Giorgio Bocca: Un popolo di santi, eroi, navigatori e assassini

07 Marzo 2007
Homo homini lupus! Aveva ragione il Duce a proibire sui giornali la cronaca nera. E non perché gli piaceva far credere che in Italia andasse tutto bene, ma perché anche lui aveva orrore per la stupidità e la malvagità degli esseri umani come l'aveva del resto Gesù Cristo che esortava all'amore impossibile per il prossimo, pur di tenerlo a bada: se uno ti schiaffeggia, porgi l'altra guancia, perché malvagio e stupido per natura com'è, potrebbe pugnalarti.
Leggi la cronaca nera e ti racconta che un certo Pietro Licari, contadino siciliano, aveva intuito che il mondo è abitato da malvagi stupidi. Perciò usciva dalla sua casa a Partinico solo per andare in un suo podere un po' fuori dal mondo su una vecchia automobile che nessuno avrebbe voluto rubare a pascolare due capre magre che nessuno avrebbe voluto rubare. E con la sua vecchia automobile arrivava a una casetta cadente che nessuno avrebbe voluto abitare e da una finestruola guardava i campi aridi e sassosi che nessuno avrebbe desiderato coltivare.
Si sentiva quasi al sicuro. I figli non facevano i contadini, non gli invidiavano i campi, la moglie passava il tempo in chiesa, e a Partinico si erano quasi dimenticati che lui esistesse.
Come poteva immaginare che restavano due giovanotti della specie assassina e stupida che volevano comperarsi una motoretta e che a vederlo passare alla guida della sua vecchia auto scassata erano stati come fulminati dalla eterna voglia omicida: sequestriamo il vecchio e chiediamo un riscatto ai familiari.
Era una idea malvagia e stupida perché erano del posto, il vecchio li conosceva, avrebbero comunque dovuto ucciderlo e passare il resto della loro vita in prigione perché abitavano vicino alla catapecchia del vecchio. Ma i due l'avevano quasi fatta franca, perché per la polizia di Partinico un vecchio è una res nullius, perciò non lo avevano cercato e lui stava, ancora vivo e ferito, nel pozzo in cui lo avevano gettato. E non avendo il coraggio o la capacità di ucciderlo e non sapendo cosa farne gli portavano ogni giorno una bottiglia d'acqua e una pagnotta in modo che vivesse sofferenze atroci per la loro maledetta motoretta, nel caso i parenti chiedessero la 'prova di vita'. Finalmente il vecchio è morto, il tanfo della morte è salito dal pozzo, la polizia è arrivata, ha arrestato i due che andranno all'ergastolo per una motoretta, e la famiglia ha celebrato la messa funebre fra i notabili di Partinico, una messa cantata con i musicanti delle pompe funebri arrivati da Palermo.
Ogni giorno la cronaca nera dei giornali ci informa che il delitto stupido e feroce è dietro l'angolo.
Io che ho una casa in Valle di Aosta sto attento alle notizie locali. Ieri si leggeva che un maestro di Aosta, Marco Sivieri, è andato a salutare suo padre e non trovandolo in casa era entrato nel garage, aveva trovato un grande freezer, lo aveva aperto e dentro, congelato, c'era il nonno Olmo, morto anni fa di morte naturale, che il figlio Gaetano aveva sistemato in quella gelida sepoltura per continuare a incassare una pensione di 2.300 euro, che al giorno d'oggi fan sempre comodo. E chissà se quando è stato congelato il nonno era morto per davvero, o era come se lo fosse, perché aveva passato gli ottanta.

Aveva ragione il Duce a far tacere la cronaca nera dei giornali. Pensate quante paure e tristi presentimenti si evitavano. Noi andavamo al mare a Ventimiglia, dove ogni tanto, ma questo lo abbiamo saputo dopo, il bandito Pollastri, quello che era amico di Girardengo, lasciava qualche morto ammazzato nei carrugi della città vecchia.
Però la verità prima di tutto: e ora questo possiamo dirlo, siamo un popolo di santi, di eroi, di navigatori e di assassini.

Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (Cuneo, 1920 - Milano, 2011) è stato tra i giornalisti italiani più noti e importanti. Ha ricevuto il premio Ilaria Alpi alla carriera nel 2008. Feltrinelli ha pubblicato …