Buon compleanno Philip Roth! A settembre in Italia Sans Complexe: l'inedito ritratto del grande scrittore americano

15 Marzo 2013
Annoverato tra i maggiori scrittori viventi, insignito di alcuni tra i più importanti riconoscimenti letterari, Roth ha conquistato con la sua scrittura corrosiva e le sue pagine spesso dissacranti i lettori di tutto il mondo: le sue storie, spesso ambientate nel sobborgo newyorkese che gli ha dato i natali, Newark (New Jersey), sono universalmente conosciute e tradotte in tutto il mondo.
Schivo e allergico alle interviste (la brevità delle sue risposte è proverbiale), Roth durante la sua lunga carriera ha concesso pochissime interviste, lasciando filtrare molto poco della sua vita privata. Ma, avvicinandosi agli ottant’anni, lo scrittore ha deciso di concedersi alla macchina da presa per un’ultima, profonda riflessione sulla sua carriera e la sua vita, aprendo le porte del suo appartamento nell'Upper West Side di New York e della sua proprietà nel cuore del Connecticut.
Una conversazione informale dove lo scrittore, entomologo instancabile del suo Paese, analizza la sua scrittura: un'occasione per constatare, come rivendica con forza, che i suoi "avatar" letterari (da Portnoy a Kepesh a Nathan Zuckerman) non sono affatto i suoi "alter ego": ma allo stesso tempo, i punti in comune con i suoi personaggi non tardano a manifestarsi, ascoltandolo mentre parla della sua famiglia e dell'identità ebraica, di sesso e amore, psicanalisi e celebrità, di politica e - naturalmente - della sua ossessione per la morte.
E così le parole con cui si definisce - "un povero vecchio che sta per morire e di cui nessuno si cura", appaiono come una conclusione all'insegna più della civetteria che della disperazione.
Buon compleanno Philip Roth! A settembre in Italia Sans Complexe:  l'inedito ritratto del grande scrittore americano