Marco D'Eramo: In quella valle c'era il New Deal

28 Aprile 2004
Rispetto a dieci anni fa, downtown Knoxville è in pieno rigoglio, mi dice Susie Dew, affacciata alla finestra del primo piano che dà su Market Square, la centrale e praticamente unica piazza di questo capoluogo del Tennessee orientale. "Io sono venuta ad abitare qui un mese fa e sto per aprirci un negozio". Mi mostra al di là dei vetri sua figlia che gioca con gli amichetti nella piazza vuota, a esemplificare la nuova sicurezza che si respira in città. Parliamo in un party organizzato per festeggiare la sua nuova casa: come tutti i party americani comincia verso le sei e finisce verso le otto e mezza; quando entri, ti addobbano con una collana hawaiiana di fiori, artificiali. "L'area metropolitana di Knoxville ha circa 800.000 abitanti, la città ne ha 190.000 e downtown ne ha ben 2.000", mi dice tutta orgogliosa Susie. "Certo non siamo una città europea, ma vogliamo fare di questa square una `piazza'" (usa la parola italiana). Il rapporto 2.000 / 800.000 la dice tutta sulla civiltà suburbana americana (solo uno su 400 vive in città), e spiega come mai Knoxville sia una delle aree più inquinate degli Stati uniti. Eppure Susie ha ragione di gioire del rifiorito centro cittadino: negli anni `90 quasi tutte le metropoli statunitensi hanno subito un'inversione di tendenza rispetto al precedente mezzo secolo di esodo verso i suburbi, e hanno visto ripopolarsi i centri. Malgrado gli entusiasmi di Susie e dei suoi amici, c'è però davvero poco da vedere e da fare, a downtown Knoxville. Ci si potrebbe chiedere allora perché tanti stranieri famosi, da Jean-Paul Sartre a Ben Gurion, a Jawaharlal Nehru, si sono dati la briga di venire fin qui. La ragione sta nei due palazzoni gemelli che, sproporzionati rispetto alle basse costruzioni adiacenti, chiudono Market Square sul lato nord.

Il quartier generale
In questi due edifici ha sede il quartier generale della Tennessee Valley Authority, l'agenzia federale istituita dal presidente Franklin D. Roosevelt con una legge (il Tva Act) del 18 maggio 1933 per "migliorare la navigabilità e provvedere al controllo delle piene del fiume Tennessee; per provvedere allo sviluppo agricolo e industriale della detta valle, per provvedere alla difesa nazionale...". La Tva costituisce il blocco di lavori pubblici più celebrato del New Deal, un esempio imitato - nel bene e nel male - in tutto il mondo, un modello che ha spinto a costruire le dighe di Assuan sul Nilo, di Kariba sullo Zambesi, delle Tre Gole sullo Yangtze... E la Tva è la sola grande impresa pubblica che non sia stata privatizzata negli Usa: da qui la sua unicità e, probabilmente, irripetibilità.
Nel 1933 la Grande depressione era al suo apice: un lavoratore su quattro era disoccupato, i prezzi dei prodotti agricoli erano crollati, il valore dell'insieme di beni e servizi prodotti si era quasi dimezzato. In questo contesto oscuro, il Tennessee era nero pesto: era un povero stato agricolo del sud, con alti tassi di disoccupazione, un reddito pro capite di 168 $, il 30% della popolazione affetto da malaria, solo tre fattorie su 100 erano fornite di energia elettrica. Oggi sembra impossibile: le colline sono incredibilmente verdi e boscose, ma allora la terra era desertificata dalle colture di grano, mais e cotone che favorivano l'erosione del suolo. E la valle, che tocca sei stati, era periodicamente devastata dalle piene del fiume Tennessee.
"Ancora nel 1937 la scrittrice, giornalista e viaggiatrice Annemarie Schwarzenbach diceva che `la natura non ha benedetto questa terra'", mi ricorda Jack Neely, giornalista del settimanale alternativo Metropulse, ma soprattutto cultore e conoscitore della storia locale: è appena uscito (novembre 2003) un suo libro From the Shadow Side, and Other Stories of Knoxville, Tennessee (Tellico Books), in cui racconta il viaggio che la romanziera e fotografa svizzera compì in questi paraggi. La Tva fu costituita perciò con un'impostazione che oggi chiameremmo olistica: la sua più famosa (ma non principale, come vedremo) attività è stata quella di costruire dighe, però con una molteplicità interconnessa di funzioni. La prima diga, la Norris sul fiume Clinch, fu terminata nel 1936; fino a oggi la Tva ne ha costruite 49, di cui 20 a puro scopo di contenimento. Il loro primo scopo statutario era rendere il fiume navigabile e controllare le tracimazioni: un obiettivo non da poco, visto che ancora nel 2002 una piena fuori dall'ordinario ha inondato l'area di Chattanooga, 100 km più a sud. Le dighe procuravano direttamente decine di migliaia di posti di lavoro. Non solo: servivano (e servono) anche a produrre elettricità a buon mercato e l'elettricità attirava nella valle del Tennessee nuove industrie, in particolare quelle che consumano molta energia - le fabbriche siderurgiche o di alluminio - permettendo a molti contadini rovinati di trovar lavoro.
La stessa elettricità rivoluzionava il modo di vivere e di lavorare dei contadini. Le storie della Tva riportano i casi di fattorie che nel 1936 non avevano né elettricità né acqua corrente e vivevano nella miseria: i finanziamenti Tva permisero loro di comprarsi una pompa elettrica per estrarre l'acqua e una lavatrice (il che consentiva alle mogli di dedicare più tempo al lavoro agricolo), un frigorifero che permetteva di conservare burro, panna e latte (e quindi di venderli) un'incubatrice, una mungitrice. La genialità vera e propria della Tva stava non solo nel dare lavoro attraverso una faraonica opera pubblica, ma nello stimolare il mercato nascente degli elettrodomestici e quindi aumentare l'occupazione anche nel nord industriale degli Usa, aprendo un nuovo mercato a sud. Ma il multitasking della Tva non finisce qui. La Tva ereditava un impianto chimico nella valle, a Muscle Shoals in Alabama, costruito durante la prima guerra mondiale per produrre i nitrati necessari agli esplosivi e rendere indipendenti gli Stati uniti dalle importazioni di guano delle isole Galapagos. Finita la guerra, la fabbrica era rimasta inattiva. Negli anni `20 l'industriale Henry Ford propose di comprarla per 5 milioni di dollari (l'impianto era costato 130 milioni di dollari!) suscitando feroci discussioni a Washington ed enormi speranze in Alabama, dove furono costruiti marciapiedi e furono lastricate strade in attesa della nuova fabbrica. Ma dopo due anni Ford lasciò cadere l'offerta e infine nel 1933 il Tva Act ne conferì la responsabilità alla Tva, che l'usò per studiare e produrre nuovi fertilizzanti e pesticidi.
Oltre a un grande dipartimento d'ingegneria, la Tva disponeva quindi di un imponente settore chimico: "Il 70% dei brevetti di fertilizzanti usati nel mondo sono stati registrati dalla Tva", mi dice Gil Frances del dipartimento Media Relations. La Tva disponeva anche di un potente reparto di agronomia che studiava l'andamento delle fattorie della valle, le finanziava e consigliava: i suoi esperti hanno avuto successo nel distogliere i contadini dal coltivare colture erosive sui pendii delle colline, ma di riservarle al rimboschimento, tanto che il commercio del legno è una delle maggiori esportazioni del Tennessee. Fin qui la Tva appare un monumento al moderno: elettricità, chimica, metallurgia, fertilizzanti, pesticidi. Ma quello che la distingue dallo slogan leninista ("soviet più elettrificazione") è il turismo: le dighe hanno creato laghi per 2.400 kmq, attorno a cui si stendono i boschi della Tva che quindi ha costruito campeggi e attrezzato imbarcaderi, facendone così una meta per 4,5 milioni di turisti che ogni anno vengono a fare trekking, nuotare, praticare canottaggio, vela, surf.
Questo quadro, tutto sommato benigno e tutto dentro l'ideologia del progresso, riceve una prima correzione dal ruolo decisivo dalla Tva nella seconda guerra mondiale.

Culla dell'atomica
A 30 km da Knoxville si erge il centro di ricerche atomiche di Oak Ridge, una delle tre città segrete del progetto Manhattan (le altre due erano Hanford nello stato di Washington e Los Alamos in New Mexico). Ma Oak Ridge era la più grande e la più importante delle tre. Era stata scelta perché si trovava in una regione isolata e lontana dalle grandi città, ma soprattutto perché qui c'era la Tva che poteva fornire elettricità a iosa. Nel giro di due anni e mezzo, dalla fine del 1942 al 1945, Oak Ridge divenne una città di 75.000 abitanti.
"Sartre arrivò a Knoxville all'inizio del 1945 come inviato di Le Figaro e del giornale di Albert Camus Combat", mi dice Jack Neely. "Sartre e sette altri reporter erano ospiti del Dipartimento della Guerra degli Stati uniti. Il giro era stato organizzato per mostrare lo sforzo bellico americano al quale la Tva offriva un contributo cruciale. L'elettricità della Tva alimentava le fabbriche di alluminio per costruire gli aerei da guerra. E per tutto quel tempo né i visitatori francesi né il pubblico in generale sapevano che la Tva forniva elettricità anche a Oak Ridge per il progetto Manhattan". L'uranio che l'8 agosto 1945 distrusse Hiroshima era stato prodotto nella fabbrica Y-2 qui a Oak Ridge.Nel locale Museo della scienza e dell'ingegneria si susseguono le foto dell'epoca, gli operai, le mense, i tecnici, le impalcature, le roulottes, le mobile homes. Il resto del museo offre un'immagine giocosa, sorridente dell'energia atomica. Un buon umore che soffonde i modelli di missili progettati a Oak Ridge nel dopoguerra.Una bonomia che permea anche il materiale storico fornito dall'Ufficio stampa della Tva. Perché oltre a fornire energia, la Tva costruiva direttamente armi: l'impianto di Muscle Shoals era stato riconvertito alla funzione originaria e produceva bombe. Il 60% del fosforo usato nelle bombe incendiarie durante la seconda guerra mondiale fu prodotto dalla Tva. Il 27 febbraio 1945, dopo un bombardamento, a Magonza un muro crollò addosso a mia madre, Luce d'Eramo, mentre partecipava ai soccorsi. Ora mi chiedo se la bomba al fosforo che la lasciò paralizzata per il resto della vita sia stata prodotta dalla benefica Tva.

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …