L'arte dell'intrusione

di Kevin D. Mitnick

Mitnick offre con questo libro un sequel all’ormai celebre L’arte dell’inganno, questa volta intervistando una serie di gruppi hacker che hanno messo in atto alcune delle intrusioni più incredibili degli ultimi anni.
Ogni capitolo (dieci in totale) si apre con una ‟computer crime story” che si legge come un romanzo. Certo, è sicuramente sconcertante capire quanto sia vulnerabile il proprio conto in banca o vedere all’opera un gruppo di hacker innamorati del gioco d’azzardo che in pochi minuti fanno man bassa delle slot machine.
Come nell’Arte dell’inganno, nel raccontare queste storie, Mitnick illustra minuziosamente i passi tecnici utilizzati nel mettere a segno i diversi colpi.
Un libro che si legge con facilità e che, al contempo, ci proietta nel mondo della sicurezza, l’altra faccia della dimensione informatica in cui Mitnick è ormai impegnato come uno dei maggiori esperti mondiali.
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Kevin D. Mitnick

Kevin D. Mitnick (1963-2023) è stato tra i più abili hacker del mondo. È stato confinato per molto tempo agli arresti domiciliari con l'incredibile divieto di collegarsi alla rete e …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 25 Maggio 2006
  • Collana: Serie Bianca
  • Pagine: 289
  • Prezzo: 15,68 €
  • ISBN: 9788807171222
  • Genere: Saggistica
  • Traduttore: Marco De Seriis
 L'hacker Raoul Chiesa su Kevin D. Mitnick e "Il fantasma nella rete"

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Il più famoso hacker italiano interviene sul più famoso hacker del mondo. Vai al file audio e ascolta.

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L’hacker Bin Laden. Colloquio con Kevin Mitnick

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La pirateria informatica è cambiata, diventando un'arma delle nuove mafie e dei terroristi islamici. Parola di un grande ex, Kevin Mitnick, l’hacker più famoso del mondo, adesso pentito.
Negli anni Ottanta e Novanta è riuscito a intrufolarsi nei computer di aziende del calibro di Motorola, Nokia, Fujitsu. Ha rubato circa 20 mila carte di credito e ha usato per anni schede telefoniche illegali per chiamare gratis. È stato il primo hacker a finire nella lista dei criminali più ricercati dall'Fbi. Un'epopea che si è conclusa dietro le sbarre nel 1995, quando intorno a lui, e ai suoi poteri veri e presunti, era montato ormai un alone di leggenda. Adesso è passato dall’altra parte della barricata e nel suo nuovo libro, L'arte dell'intrusione racconta con il ritmo della crime story le prodezze informatiche delle nuove generazioni.
‟Il termine hacker è spesso usato dai media in modo improprio. Hacker, in senso generale, significa una persona molto in gamba con computer o altri terminali tecnologici. Sono quindi definibili hacker anche Steve Wozniak, uno dei fondatori di Apple, o Linus Torvalds, creatore di Linux: gente che non si sogna nemmeno di andarsi a infiltrare nei computer altrui. Nel mio nuovo libro ci sono invece storie di hacker specializzati nella violazione della sicurezza informatica, che cercano di superare le difese altrui. Sono quelli che sarebbe più corretto chiamare "cracker" o "hacker black hat": hacker che violano i illegalmente i computer altrui. Bene, questa gente adesso è molto più in voga rispetto a cinque o dieci anni fa…”.

Videointervista all'hacker Kevin Mitnick

Kevin Mitnick è, probabilmente, l'hacker più famoso del mondo, un vero e proprio simbolo che ha pagato duramente con il carcere le sue imprese. Infatti gli furono comminati cinque anni di reclusione e l'incredibile inibizione a usare computer, modem o il semplice cellulare nel primo periodo di libertà. Ma, in quanto simbolo, Mitnick è amato in tutto il mondo e in suo favore decine di migliaia di persone hanno aderito alla campagna "Free Kevin", sulla libertà di "esplorazione" che dovrebbe essere garantita agli hacker che non danneggiano i dati o i sistemi altrui. Ora Mitnick è un rispettato esperto di sistemi di sicurezza e l'abbiamo videointervistato.