Francesco Dezio
"Sono nato nel 1970 nella città del pane e dei salotti (ma potrebbe
diventare presto anche la città del carboncello o della salsiccia tagliata a
punta di coltello – diciamo a periodi). Il 24, il giorno di Gesubbambino,
nasco, erompo sulla scena. Il mio esordio letterario risale al 1998 in un'antologia
similtondelliana che si chiama Sporco al sole, racconti del Sud estremo.
Il mio racconto viene definito una sorta di Trainspotting. Poi finisce il
periodo di disoccupazione e frequento un corso di formazione quale operatore
alle macchine C.N.C. (controlli numerici), seguito da uno stage di mesi due. E
poi la Grande Fabbrica. E poi ancora Disoccupazione. Mentre accade tutto questo
partorisco abbozzi di storie – una deriva ontologica degli accadimenti. Anche
piuttosto rabbiosa. Scrivo negli orari più impensati. Di solito a fine turno,
quando i ricordi sono ancora freschi. Mi levo il sonno dagli occhi e scrivo.
Anche durante le pause di lavoro. Osservo e scrivo. Loro parlano e io scrivo. Mi
comandano, mi sfottono, ci litigo, mi minacciano, mi licenziano – io scrivo.
Scrivo tutto. Loro hanno abusato di me due anni a formazione. Io abuserò di
loro in eterno, punto e basta. È così che si fanno i buoni libri, almeno
quelli che piacciono a me."