Libertà immaginaria

Le Illusioni Del Capitalismo Tecno-Nichilista

di Mauro Magatti

La grave crisi finanziaria che ha colpito l’economia mondiale alla fine del 2008, insieme con l’elezione di Obama negli Stati Uniti, pongono probabilmente fine al trentennio apertosi nei primi anni ottanta con l’introduzione delle politiche neoliberiste. Il libro fornisce la prima analisi sistematica di questi trent’anni, delle sue origini e dei suoi sviluppi, considerati come parte di un processo unitario che ha toccato l’esperienza soggettiva e gli assetti istituzionali, il piano politico-economico e la sfera culturale.
Nel quadro della storia della libertà che accompagna l’intera vicenda moderna, è la stessa straordinaria capacità di accelerazione di tutti i processi sociali, economici e sociali, resa possibile dal capitalismo tecno-nichilista, che finisce per mettere a repentaglio proprio quella libertà che, a parole, viene quotidianamente celebrata. In questo modo, il libro offre un contributo essenziale per capire in profondità il tempo che viviamo, i suoi rischi, le sue opportunità.
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Mauro Magatti

Mauro Magatti (1960) insegna Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano e da anni si occupa dei rapporti tra economia e società. È editorialista del “Corriere della sera”. Oltre a numerosi …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 18 Giugno 2009
  • Collana: Campi Del Sapere
  • Pagine: 432
  • Prezzo: 33,25 €
  • ISBN: 9788807104480
  • Genere: Saggistica, Università
Il Capitalismo? ‟Tecno-nichilista”. Intervista a Mauro Magatti

Il Capitalismo? ‟Tecno-nichilista”. Intervista a Mauro Magatti

‟L’economia ha subito un infarto. Tornare allo stile di vita di sempre non mi pare prudente. La fretta di dire che la crisi è superata, perciò, rappresenta un brutto segnale. E del tutto evidente, infatti, che ripensare l'orientamento economico complessivo è un lavoro che richiede anni, non mesi. Una crisi di questa portata può forse essere risolta in un anno, ma gli effetti sociali si protrarranno a lungo. E l'errore più grave sarebbe fingere che queste conseguenze di medio termine non esistano. Vedo il rischio concreto che si inneschi un processo di instabilità di lungo periodo.”