Al via la rassegna di incontri nelle Librerie Feltrinelli di tutta Italia con tanti autori e ospiti per discutere di violenza di genere nelle sue più ampie sfumature, di diritti e nuovi futuri possibili.
Nel 2023 ogni tre giorni una donna è stata vittima di femminicidio. Nello stesso anno il telefono antistalking ha squillato quasi 52.000 volte. Perché le statistiche del 2024 e degli anni a venire non seguano questo esempio dobbiamo intestarci un cambio di paradigma tanto urgente quanto non scontato.
Contro la violenza di genere è la proposta di letture e iniziative aperte a tutti che Feltrinelli organizza fino all’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Un confronto che si snoda in una serie di appuntamenti in tutta Italia con le voci più rappresentative della narrativa e della saggistica contemporanea.

Ad arricchire la riflessione, una proposta di saggi, inchieste e reportage che raccontano e denunciano le forme di ingiustizia contro le donne, per aprire un confronto che favorisca un concreto cambiamento culturale. A partire dal saggio di Cathy LaTorre, che insegna a riconoscere quante e quali sono le (molte) facce della violenza, come fronteggiarle legalmente, a chi rivolgerci e come agire se pensiamo di essere vittime o testimoni di un abuso. In Noi vogliamo tutto, Flavia Carlini spiega invece cosa significa essere una donna oggi e abitare un Paese dove i diritti non vengono rispettati.

Non è normale

di Cathy La Torre

Noi vogliamo tutto

di Flavia Carlini

Dagli stupri di Catania e Palermo al femminicidio di Giulia Cecchettin, la giovanissima età delle vittime dei più recenti casi di violenza contro le donne dimostra come purtroppo il sottotesto di prevaricazione insito alla cultura patriarcale non risparmi neppure le giovani generazioni. Per portare avanti un cambio di paradigma diventa quindi centrale il dialogo con i ragazzi, aprendo loro gli occhi sull’importanza del consenso e dell’autodeterminazione personale, come cerca di fare Concita De Gregorio in Lettera a una ragazza del futuro. La pedagogista Elena Gianini Belotti in Dalla parte delle bambine sostiene invece l’importanza “non di tentare di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene”.

Lettera a una ragazza del futuro

di Concita De Gregorio

Dalla parte delle bambine

di Elena Gianini Belotti