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Karel Capek (1890-1938), promotore delle avanguardie artistiche degli anni venti, è stato uno dei maggiori autori cechi del periodo fra le due guerre. Ha scritto romanzi, opere teatrali, racconti, e ha svolto attività giornalistica. È celebre per aver coniato il termine “robot” dal ceco robota (“lavoro”). Tra le sue opere ricordiamo: Rur & L’affare Makropulos (1971), La fabbrica dell’assoluto (1984), La guerra delle salamandre (1987), La vita e l’opera del compositore Foltyn (1988), Il libro degli apocrifi (1989), Novelle (1991), Racconti da una tasca (1992), Viaggio al Nord (1992), Dasenka. La vita di un cucciolo (1992), Fogli italiani (1992), Racconti tormentosi (1992), oltre alle Favole per bambini, illustrate dal fratello pittore e filosofo Josef (Feltrinelli, 1994).