Alessandra Arachi: Droghe, dopo 20 spinelli scatta il reato di spaccio

05 Aprile 2006
Alla fine le tabelle della legge sulla droga sono state scritte calcolando il principio attivo degli stupefacenti. E allora bisogna fare un po' di calcoli a braccio per capire cosa hanno stabilito gli undici esperti della commissione ministeriale. Il loro compito era di fissare il confine tra consumo e spaccio. Ovvero tra illecito amministrativo e reato penale. E hanno deciso, per esempio, che è consumo personale avere in tasca due grammi di principio attivo di cocaina, quattro volte i 500 milligrammi di principio attivo previsto per la cannabis. Tradotto? Parliamo di quattro grammi di cocaina tagliata al 50 per cento (che è già una cocaina molto pura) e di circa una ventina di spinelli, facendo una media tra molte cose, a cominciare dalla percentuale di Thc che può variare da pianta a pianta per finire, ovviamente, alla quantità usata per confezionare ogni singolo spinello. Comunque il calcolo ha un senso. E oggi verrà spiegato ufficialmente. Perché oggi ufficialmente verranno presentate le (sudate) tabelle sulle droghe. Non è stato un lavoro facile quello degli undici esperti della commissione ministeriale. Undici tecnici, molti tossicologi, direttori generali del ministero della Salute, professori universitari: a loro il compito di mettere insieme esigenze e, soprattutto, polemiche. A loro il compito di ripristinare le tabelle sugli stupefacenti. Come quelle che nel 1975 definivano la ‟modica quantità” e nel 1990 la ‟dose minima giornaliera”. Con una differenza, fondamentale: prima il consumo non veniva punito. Adesso sì. E adesso non è stato dato un nome a questo confine tra spaccio e consumo che fu abolito da un referendum del 1993. Due anni e mezzo fa avevano provato a chiamarla ‟massima quantità tollerabile”. Ma due anni e mezzo fa erano stati anche immaginati numeri ben diversi per le tabelle. Era il novembre del 2003 quando il disegno di legge sulle droghe venne varato da Palazzo Chigi. In quel ddl gli esperti avevano deciso che per la cannabis il confine tra spaccio e consumo era di 250 milligrammi di principio attivo, ovvero di circa una decina di spinelli. E per la cocaina, addirittura, di 500 milligrammi, un grammo di cocaina tagliata al 50 per cento. Rimase imprigionato nella palude del Parlamento, quel disegno di legge. È stato tirato fuori a fine legislatura. E fatto approvare dalle Camere in tutta fretta come emendamento di un maxi-decreto dove si parlava di finanziamento alle Olimpiadi e poliziotti da assumere. Senza le famigerate tabelle. Che, appunto, sono pronte soltanto oggi. In zona Cesarini. E anche incomplete, in qualche modo. Perché all' inizio gli undici esperti della commissione avevano deciso di fissare le quantità di confine per circa centosettanta sostanze stupefacenti. Poi sono scesi a una cinquantina. E in tutta sincerità si sono concentrati particolarmente su poco più di una decina, le più usate. Ovvero: cocaina e cannabis, eroina, anfetamine, barbiturici, ecstasy, acidi. Hanno lavorato basandosi sui dati dei consumi e su quelli dei sequestri. E hanno fatto i conti con il boom dei consumi della cannabis (visto che quest' anno l' Italia è schizzata al settimo posto in Europa, superando per la prima volta l' Olanda) e anche della cocaina. Per la cocaina, alla fine, hanno tollerato un consumo personale fatto di una decina di ‟sniffate”, calcolando che una sniffata è fatta di 20-30 milligrammi di polvere bianca per narice. Lo abbiamo già detto: quattro volte di più rispetto alle quantità ipotizzata nel 2003. Ma anche oltre tredici volte in più alle tabelle della legge del 1990 che considerava consumo personale di cocaina 150 milligrammi di principio attivo. La cannabis non c' era, in quelle tabelle. Spunti Quattro a uno. In base alle nuove tabelle sul consumo di droghe, si è spacciatori quando in tasca ci sono più di 500 milligrammi di principio attivo di cannabis. Per la cocaina ci vogliono più di due grammi. Sembra che si tolleri più la cocaina che la cannabis. Quattro volte di più. Anche se i calcoli di proporzioni e percentuali sono, ovviamente, un po' a spanne. Perché la cocaina e la cannabis sono, ovviamente, molto diverse. Così diverse che è la prima volta che una legge sulla droga le considera sullo stesso piano, con le stesse sanzioni. Che abolisce la storica differenza tra droghe pesanti e droghe leggere e parla semplicemente di droghe da combattere. Tutte. Ma non tutte allo stesso livello.

Alessandra Arachi

Alessandra Arachi, nata a Roma nel 1964, giornalista al “Corriere della Sera”, con Feltrinelli ha pubblicato: Briciole. Storia di un’anoressia (1994), da cui è stato tratto l’omonimo film per tv con la …