Dal Premio Nobel 2002, un libro sul mondo concentrazionario e sulla psicologia dei campi di concentramento secondo uno scampato, che vorrebbe paradossalmente farsi portavoce della "felicità" dei campi. Gyurka non ha ancora compiuto 15 anni, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l'Arbeitsdienst. Alla domanda perché …
L’incipit del romanzo presenta un uomo – il vecchio, che non è tale anagraficamente, come verremo a sapere – nell’atto di riflettere, in piedi davanti a un secrétaire. Evoca la situazione in cui nasce il romanzo: c’è infatti uno scrittore che deve scrivere un libro, Fiasco, che leggeremo mentre prende …
“Da Auschwitz non si può guarire, dalla malattia di Auschwitz mai nessuno si è ripreso”
Nel culto ebraico, il kaddish è una breve preghiera composta da piccole formule di lode a Dio in lingua aramaica. Ricorre spesso durante le orazioni giornaliere e viene recitata anche in suffragio dell’anima di un parente. La …
Dossier K. è un romanzo autobiografico sotto forma di dialogo che stacca il suo ritmo battendo su domande capitali, che pone il lettore nella condizione di muovere intelligenza ed emozioni. Kertész mette in discussione se stesso, e insieme i più grandi eventi della storia del Novecento. Un cuore messo a …
La macchina totalitaria è cieca e assurda. In questo breve romanzo giallo, sulle orme di Edgar Allan Poe e Friederich Dürrenmatt, Kertész ne smonta gli ingranaggi rivelandone contraddizioni, paure, vertigini, crudeltà e stupidità.
Il nuovo romanzo di Imre Kertész. Con umanità e profonda partecipazione al dolore che vive nel mondo ancora una volta il premio Nobel ungherese ci mostra come la fede nel potere della scrittura - della comunicazione con l'altro - possa penetrare nel buio della sofferenza.
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