensive in monocoltura che precludono la possibilità di avere acqua per mangiare, bere e lavarsi. Il racconto globale della mercificazione dell’acqua verrà approfondito insieme a Valentina Cavanna, esperta legale del Water Grabbing Obersatory, per capire come i “diritti dell’acqua”, sanciti tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030, vengano spesso violati.

Intervengono

Emanuele Bompan è giornalista ambientale e geografo, ed Editor in Chief di Materia Rinnovabile. Si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, innovazione, energia, mobilità sostenibile, green-economy, politica americana. Vive tra Rovereto e Milano. Collabora con testate come La Stampa, BioEcoGeo, Materia Rinnovabile, Equilibri, La Nuova Ecologia. Autore di numerosi libri, ha un dottorato in geografia e collabora con ministeri, fondazioni e think-tank. Offre consulenza a start-up green e incubatori specializzati in clean-tech.

Ha vinto per quattro volte l’European Journalism Center IDR Grant, una volta la Middlebury Environmental Journalism Fellowship ed è stato nominato Giornalista per la Terra 2015. Ha svolto reportage in 70 paesi, sia come giornalista che come analista.

 

Valentina Cavanna è responsabile legale del Water Grabbing Observatory. Laureata in Giurisprudenza con una tesi in Diritto Amministrativo dal titolo “Profili giuridico-amministrativi delle Valutazioni di Impatto Ambientale e Ambientale Strategica”, e in Scienze Internazionali e Diplomatiche, con una tesi in Storia delle Dottrine Internazionalistiche dal titolo “Ecologismo e femminismo nel pensiero di Petra Kelly”, è Cultore della Materia in Istituzioni di Diritto Pubblico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova. Esercita la professione di avvocato, svolgendo attività di assistenza legale e due diligence legale in materia di Diritto dell’Ambiente e Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro; è autrice di numerose pubblicazioni sulle principali Riviste del settore.

Water Grabbing: quando l’acqua diventa conflitto, martedì 27 novembre alle 19 presso la Centrale dell’Acqua di Milano, in via Cenisio 39