Massimo Mucchetti: Tesoro, Mediobanca studia i bond per le piccole imprese

07 Maggio 2004
Il ministero dell'Economia ha affidato a Mediobanca l'incarico di studiare come aprire il mercato finanziario alla piccola e media industria, e addirittura al popolo delle partite Iva. Finora gli investitori istituzionali - assicurazioni, banche, fondi comuni, fondi pensione - hanno sottoscritto soltanto azioni e obbligazioni emesse dai gruppi maggiori, gli unici in grado di fornire informazioni sufficienti a valutarne la solvibilità, inganni Parmalat a parte. Ascoltata Mediobanca, il ministro Giulio Tremonti vorrebbe affidare l'operazione alla Cassa depositi e prestiti, posseduta dal ministero e, per il 30%, dalle principali fondazioni bancarie. La società guidata da Antonino Turicchi dovrebbe acquistare dalle banche italiane interi portafogli di crediti erogati alle piccole e medie imprese finanziandosi con obbligazioni a medio e lungo termine, perfette per quegli investitori istituzionali che, a loro volta, hanno impegni di analoga durata da coprire. Questi bond godrebbero della garanzia dello Stato. Nel caso di una garanzia diretta ed esplicita, il sottoscrittore avrebbe il massimo della sicurezza, ma bisognerebbe poi vedere l'impatto sui conti pubblici. Una garanzia indiretta, implicita nella natura dell'azionariato della Cdp, potrebbe pure bastare; sempre che prima non fallisca l'Alitalia e i bond della compagnia di bandiera non facciano la fine di quelli di Calisto Tanzi. Il rischio connesso a questi piccoli impieghi è valutato su base statistica, perché la frammentazione delle posizioni impedisce l'analisi puntuale del merito di credito. Attraverso questa nuova ondata di cartolarizzazioni, la Cdp consentirebbe alle banche si smobilizzare parte dei loro attivi in modo tale da liberare risorse per l'ulteriore finanziamento della piccola e media impresa. La garanzia pubblica costituisce un aiuto di Stato, ma l'Unione Europea lo permette quando sia limitato a questa categoria di clienti. L'idea è molto ambiziosa. L'universo dei possibili beneficiari è definito all'Unione Europea sulla base di tre parametri che avranno validità dal primo gennaio 2005: fatturato fino a 50 milioni di euro, organici fino a 249 dipendenti, totale di bilancio fino a 43 milioni di euro. Quali siano le dimensioni del bacino italiano sul quale la Cdp potrà cominciare a operare è difficile da stabilire. Certo, ha dimensioni enormi. Basti pensare che, secondo il Bollettino della Banca d'Italia, gli impieghi del sistema bancario con clienti fino a 25 milioni di euro ammontano a 507 miliardi di euro per un milione e 571 mila posizioni mentre gli impieghi di importo superiore riguardano 4.500 clienti per 420 miliardi. In Europa esistono precedenti in Spagna e Germania. Dal 1999 Madrid garantisce le emissioni obbligazionarie connesse a crediti, fatte da soggetti costituiti ad hoc dalle stesse banche, purché queste reimpieghino almeno l'80% del ricavato con le piccole e medie imprese. In Germania, invece, dal 2000 una grande banca pubblica, la Kfw, fornisce copertura alle altre banche sull'erogato alle piccole e medie imprese. Nel primo caso sono stati finora smobilizzati impieghi per 8 miliardi di euro, nel secondo per 17 miliardi. Spagnoli e tedeschi si erano ispirati alle due agenzie private Usa sponsorizzate dal governo, Fanny Mae e Freddie Mac, che da decenni fanno operazioni analoghe con i mutui immobiliari accesi dalle famiglie. Impegnate per 4 miliardi di dollari coperti con qualche azzardo sui derivati, le due agenzie ora sono le osservate speciali della Fed che, pur non temendo una crisi imminente, intende prevenire tracolli futuri che metterebbero a rischio l'intero sistema finanziario americano.

Massimo Mucchetti

Massimo Mucchetti (Brescia, 1953) è oggi senatore della Repubblica. Ha lavorato al “Corriere della Sera” dal 2004 al 2013. In precedenza, era stato a “l’Espresso” per diciassette anni. E prima …