Sud e magia
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Una storia religiosa del sud, un'indagine esemplare che spiega perché il momento magico sia sopravvissuto nella vita culturale meridionale e come questa abbia partecipato consapevolmente alla grande alternativa tra "magia" e "razionalità" da cui è nata la civiltà moderna. In quello che è ormai considerato un classico dell'etnografia, de Martino esplora le sopravvivenze lucane di rozze pratiche di magia cerimoniale, quali fascinazione stregonesca, possessione, esorcismo, fattura, analizzando la struttura delle tecniche magiche, la loro funzione psicologica, il regime di esistenza che ne favorisce la riproduzione, in una delle aree più arretrate del sud; studia i rapporti fra queste sopravvivenze e il cattolicesimo egemone, in virtù di sincretismi e raccordi che legano la bassa magia extracanonica, la devozione popolare e la liturgia ufficiale con le sue particolari accentuazioni magiche; traccia un'analisi storiografica della partecipazione - fondamentale nel Rinascimento ma limitata nell'Illuminismo - dell'"alta" cultura meridionale alla polemica antimagica da cui è nata la civiltà moderna; indaga le origini della caratteristica ideologia di compromesso della jettatura, nonché i limiti dell'Illuminismo napoletano messi in rapporto con quella che è stata definita la "non storia" del Regno di Napoli, privo della forza razionalizzatrice di una vigorosa borghesia commerciale e industriale, e perci" indulgente verso le esigenze di protezione psicologica connesse al ritualismo magico-religioso.

Ernesto De Martino
Ernesto De Martino (1908-1965) rientra nel ristretto novero dei pensatori che negli anni del secondo dopoguerra hanno saputo imprimere una svolta decisiva alla cultura umanistica europea. Professore ordinario di Storia …
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