Adriano Sofri: Günter Grass si affaccia a San Pietro

22 Agosto 2006
Perché Günter Grass si fosse arruolato adolescente nelle SS non è difficile capire, e non ha molto senso, mi pare, rimproverarglielo. Deve aver già provveduto lui, ne ha avuto tutto il tempo. Mi ero chiesto anch'io, invece, perché l'avesse raccontato ora. Le risposte correnti rimorso, narcisismo, calcolo promozionale non riuscivano a convincermi. C'era, nella sua decisione, qualcosa che somigliava paradossalmente a un'indiscrezione, a un tradimento. Poi ho letto l'estratto del suo libro dedicato all'incontro, nel campo di Bad Aibling, con un coetaneo bavarese di nome Joseph, capace di citare sant'Agostino in latino, e intenzionato a farsi strada nella gerarchia cattolica, e ho creduto di capire. Può darsi che Grass non abbia resistito alla tentazione, fortissima per qualunque vanità, irresistibile per quella di un grande scrittore, di narrare una circostanza così formidabilmente romanzesca: la conversazione di due diciassettenni rintanati in una buca di terra che diventeranno uno Papa di Roma l'altro premio Nobel per la letteratura. Chi di noi non avrebbe accettato di pagare il prezzo delle critiche e degli attacchi, anche i più livorosi e vendicativi, pur di scrivere una simile pagina? Magari perfino al costo di forzare un po' la mano, e riconoscere, come è successo il giorno dopo, che forse quello Joseph non era proprio Ratzinger. Se non lo era, poteva esserlo. Se no, quale sarebbe il vantaggio della letteratura sulla vita? Tuttavia, se fosse stato appena un po' più pieno di sé e ambizioso, Grass avrebbe continuato a tacere l'episodio. Avrebbe aspettato di affacciarsi un giorno sulla piazza, e che i fedeli in basso chiedessero: «Ma chi è quell'omino bianco accanto a Grass?».

Günter Grass

Günter Grass (Danzica 1927 - Lubecca 2015) ha raggiunto la massima notorietà con Il tamburo di latta, pubblicato nel 1959 (Feltrinelli, 1962, nuova edizione 2009). Delle sue opere successive ricordiamo: …