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Sigmund Freud (Freiberg, odierna Príbor; 1856 - Londra, 1939), neurologo e fondatore della psicoanalisi, nacque da una famiglia ebrea di origine piccolo-borghese. Dal 1897 intraprese, basandosi sulle recenti acquisizioni, un lavoro di autoanalisi che lo condusse, nel 1900, alla pubblicazione della grande Interpretazione dei sogni, il libro che egli stesso considerò come l’atto di nascita della psicoanalisi, nonché come la propria opera principale. Dai primi del Novecento iniziò a raccogliere e pubblicare i suoi lavori di clinica: Dora, Il piccolo Hans (Feltrinelli, 1994), L’Uomo dei topi, Il presidente Schreber, L’Uomo dei lupi (Feltrinelli, 1994). Nel 1908 si tenne il primo congresso di psicoanalisi a Salisburgo, e nel 1910 venne fondata l’Associazione Internazionale di Psicoanalisi. Intorno al 1915, Freud tentò di sistematizzare la propria elaborazione teorica nei saggi di Metapsicologia, per poi approdare, negli anni venti, a una profonda revisione: Al di là del principio di piacere, L’Io e l’Es. A seguito dell’inasprimento del regime nazista in Germania emigrò a Londra nel 1938, dove morì un anno dopo.