Itinerari nel patrimonio russo e sovietico

08 Settembre 2016

Dal 7 al 10 settembre si tiene a Helsinki presso il Tyovanen Arkisto (Archivio del Lavoro) la conferenza annuale dell’International Association of Labour History Institutions (IALHI) sul tema Heritage of Social Movements in a Global Perspective: Collecting and Preservation of Sources. Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, membro dello IALHI dalla costituzione, partecipa con un contributo sul proprio patrimonio russo e sovietico del quale si presenta qui una sintesi.

Nell’avvicinarsi del centenario dell’ottobre 1917, i «dieci giorni che sconvolsero il mondo», un avvenimento di cui anche i contemporanei riconobbero il significato e la portata, in una parola una delle principali «fratture» che hanno dato origine al mondo contemporaneo, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, forte della propria costante attenzione al mondo slavo, condivide le risorse accumulate in quasi settant’anni di attività nel segno del recupero e delle valorizzazione delle fonti archivistiche, bibliografiche e iconografiche.

Stratificando le collezioni sul fondo versato da Franco Venturi dopo la pubblicazione nel 1952 del classico Il Populismo Russo (descritto nel catalogo Utopia e riforma in Russia 1800-1917, a cura di Francesca Gori e Antonello Venturi ) e sviluppando una rete di contatti internazionali che ha consentito l’aggiornamento costante del patrimonio, Fondazione Feltrinelli si presenta come uno dei principali siti di conservazione della storia e del pensiero russo dall’Ottocento ai giorni nostri, con particolare riguardo ai fermenti delle culture politiche del paese, dai populisti, agli anarchici, ai socialdemocratici che, dalla seconda metà dell’Ottocento, si interrogano sulla via di sviluppo imboccata dal paese, sulle caratteristiche e le possibilità rivoluzionarie offerte dalla struttura della società, sul rapporto tra Russia e Occidente lungo l’asse della contrapposizione tra slavofili e occidentalisti. La costruzione di una identità e di una tradizione rivoluzionaria dopo il 1917 è ampiamente testimoniata dalle opere elencate nel catalogo Tra populismo e bolscevismo, a cura di Antonello Venturi e Emanuela Guercetti, ma è soprattutto nel controverso rapporto con l’Occidente che il patrimonio può fornire suggestioni e linee interpretative mostrando le radici lunghe dei fenomeni contemporanei.

Circa 14.000 monografie, oltre 500 testate di periodici, 4000 manifesti di epoca sovietica e 10.000 cartoline costituiscono il cospicuo corpus documentale che Fondazione può mettere a disposizione in vista del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, riversando i dati catalografici nel Servizio Bibliografico Nazionale, digitalizzando supporti testuali e iconografici, promuovendo la divulgazione delle fonti digitalizzate negli esiti delle ricerche promosse dalla Fondazione con alcuni partner internazionali.

Le tipologie e gli itinerari possibili sono molteplici: dalle opere del fuoruscitismo russo post-decabrista – con una rilevante collezione di opere di Herzen – alle collezioni di testi, opuscoli e periodici populisti, dalle riviste illustrate di epoca imperiale alla ricca produzione sulle rivoluzioni del 1905 e del 1917 (si segnala un’importante mole di opere memorialistiche, documenti congressuali del Partito comunista bolscevico, la raccolta degli scritti di Lenin e di Stalin in varie lingue, tra cui l’edizione del 1914 in lingua russa di Nacional’nyj vopros” i marksizm”) ai manifesti di propaganda dagli anni trenta al 1991 (una collezione che consente di applicare diverse chiavi di lettura alla storia dell’Unione Sovietica), dai periodici sovietici (“Krokodil”, “Kommunist”, “Na agrarnom fronte”, “Pravda”, “Novy Mir”, “Voprosy Istorii”, “Voprosi Ekonomiki”, “Istoričevskij Archiv”) fino alle cartoline illustrate che riproducono l’arte sovietica e alle analisi dell’economia pianificata, un insieme vasto e articolato di testi in russo e nelle principali lingue occidentali e un campionario di iconografia senza pari nel panorama degli istituti di ricerca in Italia e in Europa.

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Vittore Armanni

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

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