Descrizione
L’incipit del romanzo presenta un uomo – il vecchio, che non è tale
anagraficamente, come verremo a sapere – nell’atto di riflettere, in piedi
davanti a un secrétaire. Evoca la situazione in cui nasce il romanzo: c’è
infatti uno scrittore che deve scrivere un libro, Fiasco, che leggeremo
mentre prende forma sui fogli nella macchina da scrivere. La prima parte dell’opera
racconta gli sforzi immani per iniziare: chiuso in un minuscolo appartamento di
un quartiere popolare di una città che potrebbe essere Budapest, il vecchio
fissa la sua attenzione su ogni oggetto, descritto con minuzia, per penetrare il
dettaglio più nascosto ma anche per scardinare la tecnica della
rappresentazione realistica. Ma ogni tentativo di descrizione sfocia in un
fiasco. Il fiasco è sempre in agguato, nei rapporti con le cose e con gli
uomini.
Il romanzo contenuto nel romanzo inizia con un viaggio, anzi con un arrivo.
Köves (che chiaramente richiama il personaggio di Essere senza destino)
ha lasciato Budapest e sta per giungere in una città che non conosce. Le
autorità gli consegnano un documento che rappresenta un’identità provvisoria
di cui Köves si appropria quasi inavvertitamente, giorno dopo giorno, con la
complicità degli altri. Entra in confidenza con tutti e contempla da vicino il
loro fallimento. In una città dominata dal terrore e dalla paura di essere
deportati (è chiara l’allusione al regime di Rákosi, che ha segnato un’epoca
di vero terrore stalinista nella storia dell’Ungheria tra il 1948 e il 1953),
incontra i residui di un’umanità che aveva avuto dei sogni, delle aspirazioni
e che, adesso, deve accettare il grigiore di una realtà oppressiva in cui
nessuno può realizzarsi. Köves cerca invece il suo successo: nell’amicizia,
nell’amore, nel lavoro ma giunge immediato il disinganno e il fallimento.
Così è anche per il vecchio che riappare, nell’ultimo capitolo, a chiudere
la "storia nella storia" del romanzo.
Conosci l’autore
Imre Kertész
Imre Kertész (1929-2016), nato a Budapest, è stato deportato nel 1944 ad Auschwitz e liberato a Buchenwald nel 1945. Tornato in Ungheria nel 1948, ha lavorato prima come giornalista, poi per mantenersi ha iniziato a tradurre (tra gli altri Freud, Nietzsche, Canetti, Wittgenstein) e a scrivere romanzi e opere per il teatro. Il libro Essere senza destino (Feltrinelli, 1999; premio Flaiano 2001) per molto tempo non ha trovato un editore in Ungheria, una volta uscito è stato ignorato e il suo autore messo al bando. Kertész, che ha dovuto attendere il crollo del muro di Berlino per vedere riconosciuta la propria opera, in patria e all’estero, ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2002 e il premio Lettura del Grinzane Cavour nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato anche Fiasco (2003), Liquidazione (2005), Kaddish per il bambino non nato (2006), Storia poliziesca (2007) e Dossier K. (2009).
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Settembre, 2003
- Collana:
- I Narratori
- Pagine:
- 283
- Prezzo:
- 15,50€
- ISBN:
- 9788807016424
- Genere:
- Narrativa
- Traduttore:
- Antonio Sciacovelli