Prima esecuzione

di Domenico Starnone

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Domenico Stasi è un anziano ex insegnante, uomo colto, sollecito, impegnato e di apparente pacatezzza, ‟invecchiato facendo non quello che gli andava di fare ma quello che gli sembrava coerente col sentimento che aveva di sé”. Quando apprende che Nina, una sua vecchia alunna, è indagata per partecipazione a banda armata, decide di incontrarla per essere rassicurato della sua innocenza. Ma Nina si proclama colpevole e affida a Stasi un incarico delicato: dovrà recarsi in un appartamento abbandonato, cercare una copia della Morte di Virgilio di Hermann Broch, trascrivere una frase sottolineata a pagina 46 e farla avere a un non meglio precisato ‟contatto”. Con leggerezza, quasi per gioco, Stasi esegue gli ordini. Apparentemente, però, non si tratta affatto di un gioco. Stasi viene convocato dalla polizia, che segue ogni sua mossa; il contatto non si accontenta del messaggio e gli fa recapitare una pistola con la quale dovrà sparare a un importante bersaglio... Un meccanismo inesorabile si è messo in moto. Ma è realmente così?
Chi è il professor Stasi? È un assassino? È una vittima? È un innocuo zimbello? Di fatto, lo scrittore è il demiurgo della storia e ne è a sua volta in balia – spaventato, deriso, risucchiato da un'oscura minaccia? L'unica cosa certa è che nessuno può dirsi innocente, che in ognuno di noi è in agguato il ‟guizzo improvviso di rettile”.
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Domenico Starnone

Domenico Starnone (Napoli, 1943) ha fatto l’insegnante e il redattore delle pagine culturali del ‟Manifesto”. Oltre a opere narrative, ha scritto molti libri sulla vita scolastica (da cui sono stati …

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  • Marchio: FELTRINELLI
  • Data d’uscita: 21 Maggio 2009
  • Collana: Universale Economica
  • Pagine: 144
  • Prezzo: 6,65 €
  • ISBN: 9788807721229
  • Genere: Tascabili
I due allievi del vecchio prof: lei terrorista, lui poliziotto. Intervista a Domenica Starnone

I due allievi del vecchio prof: lei terrorista, lui poliziotto. Intervista a Domenica Starnone

Un professore di liceo in pensione apprende dai giornali che una sua ex allieva è indagata per banda armata. La cerca. E Nina chiede al vecchio professore di andare in un appartamento abbandonato, trovare un libro Hermann Broch, trascrivere la frase sottolineata a pagina 46 e passare l’informazione a chi lo contatterà al telefono. Il professor Stasi accetta. Dopo poco, viene convocato da un poliziotto, anche lui suo ex allievo...

‟Operazione verità: ecco cosa ci lega ai terroristi”. Intervista a Domenico Starnone

Prima esecuzione è un romanzo che pone questo interrogativo: quanto erano interiormente vicini alle Br quelli che, negli anni Settanta, se ne professavano lontano?
‟Il mio Stasi è innocente, in senso legale, non è affatto un cattivo maestro, è stato un maestro buono, ottimo. Non ha fatto del male a una mosca. Ma cosa si porta dentro? Quel doppio movimento interiore per cui si prova pietà, orrore per le vittime dei terroristi ma, subito dopo, si sente che il proprio disgusto per il mondo e le ingiustizie sono comunque rappresentati, in scena, da loro, i terroristi.”

Terroristi, se qualcuno li guarda con simpatia. Intervista a Domenico Starnone

‟[...] Io mi ero già ritratto nei primi anni Settanta. Mi repellevano la gambizzazione, il rapimento, l’assassinio politico: un obbrobrio stupido. Immaginavo le schegge delle ossa, gli organi vitali lacerati e provavo come una vertigine che mi scagliava lo stomaco in gola. Tuttavia una parte segreta di me non riusciva a non sentire affinità con gli uccisori piuttosto che con la vittima, con i sequestratori piuttosto che con i sequestrati. Cancellavo parole di condanna dal mio vocabolario, evitavo etichette correnti. Stavo attento, anche tra me e me, a non dire mai assassini, criminali, aguzzini, terroristi, sentivo che non erano riducibili a quei vocaboli”.

Starnone e Napoli. ‟La città non ha un destino già scritto”

Ancora una volta Starnone veste i panni di un prof. nel nuovo romanzo Prima esecuzione. Stavolta però il filone non è quello umorostico della serie di libri sul mondo della scuola che ha reso celebre lo scrittore napoletano. Piuttosto Prima esecuzione segue un’altra linea letteraria, nella produzione di Starnone, cioè quella di Via Gemito e più ancora di Labilità, con la riflessione serrata sulla natura e sul senso della scrittura.

Quel bisogno di rompere i canoni. Intervista a Domenico Starnone

"Il problema è che va impoverendosi la ricerca di forme che siano all’altezza della complessità della nostra esperienza. Oggi non gli scrittori, ma intere categorie lavorative o sociologiche si autonominano 'veri narratori, veri interpreti della realtà italiana': i giornalisti, i giallisti, le nobildonne e i politici di grido, gli adolescenti e soprattutto i critici-critici, che si sentono gli unici veri raccontatori dello spirito del tempo. Così l’arte di narrare, che per uno scrittore è sempre indisciplinatissima, obbedisce alle regole delle scuole di scrittura creativa. Siamo lontani dal nocciolo più serio della neoavanguardia: il bisogno di rompere con registri espressivi abusati e di mettere a soqquadro le forme canoniche e le classificazioni pigre."