Michele Serra: L'amaca di sabato 1 novembre 2008

03 Novembre 2008
Mentre tutti i media danno enorme spazio alle preoccupazioni (quelle congrue e quelle incongrue) sul possibile riaccendersi della violenza politica, e si analizzano con puntiglio le fotografie dei cortei, e tutti i telegiornali hanno aperto con il lancio di sedie di piazza Navona, a Bologna un uomo ha rischiato di morire, preso a calci e sassate da un drappello di curvaioli. Motivo: il figlio aveva una sciarpa della Juventus.
Milioni di ragazzi in piazza hanno causato meno danni di un miserabile dopopartita. E’ un fatto, non un’opinione. Così come è un fatto che l’impegno di uomini, di mezzi, di quattrini spesi negli ultimi anni per cercare di frenare la violenza dentro e fuori gli stadi è infinitamente superiore all’impegno richiesto per tenere a bada le manifestazioni politiche. Può anche essere - e nessuno se lo augura - che le tensioni sociali e le mobilitazioni studentesche possano degenerare. Ma intanto: perché mai un’aggressione così vigliacca e violenta viene considerata routine, e i cortei degli studenti un’emergenza nazionale? Da dove viene la pigra assuefazione alla violenza ultras, e da dove il timor panico nei confronti di proteste di piazza? La risposta più probabile è che gli ultras sono un problema di ordine pubblico, ma non un problema politico. Gli studenti sono un problema politico anche quando non sono un problema di ordine pubblico.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…