Enrico Franceschini: Il mio Cavaliere a casa Blair

03 Aprile 2006
Blair: ‟Silvio, ti prego, aiutami, sono venuto in incognito da te qui in Sardegna per chiederti un consiglio, Scotland Yard e i giudici mi stanno addosso per la questione dei finanziamenti illeciti al mio partito, sono nei pasticci, mi spieghi come fai tu a cavartela sempre con i problemi legali?”. Berlusconi: ‟Problemi legali? Quali problemi legali? Devi specificare, Tony, perché sai, io sono sotto processo e sotto inchiesta per talmente tanti di quei problemi legali e ognuno va risolto a suo modo”. Comincia pressappoco così il duetto tra Rory Bremner, noto comico inglese, nei panni del primo ministro britannico, e Sabina Guzzanti, nei panni del premier italiano, che sarà trasmesso sabato sera da Channel Four, una delle maggiori reti televisive nazionali del Regno Unito. Uno sketch lungo un’ora, irriverente e completamente libero, di satira politica, in cui i due interpreti prendono in giro l’amicizia nata fra questa ‟strana coppia” di leader, uno di sinistra e l’altro di destra, uno con i modi di Oxford e l’altro con quelli del piazzista, accomunati da accuse di corruzione, disonestà, reticenza a raccontare sempre la verità. L’idea nacque quando Sabina invitò Bremner a recitare Blair una particina nel suo film Viva Zapatero!, che sarà trasmesso anch’esso nei prossimi giorni dalla televisione britannica, l’11 aprile, sulla Bbc. ‟Rory mi ha chiesto di fare uno sketch più lungo, insieme, nel suo show del sabato sera, e ho accettato con grande piacere”, dice l’attrice che ieri ha registrato la trasmissione a Londra. ‟è buffo però”, continua la Guzzanti, ‟che per fare uno spettacolo di satira su Berlusconi io debba venire in Inghilterra, in esilio, visto che da noi non si può fare in campagna elettorale, perché in quel periodo è vietata ogni satira televisiva e siamo l’unica democrazia al mondo ad avere una norma simile, ma in pratica non si può fare nemmeno quando non c’è la campagna elettorale”. Lo sketch si apre con Blair che finge di partire per l’Australia, scappando invece da Berlusconi a chiedere aiuto su come cavarsela con i suoi recenti guai legali per i ‟prestiti in cambio di seggi alla camera dei Lord”. Ma quando il nostro presidente del Consiglio si offre di venire a testimoniare personalmente a suo favore davanti al parlamento britannico, il leader laburista respinge l’idea inorridito: ‟Tu, a garantire sulla mia onestà? No, ci mancherebbe solo questa”. Alla fine Berlusconi dice al suo collega che uno come lui in Gran Bretagna ‟è sprecato” e gli offre di venire in Italia: ‟Tu fai il capo dell’opposizione, ti pago io la campagna elettorale, così anche se perdo ci mettiamo d’accordo e io resto l’uomo più potente del mio paese”. E Blair accetta. Ma è solo uno sketch.

Enrico Franceschini

Enrico Franceschini (Bologna, 1956), giornalista e scrittore, è da più di trent'anni corrispondente dall’estero per “la Repubblica”, per cui ha ricoperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e …