Pot-pourri

e altri racconti

di Voltaire

9,02 € 9,50 € -5%

“Andate troppo in fretta; quando dite succederà certamente tra due o trecento anni; abbiate pazienza”

Questi tredici racconti offrono un distillato della narrazione voltairiana sospesa tra divertimento e apologo, fantasia e ragione. Così, se Pot-pourri mette in scena con Pulcinella e il suo teatro di marionette un’irriverente allegoria di Gesù Cristo e della Chiesa, incarna anche, con le sue divagazioni e allusioni, un procedimento narrativo basato sull’ironia e su una scrittura brillante e fantastica. Infatti questi racconti sono più spesso avventura, gioco, passatempo intellettuale, dove la polemica filosofica e religiosa si traveste da “storia orientale” (Storia di un buon brahmano; Il bianco e il nero; Avventura indiana; Il toro bianco) e il viaggio si trasforma in momento di cambiamento, trasformazione e crescita. Né mancano, specialmente negli ultimi testi, incursioni più dirette nella filosofia, grazie alle quali Voltaire approda a un’apologia della ragione e della sua storia (Elogio storico della ragione) o a una critica delle posizioni atee di d’Holbach in nome del proprio teismo (Storia di Jenni). Oppure viene a interrogarsi nuovamente, come avviene in un racconto ricco di umorismo “inglese” quale Le orecchie del conte di Chesterfield, sui grandi temi della fatalità, della natura e della morale alla luce delle recenti esplorazioni e scoperte geografiche.

Leggi tutto…

Voltaire

Voltaire, pseudonimo di François-Marie Arouet (Parigi, 1694-1778), contribuì a promuovere le idee illuministiche con numerose opere filosofiche, storiche, letterarie e politiche. Polemizzò con la cultura del suo tempo in nome …

Scopri di più sull’autore
Voltaire, maestro di tolleranza sempre più attuale. Intervista a Lorenzo Bianchi

Voltaire, maestro di tolleranza sempre più attuale. Intervista a Lorenzo Bianchi

Spesso scopriamo che alcuni episodi apparentemente insignificanti o curiosi della vita di un uomo di genio sono, in realtà, estremamente rivelatori della sua intelligenza. E' il caso di Voltaire - al secolo François-Marie Arouet, - filosofo, storico, politico, poeta e romanziere, nonché figura di punta dell'Illuminismo francese e di tutto il XVIII secolo. Un giorno egli acquistò il palazzo di Ferney, dove progettava di trascorrere in pace gli ultimi anni della sua vita. Sembrerebbe un gesto di nessuna rilevanza, ma indagando più a fondo si scopre che la proprietà era a cavallo del confine tra Francia e Svizzera ; in questo modo, dal momento che la sua schiettezza e le sue idee progressiste gli avevano alienato i potenti di tutta l'Europa, Voltaire ogni giorno poteva scegliere il lato dove correva minor pericolo di finire nelle mani dei gendarmi, e passeggiare nel giardino che apparteneva alla Confederazione elvetica o in quello situato nella madrepatria.
Per riassaporare lo spirito e la sagacia di colui che seppe condensare il suo pensiero e la sua critica della società francese in celeberrimi motti - "Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo", esclamò di fronte all'ateismo di Diderot; "Disapprovo ciò che dici, ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirlo", diceva difendendo il principio della tolleranza, - possiamo rileggere i suoi racconti filosofici, riuniti in una nuova edizione in Pot-pourri. Ne parliamo con Lorenzo Bianchi, curatore del volume e docente di Storia della filosofia del Rinascimento all'Università di Napoli.