Gianni Rossi Barilli: La festa sommersa

23 Giugno 2003
L'Italia ha festeggiato ieri nel migliore dei modi la giornata mondiale del rifugiato, dedicata quest'anno dalle Nazioni unite ai rifugiati più giovani. Anzitutto con un bilancio di decine di morti e quasi 200 "dispersi" (tra i quali parecchi giovani) colati a picco al largo della Tunisia insieme alla nave che li stava trasportando in Italia. Un'altra tragedia nella roulette russa dei sommersi e salvati che si svolge ogni giorno in prossimità delle nostre coste. A due passi da noi, turisti europei troppo impegnati ad abbronzarci per prenderne nota. Oppure eccitati dalla possibilità di spezzare la routine delle vacanze al mare assistendo, armati di telecamera, a un vero sbarco di nuovi barbari. Gli albergatori sono preoccupati per i loro affari, ma forse sottovalutano il fatto che anche l'horror ha un mercato, almeno entro certi limiti di sicurezza per i clienti.
Un naufragio "accidentale" non basta comunque per rendere giustizia a una festività umanitaria di questa portata. Così alcuni collaboratori di Umberto Bossi hanno deciso di offrire il loro spontaneo contributo. Il vicepresidente del senato Roberto Calderoli ha chiarito al di là di ogni dubbio che una nazione evoluta come la nostra non può affidarsi ai capricci del mare. Anche la marina militare potrebbe dimostrare cosa sa fare, se il freschissimo decreto Pisanu sull'immigrazione non le mettesse i bastoni tra le onde. Stabilisce infatti - lamenta Calderoli - "che la marina resti a guardare le barche che entrano nel nostro paese. Non è previsto il contrasto" (ovvero la libertà di usare la forza contro gente inerme).
Non potendo puntare i cannoni direttamente sugli aborriti clandestini, i leghisti li hanno rivolti contro il quartier generale berlusconiano. Se la sono presa prima di tutto contro l'"aleatorio ministro Pisanu", ma per bocca del capogruppo alla camera Alessandro Cè hanno anche avvertito Berlusconi che la Lega rivuole "mani libere", visto che il governo ha tradito le promesse elettorali di fare piazza pulita. Un serale intervento di Bossi, per precisare che la decisione di togliere la fiducia al governo spetta a lui solo, ha confermato l'intenzione nordista di continuare ad alzare il prezzo in tema di politiche per l'immigrazione. Resta da capire con quale delle sue molte facce di riserva Berlusconi potrà acconsentire all'uso di un pugno ancor più di ferro, visto che pochi giorni fa ha garantito che nessuno dovrà mai più subire in Italia persecuzioni in nome della giustizia. Ma forse non si riferiva agli extracomunitari "irregolari", che dopotutto sono solo dei fuorilegge e non onesti cittadini perseguitati da magistrati politicizzati.
Il quadro dei festeggiamenti ai giovani rifugiati non può tuttavia essere completo senza menzionare anche le cerimonie istituzionali e la diffusione di cifre sui lusinghieri risultati ottenuti dal nostro paese nell'accoglienza. Su 110.000 domande di asilo, ci informano le autorità preposte, l'Italia ultimamente ne ha respinte circa 100mila. Non male, in effetti, ma si può ancora migliorare, se è vero che 10mila sono riusciti a farla franca e a rimanere, per quanto poco graditi, a casa nostra. In ogni caso, non molte altre democrazie possono vantare dati tanto soddisfacenti e l'Italia, almeno in tema di immigrazione, può inaugurare il suo semestre di presidenza Ue con punteggi da prima della classe. Sentendosi anche, a buon diritto, meno isolata e anomala del solito in Europa. Basti pensare che il governo Blair ha proposto di creare in paesi extracomunitari "centri di transito" destinati a bloccare fuori dai nostri confini continentali gli immigrati che fanno richiesta di asilo. Una prevenzione del crimine di clandestinità, perfetta quasi quanto un naufragio riuscito nel canale di Sicilia.

Gianni Rossi Barilli

Gianni Rossi Barilli, nato a Milano nel 1963, giornalista, partecipa da vent’anni alle iniziative del movimento omosessuale, come militante, scrivendo, discutendo e anche litigando. Ha lavorato a “il manifesto” dal …