Marco D'Eramo: Il terrorista immaginario

25 Luglio 2007
Da mesi le forze alleate erano alla caccia del leader dei uno dei più temuti gruppi di ‟insorti” del paese, lo ‟Stato islamico in Iraq”. Se ne conoscevano il nome, Abu Omar al Baghdadi, e gli incendiari proclami. Si sapeva che era affiliato ad Al Qaida, poiché il suo numero 2, Ayman al Zawahri, gli aveva fornito il suo appoggio in video e su Internet. A maggio il ministero degli interni iracheno aveva annunciato che era stato ucciso, Però i proclami avevano continuato a fluire. Mercoledì scorso le forze americane a Baghdad hanno fornito una nuova, e inedita, spiegazione per tanta abilità a sfuggire a morte e cattura: in realtà al Baghdadi non è mai esistito, è un nome di comodo usato per i proclami, come ha rivelato un guerrigliero catturato.
Vuol dire che per mesi i 160.000 soldati della coalizione, e i 180.000 mercenari privati che li coadiuvano, hanno combattuto un terrorista immaginario e hanno dato una caccia spietata a un nome, che per altro doveva generare qualche sospetto in quanto combinazione dell'Abu Omar afghano e di un cognome calcato sul nome della capitale irachena. Così un personaggio immaginario ha fatto spendere milioni e milioni di dollari e morire chissà quanti soldati e civili: non avremmo mai pensato che l'immaginazione avesse tanto potere nella guerra di propaganda in cui ormai le forze Usa combattono anche i fantasmi.
Un moderno Molière irriderebbe l'allarme incontrollato di fronte, non a una malattia immaginaria, ma a un terrorista immaginario. E un moderno Cervantes s'intenerirebbe per i generali Usa, rinati don Chisciotte, alle prese con i mulini a vento del terrore. Con una cautela. In francese, ‟abîme” è la fuga di specchi che si rinviano l'un l'altro. Oggi a precipitare in quest'abisso sembra essere l'intelligence Usa che si chiede se l'inesistenza di al Baghdadi non è un'altra intossicazione da parte di al Qaida, mentre costui potrebbe esistere davvero. A meno che questa non sia una nuova intossicazione...

Marco d’Eramo

Marco d’Eramo, nato a Roma nel 1947, laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” …